teach me | taekook ✓

thirty seven

taehyung gettò uno sguardo veloce in casa, le luci erano accese ma regnava il silenzio. 

"tu cosa cazzo ci fai qui." sentì il sangue fluire velocemente mentre idee sbagliate gli correvano in testa. "dov'è."

chan sorrise imbarazzato e si grattò la nuca. "ha avuto una giornataccia. mi ha raccontato che avete avuto una brutta discussione. va tutto bene?" 

voleva colpirlo il più forte possibile in quel viso di merda che aveva.

"ho chiesto dov'è." provò ad entrare ma il più alto lo spinse piano dalle spalle, lasciando che rimanesse fuori.

"mi ha chiesto di venire per dargli un pò di compagnia. ah, non vuole vederti. per favore puoi andare via? non voglio che torni a piangere a causa tua." sollevò una mano in aria indicandogli la fine della strada. "gli dirò che sei passato non preoccuparti."

taehyung lo spinse cosi forte da farlo traballare ed entrò in casa. lo cercò con lo sguardo e lo richiamò a voce alta ed ottenne un leggero mugolio in risposta. lo trovò disteso sul divano, la felpa sollevata e la pelle del suo collo era evidentemente rossa. aveva gli occhi socchiusi e un espressione disorientata.

la puzza di alcol lo travolse quando portò le mani sul suo corpo per sollevarlo.

"taehyung.." sussurrò con un piccolo sorriso ma il maggiore non ricambiò affatto.

si alzò e camminò a passo svelto verso chan. lo colpì dritto in viso e quando quest'ultimo perse l'equilibrio e cadde per terra, taehyung si sedette sul suo corpo e cominciò a colpirlo in ripetizione.

"figlio di puttana!" urlò e sentì la gola bruciare. colpì il suo naso fino a farlo sanguinare, poi due braccia deboli gli bloccarono le azioni.

"ti prego.. smettila, lo ucciderai.." balbettò jungkook spaventato a quella visione e cercò di fermare il proprio ragazzo, che sembrava fuori di testa.

"vattene sopra!" gridò con ancora più forza e il moro eseguì senza ribattere, terrorizzato. 

continuò a colpire il suo viso fino a lasciare che perdesse i sensi contro il pavimento gelido. sollevò il suo corpo moribondo e lo spinse fuori casa, guardandolo trascinarsi nell'asfalto.