Andrea's pov
Appena la sveglia interruppe il mio sonno ristoratore, la spensi e mi catapultai fuori dal letto. Mai successo prima d'ora. Avrei dovuto spaventarmi? Forse. Comunque al momento non mi interessava. Feci una doccia, mi vestii, feci colazione, insomma tutte le cose che si dovrebbero fare la mattina, ed uscii di casa.
La prima lezione ce l'avrei avuta alle nove ed io ero in facoltà già alle otto e mezza. Forse avrei dovuto spaventarmi davvero. Salutai gli amici e mi diressi nell'aula ancora vuota. Mi sedetti e presi dallo zaino il solito blocco appunti. La maggior parte dei ragazzi usavano i propri laptop, io non avevo la minima intenzione di arrendermi a quegli aggeggi malefici.
- O MIO DIO!
Feci un salto sul posto, spaventata, tirando un lungo frego sul foglio.
- Azzurra ma che cazzo! Hai mandato il mio cuore alle Bahamas – le dissi tenendomi il petto
- Almeno si abbronza. Comunque cosa è successo? Perché sei qui?
- Perché c'è lezione?! – le chiesi sarcasticamente
- Senti signorinaoratitirodueschiaffi, non me la racconti giusta. Mai e dico mai sei arrivata in anticipo di trenta minuti, MAI.
- Mi sono svegliata prima e mi annoiavo. – le risposi alzando le spalle e tornando a scarabocchiare.
- Non ci credo, ma farò finta di sì: ah okay, allora sì tutto spiegato, in fondo ti capita spesso di svegliarti presto la mattina.
Alzai gli occhi al cielo e non riuscii a trattenere un sorriso. Ripensai alla sera prima e venni invasa nuovamente da energia positiva. Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire.
- Ti sei fatta?
- Cosa?! No! – Mi girai confusa verso la mia amica.
- Hai battuto la testa e non riesci a muovere i muscoli facciali?
- Ma che problemi hai?
- Allora hai una paresi al viso.
Io la stavo guardando stralunata, che minchia stava blaterando?
- Senti Andrea, da quando sono arrivata hai un sorriso nel viso, fammi aggiungere da ebete, che non accenna a diminuire. Le ipotesi sono: uno droga, due botta in testa, tre paresi facciale – elencò sulle dita – Quindi? Quale delle tre?
- Niente di tutto ciò. Mi sono solo svegliata bene, tutto qui.
- Se alla cazzata di prima non ci credevo, pensi davvero che creda a questa qui?
Alzai nuovamente le spalle e venni salvata dall'ingresso della prof. Quello che non avevo messo in conto era il fatto che la prof in questione era quella di lettere, e dopo di lei entrò Silvia. Scontato dire che la prof non la calcolai di striscio. Non so quanto rimasi a fissarla. Cosa mi stava succedendo? Andrea riprenditi, per dinci!
- Andrea? Oh! Ma mi stai ascoltando? – Azzurra mi tirò uno schiaffo sul braccio.
- Cosa? No.. Ehm scusa, dicevi?
- Mi stai facendo preoccupare, che caspita hai?
- Non ho niente, tranquilla. – Peccato che lo dissi ancora sorridendo.
Lei prese a fissarmi con un sopracciglio alzato. Diventò quasi inquietante, così mi girai e mi misi a seguire la lezione. No okay non ci credevo nemmeno io, ma dovevo provarci. Penso di aver spostato lo sguardo da Silvia solo tre volte, dovute al fatto che la prof aveva alzato un po' di più la voce e mi aveva distratta.
- Sei discreta quanto un camion in faccia. – disse Azzurra continuando a scrivere sul computer
- Cosa c'è adesso? – le chiesi.
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La diversità ci rende simili
RomanceI migliori amici si dicono tutto. E' davvero così? Perché Andrea e Riccardo potrebbero nascondersi qualcosa a vicenda. Tra baci segreti, relazioni tirate a forza, risate e compagnie, la storia si scrive da sola. Il libro è scritto in collaborazione...