capitolo sei

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Sto in un qualunque caffè a bere un cappuccino bollente. Sono da solo in un tavolo da quattro. Il caffè è carino, ha divanetti rossi e sembra di stare negli anni '60. Risuonano i Beatles.

Il cappuccino in realtà fa schifo. Ed il caffè pure, non sembra di stare negli anni '60 e non c'è nemmeno musica. Come sono finito qua dentro? Ho un talento per trovare i peggio posti, i più squallidi e maleodoranti. Ma infondo sto bene in questi posti, mi fanno sentire in armonia. Io sono come questi posti. Invece Ian è come una sala da tè, una sala da tè piena di libri. Mi mette tristezza. Lui spiccherà il volo mentre io resterò a marcire, è questa la verità. Ormai ho imparato a conoscerlo, usciamo abitualmente. So che gli piace la cioccolata, so che gli piacciono i film francesi degli anni '60, so che gli piace collezionare cartoline e so che gli piace parlare con gli anziani. Io invece odio i vecchi. Gli piace Beethoven, anche a me piace Beethoven. Non abbiamo più scopato, io e lui, non ci siamo più baciati, io e lui. Mi va bene così. So anche che non gli piace la coca, quindi la teoria dello "Sniffatore-Casuale" è andata in fumo.

Vago, vago e vago un altro po' per la città. Forse non avrei dovuto lasciare scuola, questa è una cosa che io e Ian abbiamo in comune: abbiamo lasciato scuola, parliamo come due scaricatori di porto e ci piace Beethoven. Forse Ian è solo un falso. Forse, ma non mi interessa. È simpatico.

Un venerdì sera

Siamo seduti sul divano giallo, l'ho convinto a comprarsi una tele, stiamo guardando Mtv e tutta la musica che mettono fa schifo. La più odiosa è 7 seconds e non mi ricordo nemmeno di chi sia. Mi piace Basket Case dei Green Day, piace anche a Ian. Ad un certo punto lui si alza, va da qualche parte e torna con in mano una musicassetta: – Tieni, è per te, ho fatto una compilation.
– Oh, grazie.
Prendo la musicassetta in mano e c'è scritto con il pennarello indelebile: "Per James" . Carino da parte sua, magari poi gliene faccio una pure io.
– Ti va di uscire? – chiede lui.
– No.
– Che rompicoglioni.
– Okay usciamo.
Usciamo, andiamo in giro, facciamo cose, beviamo alcol e poi ci salutiamo.
Torno a casa e metto la musicassetta nel lettore.
Prima traccia: Moonlight Sonata di Beethoven.
Mi sdraio sul divano e fumo una Marlboro. Questo brano lo ascoltavo sempre quando avevo 7 anni, mia madre lo metteva e lo rimetteva e lo rimetteva...Ricordo di giocare con le biglie ed ascoltare questo brano, casa al mare e questo brano, casa in montagna e questo brano, casa non casa e questo brano. Dio, che depressione! Spengo e me ne esco. Fuori nevica e non so dove andare, forse in qualche bar, forse da qualche amico.
Decido di prendere la bici e fare un giro, mi porto appresso il walkman e le cuffie, metto una cassetta che mi aveva regalato...non mi ricordo chi.
Le tracce sono:
Parklife - Blur
Polly - Nirvana
Welcome to paradise - Green Day
Losing my religion - Rem
Creep - Radiohead
Mentre pedalo ripenso al giorno in cui è morto Kurt Cobain, quest'anno: Aprile. Mi piacevano i Nirvana. Dopo un'oretta decido di tornarmene a casa, annoiato, mi butto sul letto e dormo. Sogno Ian e Beethoven.

Capodanno

Sono nella villa di G. ad ubriacarmi. È da due ore che il 1995 è iniziato e me ne sto sul divano con accanto due tizie che stanno discutendo di un qualche libro. C'è anche Ian alla festa, l'ho intravisto, non l'ho salutato. È venuto con un tizio biondo ed alto e bello e sono abbastanza geloso. Penso che devo trovare Ian. Non lo vedo dal giorno in cui mi ha dato la musicassetta, che poi non ho mai ascoltato del tutto, chissà che altre canzoni c'erano. Mi alzo dal divano butto il bicchiere della birra nel cestino. Esco nel giardino della villa e vedo alberi con sopra bottiglie e buste e vomito. Ian dove sei?
Forse sta dentro. Rientro e vado al piano di sopra, ci sono tante stanze e di entrare in ognuna per cercarlo non mi va. Butto la spugna e vado in bagno perché mi viene da vomitare. Vomito nel cesso. Sento qualcuno bussare. Grido: – Vaffanculo! – ed esco dal bagno. Ian! con lo ScemoBiondoAltoBello.
– Oh, ciao James – dice il mio tesoruccio quasi imbarazzato. Perché è imbarazzato? Sta arrossendo. Dio, che pena.
– Ciao, chi è questo?
– Un mio amico.
– Ti va di abbandonare questo qua ed uscire in giardino con me? –. Cosa sto blaterando? Fa nulla, darò colpa all'alcol domani mattina. Ian mi guarda storto, ma prima che risponda lo ScemoBiondoBlaBla se ne va da solo. Ian sembra spaesato ed io penso che è bello. Mi sono fatto un sacco di ragazze, ma lui è bello e nessuno è mai bello in questo modo. Lo prendo per mano e sono pronto a spogliarlo in qualunque stanza ed in qualunque dove e su qualunque prato e stagione. Lui però non stringe la mia mano e si libera dalla mia presa, prima ancora che io potessi correre con lui tra i corpi distesi e ricoperti di vomito. Dice: —James, non voglio.
– E perché non vuoi?
– Perché tu sei come un cancro.
– E allora perché mi hai fatto quella compilation? –. Sto gridando e sono arrabbiato con lui. Che venga con me e smetta con queste lamentele!
– Vengo.
– Grande.
Andiamo in una qualunque camera. Ci sediamo sul letto. Lo guardo attentamente e penso se voglio veramente tutto questo, forse no, ma mi annoio. Si, mi annoio e dal piano di sotto arriva All Apologies dei Nirvana. Forse è noia o forse è il cielo che si sta avvicinando. Forse voglio baciarlo, tanto per, nulla di speciale, niente nuvole, niente sentimento. No, non mi va.
– Senti, Ian, mi è passata la voglia.
Lui non risponde e mi guarda e basta. Mi piace il fatto che non si arrabbi, forse gli piaccio, forse è innamorato di me. L'idea che lui sia innamorato di me mi piace.

Io: Sei innamorato di me?
lui: Non saprei.
Io: Quindi sei innamorato.
Lui: Ho detto di no.
io: Hai detto non saprei.
Ian:
Il Cielo: Sto cadendo sopra le vostre teste.

Esco dalla stanza e me ne vado.

Mentre cammino nella notte di Capodanno, assordato dai mille rumori provenienti dalle mille feste di tutto il mondo, penso che sono uno scemo e che avrei dovuto baciarlo e dirgli qualche menzogna tipo "ti amo" e che avrei dovuto accarezzargli il viso. Ma questo mia madre non me l'ha insegnato. E neanche Gesù. Quindi sono costretto a vagare all'infinito,
ma io voglio smettere di vagare.

Questa storia mi fa schifo sto pensando di eliminarla bast

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