gdAy, ggUk

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gdAy gUkk

SMUT

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"Come sei suscettibile Jeon.." il ghigno perverso di Jimin tradì il tono scocciato con cui rispose alla provocazione dell'amico.

Jeongguk e Jimin non sono mai stati amici normali hanno sempre avuto quel qualcosa in più, forse perché conosciuti in luoghi poco raccomandabili, forse perché hanno provato attrazione sessuale tra loro sin da subito ma nonostante andassero a letto insieme un giorno si e l'altro pure tra di loro non e e non sarebbe mai nato niente, erano troppo amici per far si che sbocciasse qualcosa...

Jeongguk tradusse quella semplice frase come un invito a fare proprie le grazie dell'amico, così lo prese e violentemente lo sbatté sul letto
"Che dici, vuoi testare la mia suscettibilità?!" disse con voce roca il moro sovrastando il maggiore
"Avrei qualche idea.." con un veloce colpo di reni il rosso ribaltò la situazione ritrovandosi seduto sull'inguine del più piccolo sfregando le due erezioni divise soltanto dalla sottile stoffa degli slip di Jimin.

I due ragazzi continuarono a strusciarsi l'uno sull'altro fin quando allo stremo il minore ebbe bisogno di qualcosa in più, non gli bastavano le strusciatine. Agguantò il culo sodo di Jimin e lo riportò sotto di lui stracciandogli gli slip e, senza neanche preparare l'amico -non che ce ne fosse effettivamente bisogno-, entrò in lui con una violenza ed impazienza tale da farlo urlare mentre, con le lacrime agli occhi, godeva come un maiale alle spinte violente dell'altro.

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SESSO

SESSO VIOLENTO

Jeongukk non era amante delle sdolcinatezze, odiava i preliminari se poteva andare direttamente al sodo; difatti continuava ad affondare tra le morbide carni del rosso e ci andava di forza, di prepotenza, non fermandosi neanche alla fuoriuscita di piccole tracce ematiche dall'ano dell'altro, non curandosi delle sue suppliche...

infondo tra loro funzionava così: lottavano per avere la predominanza, come gli animali, come i selvaggi pensavano che dimostrando di essere il più forte e avrebbero avuto tutti ai propri piedi... e questo era un ottimo modo per predominare.

Una volta raggiunto l'orgasmo, il moro uscì dall'altro, che povero non riusciva a muoversi da come era posizionato, e decise di andare a fare una bella doccia e schiarirsi, così, le idee. Entrò nel bagno e si guardò nello specchio ciò che vide furono tante macchioline viola che si estendevano dalla porzione di pelle immediatamente sotto l'orecchio all'intero addome.

A questo punto fu inevitabile pensare alla serata passata e al ragazzo dalla pelle ambrata; appena lo vide subito pensò fosse un angelo sceso dal cielo, un essere sovrumano nato per affascinare e sedurre, un angelo che ha deciso di prendere la via della lussuria, di scendere nel Paradiso del piacere.
E con questi pensieri, e l'animo malandrino, si diede piacere per la terza volta in meno di 12 ore.

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