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Era un'altra noiosissima giornata grigia per Taehyung. Fuori dalla scuola pioveva, e il ragazzo preferiva contare le goccie d'acqua che sentire la spiegazione. Era l'ora di religione, ma durante quelle ore succedeva sempre qualcosa di strano nella sua mente. Ogni volta che andava in chiesa, che sentiva parlare o vedeva qualcosa che riguardasse la religione cristiana, si sentiva strano. Come se tutte quelle cose lui le sapesse già.

Una volta, da bambino, era andato con i suoi genitori in un museo rinascimentale, pieno di opere relative al cristianesimo. Un quadro dell'arcangelo Michele lo colpì in particolar modo. Disse: -Michele non è così! I suoi capelli sono lunghi lunghi e biondi, mi piace acconciarglieli con delle belle trecce. E poi ha gli occhi completamente gialli, spenti e senza pupilla, ogni tanto mi fanno un po' paura, sai mamma?-.

Subito dopo i suoi genitori preoccupati per la salute mentale del figlio, lo portarono dallo psicologo. Ci rimase per molto tempo, smise di andarci dichiarando di non avere più allucinazioni. Ma non era così. Le immagini e i ricordi continuavano ad apparirgli nella mente, tuttavia prese la saggia decisione di tenere per sè ciò che vedeva. Non sapeva a cosa fossero dovuti, ma notò una cosa. Tutto ciò che vedeva in quei "ricordi" andava a pari passo con la sua vita. Quando era bambino nella vita reale, lo era anche in quei pensieri. E così valeva per tutta la sua vita fino a quel giorno. Ricordava sempre del Paradiso. Che fosse stato un angelo? Probabile.

Ma al nominare del docente di religione (e sacerdote in una chiesa del vicinato) del nome di Satana, altre immagini gli passarono davanti agli occhi. Immagini diverse.

Vedeva alte fiamme. Sentiva lamenti. Faceva molto caldo, sudava. Era nell'Inferno. Era abbracciato ad un altro ragazzo. Un ragazzo bellissimo, seduto su un trono, e Taehyung sopra di lui. Non capiva cosa stesse succedendo. L'etereo sconosciuto gli accarezzò il viso e disse: -Ti amo, Taehyung-.

Lì la visione finì, e causò un gran mal di testa al diciassettenne. Cosa significava? Non riusciva a trovare una risposta.

Suonata la campanella, che segnava la fine delle lezioni, si alzò barcollando, instabile persino sulle sue stesse gambe. Corse a casa, rischiando di inciampare un paio di volte. Aprì con fatica la porta e si stese sul divano. Viveva da solo da circa un anno, i suoi genitori si erano trasferiti all'estero per lavoro, ogni tanto lo chiamavano e gli inviavano ogni mese una bella cifra di soldi.

Normalmente le allucinazioni non gli causavano dolore, ma questa volta era diverso. Aveva il volto del ragazzo sul trono scolpito nella mente, non riusciva a non pensarci. Si addormenentò e rivedette in un loop infinito sempre la stessa visione.

Dance between Paradise and Hell (Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora