Behind the smile

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Xav si sedette sul letto di Aitor, accanto al turchesino. Il minore teneva lo sguardo basso, quasi in modo perso.
«Ait...» iniziò, osservandolo.
«Che vuoi?» rispose il turchese un po brusco, non perché volesse trattarlo male ma perché semplicemente non stava bene.
«Ti va di spiegarmi che cos'è successo?» chiese il suo tutore, nascondendo la maggior parte della preoccupazione.
«Non è successo nulla. Vattene» disse Aitor con freddezza, ma il rosso non demordè di certo. Era intenzionato a capire che avesse il minore. Il turchese stava ancora aspettando che se ne andasse.
«Mh... Sai...» iniziò Xavier mettendogli una mano sulla spalla in un gesto affettuoso «una volta stavo anch'io male come te ora. È successo un paio di giorni dopo il FFI... Non sembravo quasi io. Non avevo più voglia di far niente...»
«Eh? Davvero...? E come mai?» si incuruosì Aitor, dato che ormai il tutore aveva tutta la sua attenzione.
«Perché dopo la gioia di aver vinto, gli amici che si congratulavano e altro... C'era qualcosa che mancava...»
«Qualcosa?»
«Uhm... Forse è meglio dire qualcuno. Si... Ero felicissimo per la vittoria. Ma dopo quello... Sono passati giorni... Giorni in cui non vedevo Jordan. Non ci sentivamo praticamente più. Io mi ero ripromesso di vincere con l'Inazuma per lui, e così feci. Però... Mi aspettavo che alla fine di tutto io e lui ci saremmo rivisti, saremmo rimasti insieme... Invece non successe»
«Ma ora state insieme. Quindi vi siete ritrovati»
«No, Ait. Non ci siamo ritrovati. Non ci crederai, forse, ma... Il primo passo lo fece il nostro pistacchietto. Fu lui a iniziare a cercarmi, e a trovarmi. Io non feci nulla, non perché non volessi ma perché mi concentravo troppo sul dolore che provavo invece che su ciò che potevo fare per stare meglio»
«E dopo che ti ha trovato siete rimasti insieme?»
«Si... All'inizio non avevo ancora capito ciò che provava per lui... Ma col tempo i miei sentimenti divennero sempre più evidenti. Mi ci volle parecchio per dichiararmi, non perché avessi paura del rifiuto ma bensì perché non volevo rovinare ciò che stavamo costruendo»
«Quindi soffrivi per amore...»
«Si, e stavo esattamente come stai tu ora»
«...»
«Non sei costretto a dirmi cos'è successo, ma io se avessi avuto qualcuno con cui parlare avrei sprecato molto meno tempo»
«Come faccio a capire se sono innamorato di qualcuno?» mormorò piano Aitor, quasi intimorito dalla risposta che avrebbe potuto ricevere.
«Beh... Se ami qualcuno, vuoi le sue attenzioni... Vuoi stare con questa persona... Non ti piace vederla con altri... E soffri anche solo all'idea che ami qualcun altro... Però anche se fosse così vorresti in qualsiasi caso che sia felice anche senza di te»
«...»
«Ait... Sicuro di non volermi dire cos'è successo?»
«...Gabi e Riccardo si sono fidanzati...»
«E...?»
«Dopo la loro notizia... Ho sentito una forte fitta in tutto il corpo... Vedevo sfocato... Mi è venuta la nausea... Credo... Ceh... Nessuno sembra averlo notato... Probabilmente erano solo mie impressioni... Quando sono uscito ho vomitato in un vicolo... Poi ho vomitato anche mentre tornavo a casa con Jojo...» mormorò piano il turchese, mentre poggiava la testa sulla spalla del rosso che iniziò ad accarezzargli i capelli.
«Ait...-»
«Però Gabi sembrava felicissimo... Quello mi faceva piacere in parte... Dall'altra parte mi faceva male... Sono... Sono innamorato di lui...?»
«Si... Direi proprio di sì...»
Il ragazzo si accoccolò al tutore in silenzio e rimase così finché la voce dolce di Jordan non chiamò entrambi per la cena. Dopo aver mangiato, il più piccolo andò subito a dormire. Xav raccontò tutto al verde che sospirò preoccupato. Volevano aiutare il ragazzino... Però... Come? L'urlo del turchese un'ora dopo fu ciò che distolse la loro mente da quei pensieri.

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