Capitolo 39

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Mi giro lentamente e mi ritrovo Shawn appoggiato alla spalla di Emy.

"Shawn finalmente eccoti!" dice Nash andandogli incontro a sostituire il compito di Emy di sorreggerlo.

Guardo Shawn maledicendomi delle mie stesse parole.
"Shawn scusa non volevo dire questo"

"E allora cosa intendevi con «Non è mio amico»? Non ci sono altri modi per interpretare la frase" dice lui cercando di rimettersi in piedi fallendo.

"E stata una frase detta a caso e tu l'hai sentita fuori dal contesto" cerco di spiegare, anche se aveva perfettamente ragione, sono stata davvero una stronza.

Shawn fa per ribattere ma viene interrotto da Sarah che si lancia al mio collo.

"Siete tutti qui?"

"No Sarah mancano le altre" dico monotona cercando di staccare le sue braccia dal mio collo.

"Ah già, manca anche il tuo ragazzo" dice Sarah accompagnata da un risolino.

"Il mio cosa?" dico scuotendo la testa confusa.

"Ti ho visto mentre ti baciavi con Troy in piscina, a me non sfugge nulla" mi spiega notando la mia espressione confusa.

La guardo spalancando gli occhi, per poi spostarli su Nash e Shawn.

Shawn abbassa lo sguardo mentre Nash mi guarda stupito accennando un sorriso anche se cerca di nasconderlo.

"Direi che è ora di andare recupero le altre" dico velocemente prima di sparire tra gli altri invitati trascinandomi Sarah a dietro.

Perché non tiene quella bocca chiusa almeno una volta?

[...]

La luce della finestra di camera mia fa entrare molta luce nella stanza e illumina dolcemente il mio volto assonnato, apro gli occhi e mi cerco di parare il sole diretto con una mano, mentre con l'altra prendo il telefono sul mio comodino.

Ho varie notifiche di messaggi e un gran mal di testa. Ora mi ricordo perché odio le feste: il giorno dopo sono messa peggio di uno straccio usato per pulire i bagni di un autogrill allora di punta.
Credo di aver reso l'idea.

Appoggio i piedi per terra e scendo al piano di sotto mentre controllo i messaggi.

Sarah e le altre non vedono l'ora di partecipare ad un'altra festa. Nash sembra accora seccato per ieri sera e Troy mi ha augurato il buongiorno, tutto nella norma se non fosse per i tre messaggi da parte di Shawn che sono stati eliminati.

Chissà cosa aveva scritto, le confessioni da ubriaco sono sempre le migliori.

Rimango a contemplare la chat ancora per qualche minuto prima di salire al piano di sopra per prepararmi per il lavoro.

Sono a metà strada dal lavoro dopo l'impresa quasi impossibile di farmi apparire decente e riposata.
Spero di riuscire ad arrivare in orario.
Fa freddo nonostante la bella giornata, dopotutto questo è il Canada.

Mentre cammino tenendomi stretta la sciarpa al collo pian piano riaffiorano i ricordi della serata precedente e una conversazione in particolare mi rimane impressa nella testa.

«Lui non è mio amico»

Come ho potuto anche solo pensarlo, come ho potuto dirlo, siamo amici, lo siamo sempre stati e nonostante tutto lo siamo ancora, lui si sta impegnando per rimediare ai suoi errori e l'unica cosa che faccio io e rendergli la vita più complicata, devo smetterla e lasciare il passato alle spalle.

I miei pensieri si interrompono appena arrivo davanti alle porte dello studio, le apro ancora assonnata e pensierosa.

"Ehy Fra!" una voce familiare mi riporta alla realtà.

"Troy!" rispondo raggiungendolo e sendendomi al tavolo.

"Ieri sera poi sei sparita dopo..."

Lo guardo confusa e di colpo come un pugno sul naso mi riaffiora il momento del nostro bacio in piscina.

COME HO FATTO A DIMENTICARMENE?

Una scarica di adrenalina mi passa in tutto il corpo il mio cuore comincia a battere e inizio a sudare freddo.

"Oh già ecco..." dico non molto convinta.

"Credi che ora sia il momento giusto per parlarne?" chiede con un filo di voce come se temesse la mia reazione.

Nello stesso momento Shawn entra nello studio.

"Cosa? Ora? Qui?" chiedo balbettando alla vista di Shawn.

Lui mi guarda confuso senza rispondermi.

"Non credo, facciamo un'altra volta"

Troy mi guarda confuso, "Sta- stai bene?"

"Io ecco... ho da fare una cosa scusa" dico alzandomi per raggiungere Shawn.

Devo assolutamente chiedere scusa, devo assolutamente dimenticare il passato, devo assolutamente dargli tregua.

"Ehy Shawn tutto bene?" chiedo con un sorriso.

Lui mi guarda e alza un sopracciglio.

"Senti ripensando a quello che ho detto ieri..." inizio abbassando lo sguardo e dondolando un po'.

"Perché cosa hai detto ieri?" mi interrompe nel mezzo.

Lo guardo non sapendo se mentiva oppure no.

"Non te lo ricordi?"

"Tutto quello che so è che ho un gran mal di testa quindi ora scusami" dice seccato prima di lasciarmi da sola.

Non mi convince, ma proprio per nulla.

Lo rincorro e lo blocco.

Lui si gira e alza un sopracciglio.

"Sarai anche un attore, ma si capisce se menti"

Shawn fa una smorfia, poi accenna un sorriso: "Eh dimmi allora per cosa dovrei essere arrabbiato?"

"Ah non so dimmelo tu" dico incrociando le braccia.

"Io ti ho già detto che non lo so"

"Oh si che lo sai" insisto corrucciando la fronte.
A  Shawn spunta un sorriso.

"Fra ti ho già detto che non lo so, ma se questo ti metterà il cuore in pace allora ti perdono, non sono arrabbiato" dice scompigliandomi i capelli prima di sparire ridendo nel suo camerino.

Rimango davanti alla sua porta non convita prima di tornare ai tavolini all'entrata, vedo Troy con il telefono in mano e un'aria abbastanza triste.

Sono stata molto stronza con lui, l'ho mollato più di una volta per andare da Shawn compreso poco fa, e non nascondo che sia davvero spaventata per la storia di definire il nostro rapporto, ma dopotutto è un passo cruciale e io mi sento bene con lui.

Devo dire a Troy quello che provo una volta per tutte.

#SpazioAutrice
Finalmente aggiorno, ho questo capitolo nelle bozze da almeno 5 mesi e finalmente l'ho aggiornato e postato, sto riscrivendo anche tutti i capitoli indietro perché non mi convincono, detto questo buona lettura

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