II › 𝐓𝐫𝐚𝐬𝐡 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜 𝐚𝐧𝐝 𝐜𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞𝐬.

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L'orario di chiusura era arrivato in un batter d'occhio in quella che era iniziata come una delle solite giornate noiose.
Ormai fuori il sole iniziava a calare, lasciando il proprio posto ad un meraviglioso tramonto dalle sfumature arancioni e rossicce.
Quello era il momento della giornata preferito di Summer. Uscire dal lavoro ed essere avvolta da quell'aria fresca che ti fa accapponare la pelle, Carnaby Street semi deserta in tutta la sua bellezza e il canto degli uccelli come unico suono che spezzava quella calma, non avevano paragoni.

Quella sera però i pensieri di Summer erano occupati da altro per far caso a quelle piccole cose che tanto amava del suo quartiere.
Camminava di fretta guardando di fronte a sé, tenendo stretti al petto due nuovi vinili da aggiungere alla propria collezione a casa.
Avrebbe avuto bisogno di ascoltare della buona musica per prepararsi psicologicamente a quello che l'attendeva da lì a poche ore.
Era stata spavalda volendo tenere testa a Roger, ma adesso che il momento si avvicinava, una strana sensazione di agitazione si faceva largo dentro la ragazza.

Alla fine, una lunga doccia calda e come sottofondo l'album Hunky Dory di David Bowie, erano risultati il metodo migliore per scacciarsi quella fastidiosa sensazione di dosso e rilassare un po' i nervi.
L'ostacolo successivo si presentò però dopo poco, davanti al proprio guardaroba aperto.
Non era solita ad uscire la sera, tantomeno per andare ad un concerto in un locale colmo di persone, e non aveva la minima idea di cosa indossare per non sembrare fuori luogo o morire di caldo.
Dopo una lunga ponderazione decise che una gonna nera a vita alta che la copriva fino a metà coscia e una canottiera rossa, sarebbero andate più che bene per quell'ambiente.

Avendo perso molto tempo nella scelta dell'outfit adeguato, riuscì ad applicare solamente un po' di mascara sulle ciglia e sistemare alla veloce la chioma di capelli mossi con qualche spruzzo di lacca.
Afferrò la borsa da sopra il letto e uscì dalla propria camera, trovando già sulla porta un John con un'espressione infastidita stampata in viso e le braccia incrociate sul petto.
«Cos'è quel muso lungo? Sono pronta! Possiamo andare.»

Appena varcata l'entrata del locale, Summer venne investita da un forte odore di sigarette e alcol, mentre la musica - scadente per i suoi gusti raffinati - le pulsava nelle orecchie.
Era dentro da pochi minuti e già si stava pentendo di aver accettato la proposta di Roger.

Dannati occhioni azzurri.

Tenendo saldamente il braccio di John, si fece largo tra le persone per raggiungere il lato opposto del locale, dove era stato allestito il palco sul quale si sarebbero esibiti i tanto attesi Queen.

«Eccoti finalmente! - esclamò Brian appena riuscirono ad arrivare, sani e salvi, alla loro metà - Prendi il basso. Tra poco si inizia.»

𝐕𝐈𝐍𝐘𝐋 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 - Roger TaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora