Stiles guardava il suo migliore amico con aria indifferente.
Non mostrava alcun interesse per la pozza di sangue che andava espandendosi sul pavimento.
Sembrava quasi che il ragazzo sapesse tutte le mosse dei suoi avversari
«Stiles? Sei stato tu?» chiese Scott con immenso stupore
"Ti sorprende, Scott?"chiese Stiles fissando con disgusto il suo migliore amico. Scott non capiva: perché Stiles era furibondo?
« Stiles...»
« ZITTO!» urlò il ragazzo
«Ti prego Stiles..." disse Scott avvicinandosi a lui «Perché mi odi tanto?» una lacrima cadde dal viso dell'alpha. Era contento che Stiles stesse bene, ma c'era qualcosa di oscuro in lui, qualcosa che non riusciva a comprendere. Stiles rimase un attimo in silenzio stringendo i pugni con rabbia, poi guardò Scott negli occhi.
«Dov'eri, Scott? Non eri lí con me, quando mi sono svegliato. Cosa avevi di cosí importante da fare, eh?» chiese Stiles furibondo.
"Per due mesi non sei entrato in ospedale. Non hai mai pensato, neppure per un momento a come stessi?» Stiles corse verso Scott e gli tirò un pugno sul volto. Gli occhi ripresero a brillare nell'oscurità. Un gemito uscì dalla bocca di Scott insieme a del sangue.
«Non è come pensi, devi credermi. Io...»
«BUGIARDO!» gli occhi di Stiles si illuminarono di rosso
«Mi avete stancato con i vostri discorsi. Stiles non se la può cavare da solo, Stiles non può stare da solo, Stiles non ha alcun superpotere di conseguenza dev'essere protetto... credi davvero che non sia in grado di difendermi? Pensi che avere unghie e denti ti renda migliore di me?»
Stiles si avvicinò a Scott e gli diede un pugno sul naso. Il sangue sgorgò a fiotti.
Scott non reagiva. Non voleva far del male a Stiles: era pur sempre il suo migliore amico, il suo confidente, suo fratello.
«PERCHÉ NON REAGISCI?!» gridò Stiles spingendo Scott a terra e tirandogli un calcio.
«Non reagisce, perché sta cercando di non ucciderti" disse Peter, che fino ad allora era rimasto ad osservare con interesse la scena "Tranquillo, è molto incazzato con te ma non pensa che sia necessario usare la forza... In fondo, sei debole» concluse.
Stiles guardò il suo migliore amico con odio puro.
«Inoltre...» continuò Peter "Devi sapere che la tua cricca non ti lascia mai solo, perché sei debole, non ti abbandonano perché sei utile come esca per le creature che prediliscono la carne umana...»
«No, Stiles, non ascoltarlo!» disse Scott mentre cercava di rialzarsi.
«Ti portano con loro, perché hanno bisogno di una macchina, ma la maggior parte delle volte, sei un peso per loro. Ti devono proteggere, ti devono salvare. Ma tu... » Peter si avvicinava sempre di più al ragazzo, distratto nel guardare Scott. Peter estrasse gli artigli e i suoi occhi si illuminarono di blu "A CHE COSA SERVI!?» si avventò sull'adolescente
«NO!» urlò Scott coprendosi gli occhi per l'orrore.
Si sentì un rumore secco. Scott stava tremando, non voleva vedere Stiles con la gola tagliata, non voleva vedere suo fratello morire, non voleva soffrire di nuovo.
"Non saprei, dimmelo tu" Scott alzò la testa e vide Stiles in piedi, perfettamente illeso. Peter non l'aveva ferito. L'uomo tentò nuovamente a lanciarsi all'attacco.
«Adesso basta» dalla mano di Stiles si generò una sfera rossa. Il ragazzo la scagliò su Peter sbalzandolo sulla parete. Scagliò poi una seconda sfera che andò a colpire la vetrata, facendo rimbalzare i frammenti in tutta la stanza.................................................................
Il corpo di Peter giaceva esanime sul freddo pavimento dell'ospedale. Scott si lamentava a bassa voce mentre tentava di estrarre un frammento di vetro conficcato nella sua gamba. Stiles fissava l'enorme buco nella vetrata. I suoi occhi non erano più rossi. Fissava il panorama. Il vento gelido gli sferzava il volto. Scott estrasse interamente il frammento con un gemito "Stiles..." sussurrò mettendosi in piedi a fatica.
Sentí le sirene della polizia avvicinarsi all'edificio.
Doveva fare qualcosa, allontanarsi.
Si avvicinò a Stiles "Stiles dobbiamo andarcene". Stiles indietreggiò fino al bordo della finestra. Guardò in basso, con aria cupa.
"Stiles, non farlo, ti prego. Io posso farmi perdonare, io posso scusarmi ma per favore, non buttarti! " Scott ormai, era accanto a Stiles.
Allungò il braccio verso la spalla di Stiles, che tuttavia lo respinse con uno schiaffo.
E poi...
Si buttò.Stiles precipitò. Lui non aveva paura della morte. Chiuse gli occhi e sentì il vento che gli scompigliava i capelli.
Poi, il suo corpo brillò. Due raggi di luce partirono dalla schiena e si modellarono divenendo due ali rosse come il sangue. Con un colpo d'ali Stiles si spinse in alto, raggiungendo il sesto piano. Lì c'era Scott, scioccato "Cosa ti è successo amico mio?" si chiese tra sè e sè
"Sono cambiato" rispose Stiles, fissando l'alpha.
Scott cominciò ad avere la sensazione di essere stanco. Non vedeva molto bene in quel momento. E così, in pochi secondi, cadde a terra guardando il suo migliore amico volare via.
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Tre Fasi, Un Amore | Sciles |
WerewolfStiles stilinskij è un ragazzo con molti amici. Amici speciali legati al mondo soprannaturale. Tra essi, il suo migliore amico Scott. Dopo un violento trauma cranico, Stiles viene portato in ospedale per poi fuggire da quest'ultimo. Perdendo la test...