"Guardo la vita attraverso un oblò"

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I primi 4 capitoli sono brevi prologhi, sono molto importanti per comprendere la personalità e l'interiorità della protagonista.
Buona lettura!

"Correre, tu devi correre
non devi domandare né rispondere
ti devi alimentare con le compere
scattare commentare scorrere
in quarta elementare m'hanno detto di sognare
perché il mondo stava pronto per risorgere
e sarebbe stato mio, dovevo solo correre
e gli altri si mangiassero la polvere.
Correre correre circolare
qui non si può stare già da troppi anni
vorrei parlare con il titolare
voglio spiegazioni voglio lamentarmi
voglio i miei vent'anni
voglio delle scuse, del rimborso danni
poi la voglio smettere
l'ufficio reclami di Cristo intasato di lettere
provo a riflettere
che vuoi che dica
se vedo soltanto sorrisi incollati su facce depresse
promesse firmate a matita
bella la vita
la vedo per come mi arriva
che tanto domani è finita
sto zitto
ho scritto una lettera bianca ma non l'ho spedita
oh no, e non la spedirò mai
in questo parla parla per salire a galla quanto lotterai
Oh no, povera verità
nel calderone dell'opinione lei morirà
Vecchi, come state? Vi state godendo la festa?
Io non lo so mica
mi manca il respiro e a tratti mi gira la testa
mi hanno educato per vivere in bilico
mai sentito del pensiero liquido?
io te lo amplifico voglio innovare
oso pensare a un pensiero gassoso, molecolare
tra le molecole zero legame
basta guardare il tessuto sociale
capisci perché stiamo fissi a giocare agli artisti e a fotografare
ci vogliamo affermare
ma sbattiamo nel muro
siamo chiunque non siamo nessuno e io sono sicuro
soltanto del fatto che sono insicuro
Passo le ore a aggiornare una pagina
solo a vedere chi mi ama e chi no
bruciano gli occhi e lo schermo mi lacera
guardo la vita attraverso un obló
Tuo figlio idolatra un idiota che parla di droghe e di vita di strada
scalata sociale di gente normale alla nostra portata
La storia è cambiata compagni miei
tutto è concesso da adesso in poi
puoi essere quello che vuoi
basta scordarti di quello che sei
puoi essere quello che vuoi
basta scordarti di quello che sei
puoi essere quello che vuoi basta scordarti di quello che sei
Per essere quello che vuoi devi scortarti di quello che sei
e tu puoi essere quello che vuoi basta scortarti di quello che sei
Puoi essere quello che vuoi basta scordarti di quello che sei
per essere quello che vuoi devi scordarti di quello che sei"

Prologo

La vita ci insegna sin da piccoli che nulla è dovuto, bisogna alzarsi le maniche e costruire, bisogna sfoderare gli artigli, togliere il sedere dal letto e fare, ingranare, correre, scattare.

Lo vediamo per le strade, tra i negozi, nelle folle. Chi si ferma per accendere una sigaretta o guardare un messaggio, forse neanche per quello.

Lo si nota tra le strade, quando le auto sfrecciano tanto da confondersi tra le varie luci della città.

C'è forse qualcuno che si ferma a guardare il cielo?
Qualcuno che nella magia delle stelle crede ancora e magari si chiede come può l'uomo aver creato tante cose, impegni, obblighi, regole, e persino il tempo, il peggiore di tutti?

Chi ha deciso che un anno è formato dai giorni che la terra impiega a fare una rotazione completa attorno al sole? Perché la settimana è composta da 7 giorni?
Ma in fondo se la allungassimo di un solo giorno forse non cambierebbe nulla.

Si nasce e si muore, quanto duri un anno non è poi così importante: è solo un dato, uno tra i tanti.

E mentre mi pongo tutte queste domande, ripenso alla mia età, anche quella un mero dato.

19 anni= 6935 giorni=166.440 ore=9.986.400 minuti=599.184.000 secondi, circa.

Non sono poi così tanti, considerato quanto tempo ha impiegato l'uomo per evolversi. Eppure più si evolve, più richiede ai suoi giovani adepti sforzi di adattamento alle circostanze: che si evolvano in linea con i tempi e costruiscano ancora più in alto, fino a toccare il punto massimo della conoscenza umana.

La scalata è lunga e la concorrenza molta, ma qualcuno ce la fa.
A parte privilegiati, ricchi o famosi di cui non provo alcuna invidia, poiché non sanno che la parte migliore della vita di quella scalata è proprio il viaggio, che la vera umanità si incontra in chi ha avuto più ostacoli e li ha superati, a parte loro, solo molto raramente emerge il talento.

Il talento è fragile, può essere fruttato male o anche non sfruttato, sotterrato e mai annaffiato.

"In fondo è troppo difficile, non ce la farai mai". È ciò che ho sempre detto a me stessa.

Ma sono stufa di sotterrarmi, chiudermi logorandomi dentro ogni giorno di più.

Stanca di essere sempre stanca, infuriata, triste.

Stanca di vivere nel tempo e mai il tempo.

Perciò ho deciso che è venuto il momento di cambiare, urlare, librarsi in aria.

Mi chiedo come posso volare se non possiedo ali tanto forti da sorreggere il peso delle mie catene mentali...

Forse solo un pazzo farebbe quello che sto pensando di fare.
Le ali più forti che conosco, anche se artificiali, sono quelle di un aereo.

La destinazione non credo ancora di conoscerla, ma il tempo, se si dimostrerà mio amico, mi darà tutte le risposte, mentre le luci della città mi guideranno verso casa.

Per essere quello che voglio, devo dimenticare i miei limiti, le mie paure, difetti, cadute e colpi,
assorbirli e trarne forza, la carica di un lancio perfetto.

Lights will guide youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora