Capitolo 4

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"DRIIN DRIIN"
<<Mm stupida sveglia>> mugolo tirando un braccio fuori da sotto le coperte per spegnere la sveglia, dopo averla spenta, rimetto le braccia sotto le coperte e mi giro dall'altro lato del letto per cercare di riaddormentarmi, ma, il mio adorato sesto senso, mi avverte che c'è un altro essere in camera.
<<Provate a fare qualsiasi scherzo e due di voi si ritroverà con un membro in meno, così non potrà creare altre creature.>> dico tranquillamente, sapendo che nella stanza ci sono Niccolò e mio fratello.
<<Io mi arrendo. Ci tengo a creare altre creature.>> dice mio fratello.
<<Bravo>> dico da sotto le coperte.
<<Beh, io vado, cerca di farla alzare da quel letto.>> dice Ale ridacchiando.
Sento la parte del letto dietro di me abbassarsi, quindi presumo Niccolò si è sdraiato accanto a me. Mi circonda il fianco con il suo braccio e mi dà un bacio tra i capelli.
<<Sveglia principessa>> dice ridacchiando
<<Sai che odio quando mi chiamano così.>> dico sbuffando leggermente.
<<Si lo so principessa>> continua ridacchiando, sapendo che mi dà sui nervi, rido anch'io.
<<Dai, fammi alzare, se no mio fratello ci viene a cercare.>>
<<Mm fammici pensate un attimo..>> dice facendo una buffa espressione.
<<Allora?>> chiedo ridacchiando.
<<La mia risposta è..NO>> dice iniziando a farmi il solletico.
<<T-TI PREGO AHAHAHAH, T-TI P-PREGO IIL SSOLLE-ETICO NOAHAHAH>> inizio a ridere come una scema, mentre le dita di Niccolò percorrono i miei fianchi. Ad un certo punto me lo ritrovo sdraiato sopra di me, ci stiamo per baciare e..e il telefono suona, indovinate di chi.. Si esatto di Niccolò. Si alza e risponde al telefono.
<<Si..>> <<Arrivo>>  dice con una faccia un po' cupa. Caspio subito che non ha molta voglia di andarsene.
<<Devi andare vero?>> chiedo sedendomi a gambe incrociate.
<<Purtroppo si..>> dice dandomi un bacio sulla guancia e uscendo dalla stanza. Mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra, da dove lo vedo uscire. Si ferma e si gira verso me, mi saluta con la mano e io gli sorrido. Decido di chiamare e di chiedere alle ragazze di andare a fare colazione fuori.
Dopo un po' che abbiamo parlato, abbiamo deciso il posto e ci siamo dati appuntamento al solito bar vicino casa mia.
Decido di farmi una doccia, così prendo l'intimo e mi avvio al bagno, dopo mezz'ora ho finito, perciò esco dal bagno e mi metto davanti all'armadio.
Alla fine opto per un paio di jeans neri con lo strappo sulle ginocchia, con un maglioncino azzurro, metto le Adidas bianche e nere, metto il mascara, prendo la giacca, il telefono, la borsa e metto tutto l'occorrente dentro. Saluto mio fratello ed esco di casa. 
Dopo 10 minuti arrivo al luogo dell'appuntamento e vedo che le ragazze sono già arrivate, e vedo anche che sono preoccupate.
<<Buongiorno ragazze>> dico avvicinandomi a loro.
<<Buoncionno tesoro. Come stai?>> mi chiede Giulia.
<<Io bene, voi invece?>>
<<Noi benissimo, ma purtroppo dobbiamo cambiare bar>> dice Giada.
Non mi convince molto, è nervosa.
<<Come mai?>>
<<Beh, è tutto pieno e poi ultimamente è un po' peggiorato e ci sono poche cose.>> dice Sara. Queste tre mi stanno nascondendo qualcosa. Me lo sento..
<<Si come no, dai entriamo.>> dico camminando, ma le ragazze mi fermano.
<<Ragazze, vi prego. Ho fame.>> dico spostandomi ed entrando nel locale.
Mi avvicino al bancone. E chiedo ad un ragazzo se potevo ordinare.
<<Buongiorno.>> dico cercando di attirare l'attenzione.
<<Buon- Bea?>>
<<Giacomo?>> chiedo sorpresa. Giacomo Messina, un mio ex compagno di classe, che nell'ultimo periodo della mia adolescenza mi è stato accanto.
<<Che ci fai qui?>>
<<Una piccola vacanza, potrei ordinare? Sai, ho un po' di fame..>>
<<Certo, cappuccino e cornetto alla nutella? >> annuisco. Giacomo inizia a fare il suo lavoro e mi giro a cercare un posto. Un tavolo in particolare mi attira l'attenzione. In quel tavolo c'è Niccolò, con in grembo una ragazza. Ecco cosa c'era di così urgente.
<<Hey Bea, ecco l'ord- Hey Bea tutto okay? Perché piangi?>> mi chiede Giacomo e solo ora mi accorgo che delle lacrime rigano le mie guance. Non ci posso crede, mi ha illusa.
<<Perdonami Giacomo, ma devo andare.>> dico pagando ed uscendo correndo.
Sento le ragazze chiamarmi, ma non ci faccio caso e continuo a correre, correre e correre. Non c'è la faccio.
Mentre camminavo a testa bassa vado contro una persona, alzo la testa e incontro gli occhi di Giulio, un mio vecchio amico.
<<Giulio..>>
<<Bea, che ci fai qui? Tutto okay? Perché questo muso lungo?>> chiede per poi stringermi in un forte abbraccio.
<<Sono venuta per una piccola pausa dal lavoro. È tutto okay, non preoccuparti.>> dico asciugando le ultime lacrime che attraversano le mie guance.
<<Mm tu non me lo racconti giusta.. Perciò, che ne dici di passare in un bar e parlare davanti un bel bicchiere di cappuccino?>> chiede asciugandomi una guancia con il pollice.
Annuisco, non ho molta forza e ne voglia di parlare.
Dopo aver trovato un bar decente, entriamo e ci sediamo ad un tavolo e aspettiamo che un cameriere passi a prendere le ordinazioni.
<<Allora..>>inizia per dire Giulio, ma lo interrompo.
<<Da quanto stanno insieme?>> chiedo riferendomi a Niccolò e a quella ragazza.
<<Da un bel po' ormai, circa 2 anni, ma non sono molto sicuro..>>

Pov's Giulia

Continuo a chiamare Bea, ma non mi ascolta. Da come sta scappando, presumo che ha scoperto di Niccolò e Miranda. Gli stacco la testa a quel zuccone.
<<Le dovevamo dire un altro bar..>> dice Sara guardando la direzione dove Bea è scappate.
<<Hey ragazze, tutto okay?>> chiede una voce dietro di noi. Guarnieri, il migliore amico di quell'idiota.
<<Mmmm sta zitto Guarnieri, prima che tu e il tuo migliore amico vi troviate senza testa. E tu signorino Niccolò, perché non lei hai detto niente?>>
Chiedo curiosa a Niccolò incrociando le braccia sotto il seno.
<<Io..Io, non lo so. Non pensavo che lei sarebbe tornata. Non pensavo di creare tutto questo casino.>> dice abbassando gli occhi.
<<Niccolò non ha nessuna colpa.>> dice Guarnieri.
<<Tu sta zitto che nessuno ti ha interpellato.>> ringhio contro l'idiota.
<<Ora bisogna trovare Bea e farla calmare, sai com'è quando è così..>> dice Giada.
<<Io torno a casa, vedo se è lì, se si, le dico per sta sera, okay ragazze?>> dice Sara.
<<Si, ciao>> diciamo io e Giada all'unisono.

Pov's Bea

Dopo aver passato un po' di tempo con Giulio, decido di tornare a casa.
Appena arrivata a casa, mi cambio, mettendo dei leggins è una felpa di mio fratello..
Credo, che ritornerò a New York molto presto..
Non credo di poter rimanere qui, con Niccolò così.
Mi sdraio un po' sul letto, ma non riesco a stare, perciò decido di accendere il computer e di cercare un volo per New York.
Ho deciso, fra due giorni parto..mi dispiace mamma.
Dopo aver prenotato il biglietto aereo, spengo il computer e mi rimetto a letto.
Sento bussare, perciò mi metto seduta sul letto.
<<Avanti.>> dico e vedo sbucare la testa di mio fratello da sopra e da sotto vedo la testa di Sara. Che scemi. Penso alzando gli occhi al cielo e ridacchio.
<<Tutto okay?>> chiede mio fratello e io muovo la testa in segno di negazione.
<<Perché non me l'avete detto?>> chiedo abbassando lo sguardo sulle mie mani.
<<Abbiamo pensato che la cosa migliore era quello che te lo dicesse lui.>> dice Sara.
<<Vi lascio sole.>> dice mio fratello ed io annuisco, prima di uscire mi da un bacio sulla fronte.
Sara si siede accanto a me e iniziamo a parlare, alla fine finiamo per fare una piccola battaglia con i cuscini e poi ci ritroviamo sdraiate sul letto con un sacco di piume in giro. Ridiamo, ridiamo senza un motivo, ridiamo per davvero. Rido, rido grazie a lei.
<<Senti, sta sera ti va di fare una serata tra ragazze? Solo io, te, Giulia e Giada.>>
<<Si, mi va>> dico sorridendo. Entrambe iniziamo a fissare il soffitto e ricominciamo a ridere senza un motivo preciso, per poi addormentarci venti minuti dopo.

Amare senza limiti. (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora