Saliti a casa di Lydia, raccontarono tutti gli avvenimenti di quegli ultimi giorni a Stiles. Quest'ultima intanto aveva portato una brandina nel salotto e aveva lasciato alcune coperte sul divano. Stiles era incredulo.
«Ha preso Derek?!»
«Esatto» confermò Scott, guardandolo in modo serio. «Non posso mandare un messaggio a Chris Argent per chiedergli se sia sicuro che Gerard sia morto!»
Stiles si poggiò meglio contro lo schienale della sedia.
«No, sarebbe una pessima idea, amico. Anche perché quello non è Gerard».
Lydia fece una smorfietta in direzione degli altri due, come a dire "vedete, avevo ragione io".
Scott aggrottò la fronte.
«Lo pensi anche tu?»
«Ah-ah. Perché chi altro lo pensa?»
«Io, ovviamente» intervenne Lydia.
Stiles annuì e guardò di nuovo gli altri.
«Dobbiamo scoprire di che creatura si tratti».
«Sì, ma lo farete domani mattina, mentre io sarò al college. Ho un'importantissima lezione di chimica che non posso proprio perdere» spiegò Lydia, puntando le mani sui fianchi.
Malia sbadigliò e Scott le sorrise.
«Hai sonno?»
«Sì, io direi di andarcene tutti a dormire. Non c'è niente che possiamo fare ora» disse, facendo un altro sbadiglio e cercando di coprirlo con la mano.
«Malia ha ragione, siamo tutti stanchi» convenne Scott, guardando il gruppetto.
Stiles si alzò e si sfregò le mani.
«E va bene. A domani allora» disse, voltandosi per dirigersi verso la stanza da letto di Lydia. Però se la ritrovò contro, con le mani puntate ancora sui fianchi.
«Dove stai andando, Stiles?»
«A dormire! Lasciamo loro un po' di intimità» disse pratico, nonostante avesse già capito che qualcosa non tornava. Lydia infatti gli indicò la brandina che aveva appena sistemato nel salotto.
«Quello è il tuo letto».
Stiles guardò Scott che si strinse nelle spalle.
«Io sto dormendo sul divano».
Malia rise.
«Lydia, sei molto gentile a lasciarmi il letto, ma fino a qualche anno fa dormivo in un buco nel terreno. Prenderò io la brandina, e poi tanto c'è Scott».
Stiles si mise una mano sul petto.
«Grazie Malia, già ho enormi difficoltà a dormire senza il mio cuscino. Figuriamoci su una brandina».
Lydia scosse appena il capo, divertita.
«Allora buonanotte, ragazzi».
«Notte!» risposero gli altri.
Lydia e Stiles entrarono nella camera da letto e lei chiuse la porta. Dopo essersi preparati per la notte si infilarono sotto le lenzuola. Lydia si voltò su un fianco e Stiles l'abbracciò da dietro, facendo aderire la schiena di lei al suo petto. Le scostò i lunghi capelli e Lydia li portò su una spalla affinché non gli dessero fastidio.
«Buonanotte» sussurrò lei, con le palpebre già pesanti. Era stata una serata molto impegnativa, tra presagi e Derek che veniva preso dalla cosa, qualunque cosa fosse, e si sentiva spossata e senza energie. Apprezzò moltissimo che accanto a lei ci fosse Stiles, anche se le era parso poco carino cacciare Malia dal letto. Menomale che la coyote aveva intuito la situazione e aveva spontaneamente ceduto la sua parte di letto a Stiles!
Lui, intanto, sorrise appena contro la testa di Lydia. I suoi capelli erano profumati, e -tralasciando quando gli finivano in faccia- piacevolmente morbidi. E dire che aveva sempre avuto problemi a dormire tenendo tra le braccia una ragazza; di fatto, quando stava con Malia, si scambiavano le posizioni.
Lydia però era Lydia. Nonostante il braccio addormentato e, occasionalmente, le ciocche di capelli in faccia, era contento di proteggerla nel sonno.
*
Roselyn si avvinò al letto dove Derek e Vanessa riposavano e sfiorò la fronte di lui. Quel silenzio la opprimeva, ma non se la sentiva di lasciarli soli, sebbene fosse pericoloso. Gerard poteva tornare a cercarla da un momento all'altro, ma lei avrebbe combattuto con tutte le sue forze per proteggere i suoi amici. Ormai albeggiava e lei non era riuscita a chiudere occhio. Come poteva, come poteva trovare la serenità per dormire? Si decise a prendere lo smartphone in mano, che aveva abbandonato sul bancone della cucina, e lesse i numerosi messaggi che le erano arrivati da Lydia e Scott. A quanto dicevano, quell'uomo non era sul serio Gerard, ma una qualche creatura mutaforma che aveva assunto le sue sembianze e, prima ancora, quelle di Parrish.
Ma perché?
Derek si materializzò dall'altra parte della stanza e si guardò intorno.
«Rose... riesci a sentirmi?»
Lei si voltò con uno scatto.
«Derek!»
«Come... cosa...»
«È stata Vanessa a mandarmi qui. È una banshee potente» ammise. «Ha sfruttato la connessione che c'è tra noi; l'imprinting. Ha detto che ci sarebbero state più possibilità di mettersi in contatto».
Di fatto, banshee come Lydia o Meredith erano state capaci di mettersi in contatto tra loro attraverso suoni e visioni; Vanessa conosceva la sua natura da più tempo, aveva imparato a trarne tutti i vantaggi possibili.
Roselyn si avvicinò. Voleva toccarlo, ma non era sicura di poterlo fare. Lui si avvide del suo sguardo addosso, sembrò intuire.
«Roselyn, la creatura che state affrontando è un Jinn».
Lei aggrottò la fronte.
«Un Jinn?»
«Sì. Come molte altre creature, anche lei si nutre della paura. Il Jinn si sta nutrendo di noi, adesso» spiegò, indicando con una mano i due corpi distesi sul letto. «Non sappiamo quanto durerà questo processo, ma probabilmente alla fine moriremo, se non lo fermerete prima».
«Come si ferma un Jinn, Derek?»
«Credo che dobbiate scoprirlo voi» disse, non avendone la più pallida idea.
«Derek, non sparire» replicò Roselyn, turbata. Lui si avvicinò e le strinse il viso tra le mani. Lo percepiva, era davvero come se lui fosse lì. L'imprinting doveva essere qualcosa di molto forte.
«Ti amo».
«Anch'io ti amo, Derek».
L'attimo dopo lui la stava baciando con urgenza e passione. Del resto, niente gli assicurava che si sarebbero salvati e rivisti; quello poteva benissimo essere il loro bacio d'addio.
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|𝐈𝐦𝐩𝐫𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠| 𝘛𝘦𝘦𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧
Fanfiction|Completa| Ambientata dopo la 6B. Lydia Martin adesso frequenta il MIT, Stiles Stilinski invece si trova a Quantico, impegnato nel tirocinio semestrale con l'FBI. Un giorno, dopo mesi di tranquillità, Lydia riprende ad avere dei presagi di morte a c...