Capitolo 28

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Pov's Alessio Moro

<<BEAAA!>> grido correndo verso il corpo di mia sorella, che si trova a terra.
<<Vi prego aiutatemi! Chiamate un'ambulanza!!>> grido in cerca di aiuto.
<<Sta arrivando. Non si preoccupi, fra meno di 5 minuti saranno qui. Si faccia aiutare, sono un dottore. >> dice un signore sulla quarantina.
Faccio spazio al dottore e nel frattempo chiamo a Sara.

Appena arriva e vede il corpo di mia sorella su una barella che stanno posando dentro l'ambulanza inizia a gridare e a piangere, perciò la devo tenere stretta fra le braccia.

Poi per "peggiorare" la situazione arrivano anche Giada e Giulia.
<<Cosa è successo?>> chiede Giada.
E io per risponderle, le indico con la testa il corpo di Bea sulla barella.
<<No. Noo>> grida anche lei cadendo sulle ginocchia e Giulia la abbraccia anch'essa piangendo.

Torno a casa, e vado in cucina, dove trovo mia mamma e Luca.
<<Mamma..>> dico cercando di avere una voce normale, ma la tristezza e l'odio mi tradiscono. <<Ale- cosa è successo?>> chiede mia mamma girandosi e vedendo il mio stato.
<<Bea>>
<<Bea cosa?>>
<<Bea è stata..è stata investita.>> dico mentre delle lacrime solcano il mio viso.

È la prima volta che piango per mia sorella, non è mai successo..

<<È uno scherzo>> dice mia mamma scuotendo la testa.
<<No, non è uno scherzo..>> dico andando ad abbracciarla.

Mezz'ora dopo.

Siamo tutti in ospedale, manca solo Niccolò.
Sono girata verso il muro a piangere, non voglio farmi vedere da Sara in questo stato, ma fallisco, perché si avvicina a me, mi gira verso la sua direzione e mi abbraccia forte ed io ricambio.

Sento dei passi, alzo lo sguardo, e vedo arrivare Niccolò e Adriano che va ad abbracciare Giulia.
Mi avvicino a Niccolò e lo abbraccio dicendogli che andrà bene.

Pov's Niccolò
Ero in studio con Giacomo a lavorare su qualche canzone quando il mio telefono inizia a vibrare e rimango sorpreso quando vedo che sul display mi compare il nome di Giulia.
Non mi ha chiamata, tranne in momenti "strani", e l'ansia sale.

<<Giulia tutto ok?>>
<<No.. Bea.. Bea è in o-ospedale>> dice singhiozzando.

Ed è in questo momento che il mondo mi cade addosso.

Chiudo la chiamata con Giulia e spiego la situazione ad Giacomo e ci precitiamo in ospedale, dove dopo mezz'ora arriviamo e Giacomo va ad abbracciare a Giulia, che scoppia a piangere fra le sue braccia, e io invece vado da Alessio, che appena mi vede si stacca da Sara e mi abbraccia rassicurandomi che andrà tutto bene.

Ad attirare la nostra attenzione è il rumore di una porta che si apre e si chiude.

<<Voi siete i parenti della signorina Moro?>> ci chiede un dottore sulla sessantina.
Annuiamo.

<<Come sta?>> chiede la mamma di Bea e Ale.
<<Sta, per fortuna non è più in pericolo di vita.>> dice, ma ho un brutto presentimento, come se ci fosse un "ma".
<<Ma..>> ecco.. <<Il bambino non è sopravvissuto.>> continua  e il mondo mi cade addosso per la seconda volta.
<<Chi è il padre?>> alzo la mano per indicare che sono io.
<<Se vuole può entrare, e dopo se volete potete entrare anche voi. Io mi congedo per ora, buona serata.>>
<<Buona serata e grazie.>> dice Alessio.

Entro nella stanza dove sta Beatrice e vederla distesa su quel lettino con tutti quei tubi, è la peggior cosa che si potesse vedere.

Inizio a parlare, e a dirle un sacco di cose, come ad esempio i bei momenti passati assieme, iniziai anche a scusarmi per cose stupide, ma alla fine, prima di uscire dalla stanza e sedermi su una sedia davanti ad essa e ricominciare a piangere le dissi "ritorna da noi, ritorna da me, ti prego."

Le lasciai un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza. Ma di una cosa ne sono certo, io la aspetterò qui, perché grazie a lei ho imparato ad amare senza limiti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2020 ⏰

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Amare senza limiti. (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora