Capitolo trenta

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Roselyn stava studiando il capannone dove avevano deciso di incontrarsi e sfidarsi Deucalion accompagnato da Scott e Derek accompagnato da Jennifer, il Darach. Quando però sentì i rumori della lotta e l'odore del sangue di Derek, perse la ragione ed entrò arrabbiata, sebbene l'eclissi lunare le aveva appena tolto i poteri sovrannaturali. Non comprese bene a favore di chi stesse volgendo la situazione, vide solo Deucalion a terra, Scott ferito in fondo al capanno e Derek contro una parete, mantenuto lì con la forza dalla magia oscura di Jennifer. Roselyn le corse incontro e le si lanciò addosso senza preamboli. La colpì con un calcio basso, facendole lo sgambetto e portandola a cadere a terra.

«Sorpresa!» esclamò.

Roselyn era pronta a sovrastarla, ma Jennifer sollevò gli occhi al cielo, bloccandola con il potere scaturito da una sola mano.

«Avrei dovuto immaginare che saresti arrivata a mettermi i bastoni fra le ruote» disse con voce fredda. «Del resto era prevedibile: tu sei la mia rivale in amore. L'ho capito sin da subito che saresti stata un fastidio in più. Sei innamorata di Derek» continuò sollevandola per la gola e sbattendola contro il muro, accanto a lui.

Derek sembrò stupito da quelle parole, ma passarono in secondo piano.

«Lasciala andare. Lei non c'entra niente».

«Certo che c'entra! Mi ha guardato con sospetto sin dall'inizio. Sei una brava osservatrice, lupa».

«Grazie» replicò Roselyn, ironica, cercando di non farsi strangolare.

*

Roselyn era entrata nel soft di Derek, poiché lui le aveva chiesto di andare. Si sentiva un po' ansiosa, aveva una strana sensazione. Lui stava per accompagnare sua sorella minore Cora in Messico, probabilmente non si sarebbe visto in giro per un po'.

«Rose» l'apostrofò lui non appena la vide dall'alto della scala a chiocciola.

Lei sollevò il capo e lo salutò con un cenno.

«Mi cercavi?»

«Volevo ringraziarti» cominciò, scendendo le scale e avanzando verso di lei. «Per essere accorsa in aiuto contro Deucalion e Jennifer».

Roselyn guardò per terra.

«Nessun problema. Anche se hai rinunciato ai tuoi poteri di Alpha per salvare tua sorella, per me sei comunque il mio branco. Potrai sempre contare su di me» gli promise seria. Lui le sorrise appena. E Roselyn si ritrovò a pensare a quanto fosse strano. Era davvero raro vederlo sorridere.

«Io sto per andare in Messico, è vero, ma tornerò. E questa è una promessa» disse serio.

«D'accordo».

«Quello che ha detto Jennifer...»

«Derek, vuoi davvero chiedermi se sono innamorata di te?» gli domandò, sollevando le sopracciglia. Lui si strinse nelle spalle.

«Perché non hai mai accettato l'imprinting?»

«Perché non siamo solo lupi, c'è anche la nostra parte umana. Non ricordi, sei stato proprio tu a dirmelo-»

Non fece in tempo a finire la frase che Derek l'aveva raggiunta e la stava baciando. Aveva capito. Aveva capito che se non accettava l'imprinting era perché non voleva che fosse solo Derek il lupo a desiderarla come compagna, ma anche l'uomo. Lei, che era stata colta alla sprovvista, rimase immobile ma si lasciò baciare, quasi non osando respirare. Derek si staccò piano, guardandola intensamente negli occhi.

«Questo tempo mi serve, devo schiarirmi le idee. Sono sempre stato attratto da te, ma non so se sia una conseguenza dell'imprinting, o se l'imprinting ne sia la conseguenza» ammise. «Ci rivediamo quando torno, okay?» le sussurrò sulla bocca, guardandola ancora in quel modo lascivo.

Roselyn richiamò altri pensieri alla mente.

Il sogno, quando aveva sognato Talia, dopo che lui era tornato bambino e i suoi occhi avevano perso la sfumatura blu e metallica della colpa. Derek aveva nuovamente gli occhi gialli, ma si era man mano cominciato a rendere conto di star perdendo i suoi poteri. E la cosa che riusciva a spiegarsi ancor meno del resto, era il motivo per cui Roselyn aveva deciso di lasciarlo. Così, di punto in bianco. Insomma, tra loro andava tutto bene, si erano detti che si amavano, erano stati ripetutamente a letto insieme. Non se l'erano detto, ma era chiaro che avessero una relazione. Ma Roselyn un giorno l'aveva piantato in asso. Lei non aveva potuto dirgli il motivo per molto tempo. Ma ricordava ancora quel sogno che aveva fatto, vivido come una visione.

Si trovava nel bel mezzo di una radura, e c'era Talia di fronte a lei.

La madre di Derek. Roselyn la guardò.

«Tu gli somigli tantissimo» ammise. «Avete gli stessi occhi».

Lei aveva sorriso.

«Derek sta per rinascere, ma per farlo, prima deve perdere tutto quello che ha e tutto quello che ama. Diventerà un lupo come lo sono stata io e come lo è stato sua sorella Laura. È nella sua natura, nel suo sangue, nei suoi geni. Derek può diventarlo, ma deve purificarsi».

Roselyn annuì.

«Si evolverà...»

«Ma per riuscirci deve distaccarsi da tutto, compreso da te. In questo momento, sebbene il vostro sia amore, tu gli sei di ostacolo».

Roselyn aveva incrociato le braccia sul petto, amareggiata.

«Devo lasciarlo andare?»

«Almeno fino a quando la sua evoluzione non sarà completa. Lo farai per lui?»

Roselyn aveva annuito.

«Sì. Lo farò. Gli permetterò di diventare qualcosa di superiore».

E così l'aveva lasciato.

«Non ti amo più Derek. Mi sono resa conto che questa non è la vita che voglio. Vado via, lascio Beacon Hills per sempre. Non cercarmi. Non aspettarmi».

Erano state le parole più difficili da pronunciare, le più dolorose, anche. Ma era stato necessario. Derek stava perdendo la forza sovrumana, la resistenza, la capacità di guarire e rigenerarsi in fretta dalle ferite. Doveva perdere anche l'amore che lo legava e lo teneva inchiodato alla sua dimensione prettamente umana. Roselyn ricordava ancora il suo sguardo confuso, sperduto, deluso. Poi arrabbiato, rancoroso, anche se aveva tentato di nasconderlo, di mantenere un certo contegno, distacco, di chiederle spiegazioni con gentilezza, di chiederle se non volesse ripensarci con più calma. Lei se n'era andata.

|𝐈𝐦𝐩𝐫𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠| 𝘛𝘦𝘦𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora