Strane Idee

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#2

"Quindi, come si chiama il tuo nuovo amico?" Le chiede l'amica, rigirandosi il telefono tra le dita, che ingrandiscono e rimpiccioliscono la foto del ragazzo riccio.

"Harry" sospira lei, guardando il frappé alla fragola e girando la cannuccia che sporge quanto basta dal bordo di plastica trasparente.
"Ed è quello che ha tentato di abbordarti? In quel bar?" la riprende l'amica, con un po' troppa enfasi secondo i suoi gusti.
"Si, ma ci siamo chiariti. Lui sa di Cory e non c'è niente di male nel farsi un nuovo amico" Julia sente la necessità di spiegarsi meglio.

Quel pomeriggio aveva deciso di uscire e godersi l'aria gelida invernale, senza una meta precisa o uno scopo prefissato; voleva stare in pace qualche ora, ma quella che doveva essere la sua migliore amica non sembra condividere il suo stesso pensiero.
Nell'ultimo periodo lei, Julia, ed il suo storico ragazzo avevano avuto delle incertezze di coppia, paranoie sul futuro e piccole incomprensioni che, per poco, le avevano dato da ricredere sull'uomo che aveva accanto. E, come se non fosse abbastanza, Harry era saltato fuori dal nulla, insidiandole una pulce nell'orecchio ben evidente a chi le stava intorno.
"Ti ha scritto" le rende il cellulare e per poco il suo cuore non perde un battito. Ovviamente era Cory che le chiedeva cosa preferisse per cena e nessun altro. Soprattutto, chi altro poi?
"Vuoi venire a cena da noi?" Le propone fin troppo speranzosa che, per chissà quale motivo, la voglia di rimanere sola col suo ragazzo era ai minimi storici.
"No, grazie, mi vedo con uno" le ammicca in risposta.
"Con chi? Raccontami, ti prego" la incalza, sperando che davvero le sue chiacchiere la trattengano il più possibile lontana da casa.
"È carino. È alto, ha dei bei occhi e un sorriso meraviglioso" inizia, lasciando appositamente il discorso a metà, curiosa di assistere alla reazione della ragazza.
"Si" le risponde con tono sognante Julia, rendendosi conto solo in un secondo momento, quando l'amica scoppia a riderle in faccia, del modo in cui la sua mente aveva vagato in una direzione precisa.
"Io non ho fatto alcun nome, ma lui ti è saltato in mente, vero?" Le fa presente, senza smettere di ridere. E lei non può che rimanere in silenzio, svergognata in quel modo.
In effetti, colui che le era balzato in mente era stato proprio Harry: carino, lo è, anche di più; alto, occhi belli, smeraldini e un sorriso mozzafiato, che l'aveva colpita fin dal primo incontro, in caffetteria da Cupid's. Ogni tanto si trovava a pensare a come dovesse essere bello infilare un dito in una delle fossette che gli comparivano al lato della bocca, per non parlare di quanto morbide dovevano essere le sue labbra, rosse e vagamente screpolate dal freddo stagionale.
Ma poi scuoteva la testa e tornava al presente, ad Harry, suo amico e Cory, suo ragazzo.

"Credo tu stia divagando" le fa presente, spostando l'attenzione da sé all'amica.
"Deve essere proprio questo il punto. Comunque, devo davvero andarmene adesso, altrimenti farò tardi" e si alza, sgranchendosi le gambe, atrofizzate per il troppo tempo che avevano passato sedute a quel misero tavolino solitario. "Vuoi un passaggio a casa? Possiamo condividere Uber, se vuoi" le propone, ma tornare velocemente non risultava nei piani di Julia.
"Non importa, posso camminare" si affretta a risponderle sicura e le due, una volta fuori dal piccolo locale, si separano, consce che l'argomento Harry andava approfondito.

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