Behind The Smile

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Solo ora Aitor si spiegava perché andasse sempre a piedi la mattina. Per strada, da lontano, riusciva sempre a vedere Gabi. Il rosa non lo notava mai, ma il turchese non poteva far a meno di osservarlo mentre entrambi andavano a scuola, tenendosi a distanza per rimanere inosservato. E anche quel giorno, lo vide. Subito, il forte peso del al petto tornò e con uno scatto Aitor se ne tornò a casa. Bussò più volte, finché Jordan non aprì.
«Aitor, che ci fai qua? Non dovresti essere per strada? Ti sei sentito male per caso?» domandò subito il verde, accucciandosi all'altezza del minore. La risposta che ricevette, lo stupì. Aitor l'aveva abbracciato, cosa che non faceva mai. Cercò rifugio tra le braccia del tutore che, dopo aver ricambiato, aveva iniziato ad accarezzargli i capelli con dolcezza.
«Chiamo Xav e gli dico che oggi lavoro da casa, va bene? Non vai a scuola e stiamo un po' insieme io e te» disse con tenerezza Jordan, prendendo in braccio Aitor che annuiva contro la sua spalla. I due rientrarono in casa, per poi mettersi sul divano. Il verde chiamò Xavier e gli spiegò velocemente la situazione, poi lasciò Aitor e andò a prende il portatile. Il turchese accese la TV e mise un film che gli sembrava interessante. Jordan tornò poco dopo e si sedette accanto al minore, poggiandosi il portartile sulle gambe e iniziando a lavorare. Aveva anche portato un pacco di biscotti, i preferiti del turchese. Ait accennò un sorriso ed iniziò a mangiarla, mentre guardava il film. Si era abbastanza calmato. Distrattamente, poggiò la testa sulla spalla del tutore. Nonostante a Jordy servisse il braccio, ultilizzò la mano sinistra così da non far spostare il minore. Il lavoro fortunatamente non era tanto e verso metà film poté lasciare tutto. Guardò la TV col minore, accarezzandogli i capelli. Quelle distratte coccole fecero rilassare Aitor a tal punto da farlo addormentare. Sorridendo, Jordan lo fece stendere e si stese a sua volta stringendolo a se. Sperava davvero che il ragazzo non avesse incubi, e continuò a coccolarlo finché anche lui non si addormentò.

Xavier tornò a casa per l'ora di pranzo ed entrando urlò un saluto, senza però ricevere risposta. Cercò in giro Jordy e Ait, trovandoli ancora stesi sul divano a dormire. Con un sorriso intenerito, prese una coperta e la mise sui due, poi andò in cucina. Dopotutto, non era la fine del mondo se a pranzo mangiava qualcosa di già pronto e da riscaldare.

Aitor non ebbe incubi, quella volta si sentiva protetto. Non sentiva la solitudine, il buio che lo pressava. Si sentiva leggero, dopo tanto tempo. Sentiva di avere qualcuno, la sua famiglia. Dormì sereno, svegliandosi solo al suono del campanello.

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