inside him.

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SMUT ALLERT
(ma a chi vogliamo prendere in giro, aspettate solo questo)

era successo tutto molto, troppo velocemente.
il povero Taehyung non riuscì a capire più nulla... venne tirato con forza verso il corpo del corvino e quello che venne fu un bacio voluto e affamato, come se non mangiassero da mesi e si stessero sfamando l'uno con le labbra dell'altro.
e la scintilla si accese.
negli occhi di Jeongguk.
negli occhi di Taehyung.

uno, due, tre... si è perso il conto degli schiocchi che irrompono nel silenzio del corridoio del dormitorio 4 dell'ala ovest, proprio dove dorme Tae nella sua singola.

arrivati difronte alla stanza 629 Taehyung si gira nell'abbraccio del moro per aprire la porta; lavoro non reso facile dal coniglietto che dietro di lui incomincia a baciargli il collo, sbottonando la camicia lentamente, un bottone alla volta per avere sempre più spazio dove imprimere i suoi marchi rossastri.
Impaziente, con l'eccitazione al massimo, Taehyung decide di staccare quello che è ancora un innominato per lui da sé e apre la porta..

il grigio tira l'altro per il colletto della camicia nera all'interno della camera e lo spinge, con le poche forze che ha, il corpo sul proprio letto piazzandosi a cavalcioni su di lui.
lo scontro obbligato delle due erezioni emette una scarica di brividi in entrambi i quali, ingordi, incominciano a strusciarsi in modo sempre più rude tra di loro creando una sinfonia di ansimi e sospiri.

nel frattempo Taehyung, con mani tremanti dall'eccitazione, finisce il lavoro di Jeongguk e si sfila la camicia mettendo in mostra il lavoro dell'altro, poi fa lo stesso con la nera seta del suo Adone lanciandola dove capita per la stanza. alla vista degli addominali scolpiti del moro, Tae non può far altro che sbavare ed accarezzarli;
e le sue mani affusolate scendono dal collo al petto, dal petto agli addominali, dagli addominali alla cintura in cuoio nero che viene slacciata a tirata via.

un battito di ciglia e anche i boxer e i jeans di Gguk sono giù mostrando la saettante erezione.

"dio, è ancora più enorme di quanto ricordassi!!" pensò Tae leccandosi le labbra..

eppure non si fece spaventare dalle dimensioni, anzi, scese subito col viso vicino al pene dedicandogli piccole lappate prima di inglobarlo nella propria bocca.

Jeongguk nel sentire quel calore umido intorno a sé, si indurì ancora di più e portò una mano sulla testa del grigio afferrandogli i capelli e incominciando a dettare il ritmo man mano sempre più veloce.
ma non voleva venire in quel modo, perciò fermò il grigio e ribaltò la situazione sovrastando il ragazzo dalla fisionomia longilinea spogliandolo da ogni indumento rimasto e, senza nemmeno prepararlo, entrò in lui con una steccata forte e precisa.
il volgare gemito che uscì dalle labbra di Tae lo incentivò e incominciò, sin da subito, a fare stoccate forti, veloci, rudi.

tutto in quella stanza era melodia.
una melodia volgare.
un insieme di cigolii, pelli che sbattono, schiocchi di baci e gemiti mal trattenuti.
nulla di nuovo per Jeongguk, eppure in nessuna delle sue avventure gli era piaciuta come questa volta.
forse è la voce bassa e roca dell'altro,
forse è la morbidezza della sua pelle,
forse sono gli occhi magnetici che lo teletrasportano in un'altra dimensione,
forse è qualcosa che ha a che fare con le sensazioni strane che prova anche solo vedendolo.

è stato a letto con tante persone, eppure il posto in cui si sente davvero bene è dentro di lui.

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