Una Nuova Ombra A Beacon Hills

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Scott continuava a correre nella foresta oscura. L'odore della terra entrava nelle sue narici in maniera ritmica. Si fermò. Davanti a lui c'era una piuma insanguinata. Con le mani tremanti, Scott prese la piuma e la annusò. Pensò a tutte quelle volte che Stiles gli aveva dato pacche affettuose sulla spalla. Sentì gli occhi riempirsi per poi svuotarsi assecondati con un singhiozzo. In quel momento sentì un urlo straziante proveniente alla sua destra. Cominciò a correre e solo allora notò il forte odore di paura e sangue aumentare. Non riusciva ad immaginare cosa stesse succedendo. Potevano essere dei cacciatori oppure una preda catturata da un lupo o peggio ancora Stiles che sanguinava. Gli urli diventavano sempre più forti all'avvicinarsi. Cominciò a rallentare e a nascondersi tra la radura. Sentì davanti a sé un rumore di rami spezzati. Una creatura piena di piume bianche e viola imbrattate di sangue stava uscendo dalla vegetazione zoppicante. La sua postura era simile a quella degli uccelli, le gambe erano squamose e con degli artigli. Scott si innervosiva a guardare la creatura. Lo faceva impaurire. Le braccia le nascondeva nel petto ricco di piume arruffate. Aveva un collo serpentino con occhi violacei e pupilla ristretta. " Bene bene. Dunque è vero che i polli sono stupidi" una cosa balzò dagli alberi cadendo sul corpo dell'animale spaventato e impaurito.
Si rivelò una donna bionda vestita di nero. Aveva sulla schiena un fucile. La creatura tentò di farla cadere ma non ci riusciva, la ragazza era troppo forte.
La creatura spazientita urlò tirando fuori due braccia con 10 artigli lunghi circa 30 cm. Anche se uno di loro sembrava spezzato. L'animale si mosse in direzione della ragazza cominciando a graffiare l'aria nell'intento di prenderla. Alla fine la ragazza prese la creatura e la scaraventò a terra. Non si mosse. La ragazza ansimava per la vittoria presa dopo un combattimento.
Fu in quel momento, che con voce tranquilla disse "Coglione esci da lì".
Scott uscì lentamente dai cespugli e si avvicinò alla ragazza. " Chi sei? Sei un cacciatore?"
La ragazza si alzò di scatto e con potenza inaudita prese Scott per il collo e lo fece scaraventare contro un tronco.
"Primo:non sono affari tuoi
Secondo :non paragonarmi a quelle merde.
L'ho capito che sei un lupo mannaro."
"E lo sai che sono un alpha?" Scott sorrise mentre mostrava gli occhi rossi
"Come ti senti ad aver sfidato un alpha?" chiese Scott con ancora il sorriso addosso.
La ragazza si avvicinò "Sarebbe fico... Se non lo fossi anch'io" gli occhi divennero scarlatti. Il sorriso di Scott si trasformò in sorpresa. Stranamente, la ragazza lasciò Scott e si sedette vicino alla creatura priva di sensi. Con due pietre focaie, fece nascere un piccolo fuoco scoppiettante. Scott si avvicinò alla ragazza. Non sapeva che dirle.
"Mi chiamo Isabel. E il mio lavoro è cacciare per le persone che mi pagano" dalla borsa, fece uscire una lattina di birra. "Che cos'è?" chiese Scott indicando la creatura.
" È un Motus" rispose Isabel iniziando a bere la birra.
Fece un imitazione stupida della faccia di Scott ancora dubbiosa per la creatura.
"Che cosa può fare?"
"Dipende"
"Da cosa?"
" Ha tanti poteri. Be, in realtà è lui a sceglierli quando è sul punto di crescere. Ma sono creature empatiche, questo te lo posso assicurare. Oh e sono anche creature telepatiche. Brutta storia. Prevedono le tue mosse grazie a quest'ultima."
La donna mandò giù un altro sorso per poi schiacciare e buttare la lattina nella borsa.
"Senti, com'è che ti chiami? Tu sai il mio nome e quindi credo che tu debba dire il tuo. Altrimenti ti mando la lattina in un punto in cui non sorge mai il sole".
"Wow. Mi ricordi molto una persona.... Comunque, mi chiamo Scott, Scott McCall". La faccia di Isabel divenne da annoiata, a scioccata.
"Quel McCall?"
"Si, ci conosciamo?"
"Porca puttana! "
Isabel cominciò ad andare avanti e indietro con una mano sui capelli.
Scott non riusciva a capire, stava persino pensando se ci fosse mai stato un ricordo nell'aver visto quella ragazza.
Dopo, non so, cinquecento volte di avanti e indietro, Isabel si fermò davanti al ragazzo. Rimase per un tot di tempo a guardare il suo viso, per poi scendere e... Be non importa.
La ragazza si calmò e si sedette di nuovo sul terreno compatto.
"Ti sono debitrice" iniziò Isabel mentre lo guardava negli occhi.
"E per cosa scusa?" domandò Scott.
"Perché mi hai salvato, be, se le voci sono vere... Allora, io mi sto rompendo il cazzo a morte nel stare in una foresta tetra. Quindi, se a te va bene, vado a bere alcolici e guardare puttani da un'altra parte... CAZZO!"
Scott guardò nello stesso punto in cui guardava Isabel, un pezzo di prato sanguinato . Solo allora Scott realizzò che era il posto dove giaceva la bestia dagli artigli acuminati.
" Dobbiamo andare. " disse Isabel.
" Perché? Siamo due alpha. Possiamo metterlo al tappeto" protestò Scott.
"MUOVITI CAZZO!" ruggì Isabel.
Si mise le mani tra i capelli biondo platino e si guardava intorno come se si aspettasse una sorpresa non molto piacevole.
" Forse tu non hai capito bene. Quella non è inferiore a noi. Anzi, potrebbe romperci l'osso del collo anche se possediamo una forza sovrannaturale e un fucile. Scott, avrai una reputazione da True alpha dell'anno, ma non possiamo per ora cacciare una cosa così pericolosa, specialmente se ferita. Del resto, una persona te l'ha detto molte volte: conosci il tuo nemico. Non ci sono neanche abbastanza informazioni da riempire una facciata nel bestiario. Nessuno ha mai avuto l'occasione di studiare questa creatura. Perché i pochi che hanno raccontato, sono morti nel giro di tre giorni. " Isabel con un piede, fece estinguere la fiamma facendo scomparire il calore nell'aria. Come la luce se ne andò, arrivarono le tenebre, con in serbo la paura dell'ignoto.
Per un po', i due alpha non si parlavano mentre camminavano. Isabel avrà usato il fucile almeno 10 volte. Scott non capiva, perché usava il fucile se era un alpha? Però anche lui doveva ammettere che da come ne aveva parlato Isabel, quella bestia era una macchina da guerra. Quella creatura aveva ancora in serbo tante carte da giocare.
Scott alla fine si ricordò per quale motivo fosse lì.
Si sentiva in colpa:aveva abbandonato la missione trova-Stiles per parlare con una perfetta sconosciuta. Scott cominciò a genere con le mani tra i capelli.
Quella ragazza era stronza, ma aveva più esperienza di lui quindi non poteva fare il bestiario in persona sebbene avesse trovato ogni genere di creatura riguardante il mondo soprannaturale.
"Che cazzo, quella birra era una mer..." non finì nemmeno di parlare che sboccò sul prato.
" Dio, quella stronza di Giulia me la paga. - compra quelle birrue, sono buooone- appena torno a New York la ammazz..." sboccò un'altra volta sul prato.
Scott si avvicinò ed aiutò la ragazza a rimettersi in sesto: stava proprio di merda.
"Grazie, novellino" disse Isabel mentre beveva dell'acqua.
"Perché sei ubriaca?"
"Beh, sai, non per vantarmi sul mio quoziente d'intelligenza, ma devi sapere, che per ubriacarti devi bere dell'alcool. Sai, quello che bevono i quattordicenni credendo di essere fichi" disse Isabel con un po' di sarcasmo nella voce.
" Wow. Se avesse incontrato Stiles sarebbero andati d'accordo in un lampo" pensò Scott.
Nel ricordarsi di Stiles, Scott s'incupì.
" Che c'è tesoro?"chiese Isabel mentre si puliva la bocca sul braccio.
" Un mio amico è scomparso e io non so dove sia "
" Mi sembra logico "
" E non prendertela ma dovevo cercarlo e invece ho parlato con te. Sei, offesa? "
" Guarda, mi sono offesa così tanto, che mi sono messa delle dita in gola per vomitare solo per farti sentire in colpa " disse Isabel con voce sarcastica.
Un rumore provenne dalla radura.
Le foglie si muovevano in senso orario, le nuvole, lentamente, oscuravano la luna, opaca e misteriosa.
Si sentivano i versi delle strolaghe maggiori nel bosco ignoto.

" Come, come si chiama?"
" Si chiama Stiles. Ed è... Il mio..."
" Ragazzo?" chiese Isabel con un sorriso luminoso.
" Cosa? No! Perché lo hai pensato?"
Il sorriso della ragazza si spense "Ah" commentò, delusa.
" È il mio migliore amico. Ha avuto un passato terribile."
" Racconta" lo spronò Isabel, con aria vagamente interessata.
" Da dove comincio... Ha perso sua madre da piccolo"
" Aham"
" ed era continuamente, bullizzato dagli altri"
" Wow, che tristezza" disse Isabel
" Non serve che tu faccia la sarcastica" disse Scott con un ringhio.
" Non sono sarcastica, solo che non penso gli sia andata così male in fondo.
" E perché no? "
" Perché mi è successo di peggio, e non ho mai avuto un amico"
" Sentiamo. Sentiamo cosa c'è di peggio oltre aver perso una madre e aver ucciso un amico caro"
Questa volta Isabel non ebbe un'espressione calma. Si avvicinò a Scott facendolo cadere per terra. Lo fece rialzare per poi far ricevere a Scott dei pugni sullo stomaco e calci sugli stinchi. I suoi occhi divennero porporini.
Vide il suo viso su una pozzanghera. Si mise le mani sul viso nascondendo il volto.
" Sai cosa c'è di peggio? Lo vuoi davvero sapere eh McCall? Lo vuoi davvero sapere?!" centinaia di uccelli sbalzarono dai nidi per volare via lasciando dietro migliaia di grida.
Isabel si avvicinò velocemente, ma silenziosamente al ragazzo. Si accucciò dove c'era il corpo picchiato.
" Perdere un figlio... È peggio di perdere un genitore. Aveva una vita davanti a lui ed è stata tolta. Si, perché noi decidiamo quando un essere muore. La madre di Stiles sarà anche morta ma avrà vissuto dei momenti meravigliosi al contrario terribili, ma ha gustato il piacere di invecchiare, di vivere e di lottare. Invece l'unica cosa che ha assaporato Cole è stata la morte. Ora dimmi se non fa male questo. Avrai qualche anno in meno di me ma questo non dimostra che hai ancora visto nulla del vero mondo. E non parlo di quello dei Lupi mannari, delle Sirene o dei Motus. Il mondo vero è ciò che ti passa ogni singolo giorno. " Isabel si alzò. Dentro di lei ci fu un fuoco che non si era acceso da tanto tempo. Era soddisfatta di quello che aveva detto.
Diede una mano al ragazzo. Scott accettò e si fece alzare da quel braccio.
Isabel si guardò intorno nella foresta.
" Ora, ascoltami bene, qualunque cosa tu faccia stanotte, non dormire. Fino alle 5 di mattina tu starai sveglio ok? Promettimelo" Scott non capiva :che Isabel ci tenesse davvero a Scott sebbene quelle stronzate che aveva detto qualche minuto fa?
Scott annuì e la faccia di Isabel ritornò a sorridere.
" E tu, starai sveglia?"
" Ho delle cose da fare"
" Cacciare la bestia?"
" No. Mi farò dei puttani e bevrò dell'alcool per stare sveglia. Ciao"
La ragazza si allontanò da Scott per poi sparire.
"Chissà perché mi ha chiesto di stare sveglio?" pensò Scott.

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