Cominciarono ad andare oltre alle risatine, arrivarono le frasi del tipo "ma cosa sei?!", o "maiale", ma fino a li, insomma, non è che mi toccassero più di tanto, quando però accennarono le frasi sul mio fisico, capirono di aver appena trovato il mio punto debole... E da lì, tutto ebbe inizio.
Era ormai novembre... E le frasi si fecero dei veri e propri insulti, come "Ma non ti vergogni?!", o "ma copriti vah".
In verità... Non so cosa mi spinse a lasciar perdere, ma lo feci, o almeno tentai.
Iniziai a farmi domande su quelle parole... Passai ore davanti allo specchio, fino a dirmi :- Si, sono io. Sono grassa, hanno ragione.
Vabbè, voi direte, che sarà mai... Non è proprio così, ma abbiamo appena cominciato...
Non so il perché di questo, in realtà, non so il perché di niente, ma cominciai a credere alle voci.
E qui arrivarono bigliettini, "sei una scrofa", "cazzo di buddona", "vergogna"...
Voi direte MA FAR VEDERE COSA SCRIVEVANO NO?
Allora, voi immaginate, siete già convinti di essere in qualche modo "sbagliati", vi trovate questi biglietti, pensate siano veri, voi che ne dite?
Che poi... In queste situazioni, non provi dolore, ne dispiacere, è come se avessi un vuoto dentro, che non riesci a colmare, e più vai avanti, più il vuoto aumenta, più tu sparisci.
Le frasi sui biglietti ve le elencherei tutte, ma una in particolare mi ha Cambiato.
"SEI UN CAZZO DI ERRORE, DEVI MORIRE. ".
E come Ci insegnano fin da piccoli, gli errori, si cancellano con una linea rossa.
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PERCHÉ PROPRIO IO..?
Ficción GeneralRicordo ancora il volto dell'innocenza su quel viso.