Chapter Eleven

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È bello sedersi ad un tavolo a bere dei Milkshake.
È ancora più bello quando si è in compagnia dei propri migliori amici.

Ma è brutto quando in quel tavolo, regna il silenzio di chi ha paura di parlare, perché fa paura anche solo pensare.

Io, Veronica e Archie eravamo seduti al nostro tavolo da Pop's ormai da cinque minuti, con le mani sui bicchieri ancora pieni di Milkshake, e non avevamo aperto bocca.

Ci scambiavamo sguardi furtivi, ma nulla di più.

Veronica mi aveva detto che con Archie era andata mooolto bene la "chiacchierata", e infatti non era quello il motivo di quell'atmosfera cupa.

Ci sembrava assurdo che noi, tre sedicenni, dovessimo trovare un modo per proteggere l'uomo dal padre della nostra migliore amica.

Eppure stava accadendo.
Insomma, è Riverdale.

Quel velo silenzioso si strappò appena Veronica sbatté i pugni sul tavolo.
Ci fece sussultare ed entrambi la guardammo.

«Non possiamo starcene quí senza dire una parola» ci indicó  con un dito «troviamo una soluzione, e alla svelta»

Ci risvegliammo da quello stato di letargo e ci consultammo sulle prime idee che ci saltavano in mente, ma nessuna era fattibile.

«E se chiedessi a mio padre?» propose Archie convinto.
Mi si illuminarono gli occhi.
«Mia madre potrebbe fargli pubblicità tramite il giornale» aggiunsi io.
Veronica sorrise ed Archie mostrò un ampio sorriso a trentadue denti.
Li guardai soddisfatta e bevvi finalmente la mia bevanda.

Finalmente, le nostri menti erano tornate a lavorare, ma l'assenza di quella di Jughead si faceva sentire...

«Ah ragazzi, mi sono scordata di proporvi una cosa»
Ci sporgemmo più vicino a lei per ascoltare meglio, ma subito precisó che non era a riguardo ciò di cui stavamo parlando prima.
«Cheryl Blossom darà una festa, libero ingresso, potremmo andarci, ci servirá per distrarci»

Feci subito di "no" con la testa, ma Veronica mi rimproveró.
«B! Se non ci andrai tu non ci andrò nemmeno io, ti prego»
«Io ci vado» disse sicuro Archie, per poi implorarmi con degli occhi dolci.

«V lo sai che non è il tipo di festa adatto a me»
«B, è una festa per la scuola, ci andranno davvero tutti»

Tutti. Ma era impossibile anche lui, non era il tipo da feste...

«Non è vero»
«Ci andranno anche dei Serpents che hanno la possibilità di venire nella nostra scuola, e lui dovrà controllarli, quindi sì cara Betty»

Misi la testa fra le mani, esausta.
Ci sarei dovuta andare per forza o sarei stata presa in giro per tutto l'anno. Non mi rimaneva scelta.

Guardai Veronica e annuii.
Lei batté le mani felice e ci abbracció.

***

«Hai fattoooo?!» mi gridò Veronica dalla mia camera, mentre mi preparavo in bagno.

Era corsa fino a casa sua per portarmi un vestito da farmi indossare per la festa, non convinta dai miei.

Non mi sentivo a mio agio nelle feste in cui c'erano tante persone, la maggior parte sconosciute, che si sapevano divertire solo bevendo.

Si poteva fare qualunque cosa, ma la gente preferiva riempirsi il corpo di super alcolici e vantarsi di quello. Ed ecco che ad un tratto spunta la popolarità di essa.
Che cosa stupida.

one mistake after anotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora