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Chiedo scusa in anticipo per la lunghezza del capitolo, spero che vi piaccia😘

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•Isabella's pov•

Siamo qui ormai da un paio di giorni e non pensavo che mi potesse fare così bene passare del tempo con loro. Mi era mancata la complicità che, con il passare degli anni, si era venuta a creare nel nostro gruppo. E adesso, guardando le persone sedute al tavolo con me, capisco che non c'era davvero scelta migliore che potessi fare, se non quella di tornare nella mia città e dai miei amici. I tre ragazzi stanno parlando di calcio, tanto per cambiare, e le due ragazze vicino a me cercando invano di richiamare la loro attenzione, ma sembrano essere fin troppo presi dal loro discorso.

«Che ne dite di pagare il conto e di spostarci in spiaggia per aspettare la mezzanotte?» Propongo io, dopo essermi risvegliata dai miei pensieri.

«L'importante è che loro smettano di parlare di calcio, non li sopporto più.» Dice Thessa ridendo.

«Ci sta andare in spiaggia; ma Loca, niente bagno questa volta.» Mi risponde Patrick, rivolgendosi successivamente a Manuel.

«Ma chi ha detto che voglio fare il bagno?» Risponde il centrocampista, guardando il suo amico.

«Sentite, possiamo andare in spiaggia e parlare lì? Ve ne saremmo molto grate.» Detto ciò, Francesca si alza e, seguita da tutti noi, si dirige alla cassa.

Dopo aver pagato il conto, ci spostiamo in spiaggia e, lungo il percorso, i tre ragazzi in nostra compagnia iniziano a fare i bambini; si spingono, si tirano manate sulla schiena, si insultano scherzosamente. E noi ragazze non possiamo fare a meno di ridere davanti a questa scena, pensando al fatto che non riusciremmo a immaginarci i ragazzi seri, mentre non fanno i cretini. Ma molto probabilmente è proprio questo loro lato che ci ha colpito maggiormente.

Dopo aver trovato un posto abbastanza isolato, ci sediamo sulla sabbia, posizionandoci in cerchio in modo tale da poterci vedere tutti in faccia.

«Raga, ho avuto un'idea bellissima.» Esclama Manuel esaltato.

«Se l'hai pensata tu, siamo messi male.» Lo deride la sua ragazza.

«Ti amo anch'io, piccola; comunque, vi ricordate il nostro primo capodanno insieme?» Domanda, rivolgendosi a me, Patrick e Davide.

«Quando hai preso la tua prima sbronza?»

«Oppure quando volevi limonarti Davide?»

«Oppure quando ti sei messo a ballare la Macarena in mutande su un tavolo?»

A turno, Davide, Patrick ed io iniziamo a fargli domande retoriche su quella serata, che tutti ricordiamo bene, essendo stata la prima sbronza di Manuel.

Nel sentire queste parole, Francesca e Thessa scoppiano a ridere, soprattutto dopo aver visto la faccia offesa del nostro amico.

«Oh brutti stronzi che non siete altro, non ve l'ho mica chiesto per farmi sputtanare. Era per dire che, per far passare il tempo, possiamo replicare la nostra chiacchierata pre-festeggiamenti dell'anno nuovo di quella serata.»

«Se non ricordo male, era l'anno in cui ti eri invaghito di mia cugina, solo che lei non ti cagava manco di striscio. E quella sera eri euforico perché nel pomeriggio ti aveva parlato.» Gli dico io ridendo, per poi sporgermi verso di lui e abbracciarlo.

«Quindi non è vero che prima di me avevi la fila di ragazze pronte ad uscire con te.» Lo deride Thessa.

«Quanto mi mancava sputtanarti, amore mio.» Esclama Patrick alzandosi, prima di buttarsi addosso al centrocampista.

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