There must to be an angel

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-Non devi cantare bene, guardalo-

Siamo a lezione e sto provando il duetto con Alberto, non è proprio antipatico.. Ma a quanto pare per fare un duetto ci vuole una sintonia, che ad oggi non abbiamo. Mi sento a disagio, e lui sembra capirlo perché prova a stemperare la situazione

-Guardami... In my eyes, pure in inglese te lo dico- scherza lui

-Non posso guardare te?- supplico Raffaella

-Non stai cantando con me, stai cantando con lui. Devi guardarlo- mi incita lei

-Si emoziona..é timida la ragazza- continua a scherzare Alberto

-É un esercizio anche quello, proprio perché ti viene difficile, guardalo please- mi chiede Raffaella quasi esasperata

-Non è che ci dobbiamo sposare che ci mettiamo così. Una guardata ogni tanto-

-Va bene, ma quando faccio tararara non ti guardo- affermo senza ammettere repliche

Raffaella mette la base, e proviamo a farla.. Viene abbastanza discreta

Anzi in verità fa schifo, ma meno di prima.

-Un parto- sospiro alla fine

-Ci voleva tanto?- mi chiede Alberto con un sorriso stupido stampato sul viso

-No- ammetto mentre lui mi accarezza un braccio, facendomi venire inaspettatamente i brividi

-Ancora non é sufficiente- ci interrompe Raffaella

-Visto?- faccio notare al tenore ritraendo il braccio

-Dovete provare a costruire un'intesa-

La fa facile lei... Lo conosco da pochi giorni, non é uno di molte parole, io sono abbastanza acida, insieme siamo tipo l'acqua e l'olio.

-Mi ignora perché é nordica- ride lui

-Fai finta che lui sia il tuo angelo- prova a incitarmi Raffaella facendomi esplodere in una risata

-Se vabbè- la butto lì..

Rimette la base, ma ad un tratto vedo lui incitarmi con lo sguardo in un modo talmente buffo che non riesco più a continuare..

Inizio a ridere senza un motivo logico, lasciando perplessi i due

-Ahahahah rido per non piangere, e che lui mi guarda..- provo a spiegare imbarazzata

-Ma perché la stavi facendo bene.. Vabbè non ti guardo, anzi ti guardo con un occhio solo- balbetta lui grattandosi la nuca imbarazzato

Raffaella rimette per l'ennesima volta la base, e questa volta và decisamente meglio..

-Non odiare me- prova a dirmi Raffaella a prove concluse

-Odia me- prosegue Alberto

-Ma non vi odio- taglio corto io mentre il tenore si avvicina a me nuovamente

-Stai tranquilla- mi consiglia con un sorriso

Quando finiamo le prove é già sera e molti sono tornati al residence, altri sono passati in palestra

-Torniamo insieme?- chiedo in relax dopo esserci già cambiati

-Se ti va, per me non c'è alcun problema- sorride lui

-Certo che mi va, mica ti odio- scherzo io prima di avviarci fuori

-Odiare no, ma magari preferisci la compagnia di persone più socievoli- sottolinea lui, e capisco che il mio caratteraccio, lo avrà fatto rimanere male per qualcosa

-Stamattina ti avrei risposto che avevi ragione, sai? Il punto è che se io non ti conosco, ho quell'atteggiamento da stronza patentata, però non ce l'ho mica con te giuro, sono solo io. Veramente Alberto credimi.. Lo so di essere pesante alle volte, solo che sono..-

-Sei nordica- si limita a dire

-Ed é la seconda volta che me lo dici... Che intendi? É tipo un'offesa velata?- chiedo con un sopracciglio alzato, mettendolo evidentemente a disagio

-No, é che c'è questa differenza caratteriale tra nord e sud... Noi siamo più vulcanici, più esplosivi. Voi invece avete quell'atteggiamento pacato, quasi riluttante, sembra che ci guardiate con la punta del naso arricciata, convinti che siamo meno di voi perché la storia insegna così- sentenzia facendo prevalere quello spirito patriottico, che avevo già adocchiato nei suoi post su Instagram

-Pensi che me la tiro, in sintesi?- chiedo perplessa, e stranamente per nulla offesa

-No, ce (cioè), compare mica volevo dire questo. Non mi hai capito davvero- prova a giustificarsi imbarazzato, mentre vedendolo in difficoltà scoppio a ridere liberamente

-Stavo scherzando, compare- rimarco io ridendo

-Non penso tu sia una cattiva persona Tijana, altrimenti mica stavo qui a parlare con te. Non credo nemmeno te la tiri, solo che siamo diversi. Solo diversi-

-Tish- lo correggo

-Di tutto il mio discorso, hai capito solo il tuo nome?-

-No, tu mi hai chiamato Tijana, ma sono Tish-

-Pensavo potessero chiamarti così solo gli amici-

-E dopo questa lunga giornata, in cui hai sopportato me, i miei drammi, in cui devo immaginarti come il mio angelo, e tutto il resto, pensi che non lo siamo?-

-Penso che l'amicizia sia una cosa grossa, quando ti reputerò mia amica e sarò sicuro che tu mi reputerai tale ti chiamerò Tish, nel frattempo Tijana mi piace di più. Anzi, troverò una via di mezzo- conclude soddisfatto

Lo guardo scioccata ma non infierisco.. É una persona particolare, intrigante. Mi sembra quella classica brava persona che vedi solo nei film o leggi solo nei libri.

Non mi infastidisco nemmeno del fatto che non usi il mio nome d'arte, é un modo inconsapevole, con il quale si distingue dagli altri.

-Io ti chiamo Alberto, perché per tutti sei il tenore. Io invece ti reputo mio amico e ti chiamo per nome- gli dico in ascensore, dopo minuti di silenzio prima di dargli la buonanotte, e secondo me quello che ha fatto, prima di entrare in stanza era un sorriso 

Tijana e Alberto: storia di un'incompatibilità caratterialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora