VI › 𝐖𝐡𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐯𝐞𝐫𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝

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Maggio, 1981
Londra

«Papà, Papà! Dove va questo?» esclamò con un grande sorriso Tiger, stringendo tra le mani un vinile quasi più grande di lui, cercando di decifrare con lo sguardo sveglio e ceruleo - come quello del padre - le lettere impresse sulla confezione di cartone. Avendo solamente cinque anni, e non avendo ancora iniziato la scuola, non sapeva leggere, se non poche cose che aveva imparato stando al Deacon Records ad aiutare la mamma a sistemare i nuovi arrivi.

«Quello lo devi sistemare sotto la R, Ty. È un vinile dei Rolling Stones, vedi? Questa è la lettera R. Sono forti come band, a casa ho un paio di album loro, quando torniamo posso farti sentire qualcosa se ti interessa.» rispose pazientemente Roger, accarezzando i capelli biondi del proprio figlio e guardandolo con sguardo fiero.

«Certo, Papi. Non vedo l'ora! Però non saranno mai forti come la band del mio papà e dei miei zietti, ne sono certo!»

Appoggiata con i gomiti sul bancone e il viso posato tra le mani, Summer si godeva la scena con un ampio sorriso stampato in viso, intenerita da quella dolce conversazione tra il proprio marito e il loro figlioletto.
Nel frattempo, nella carrozzina rosa di fianco a lei, dormiva beatamente la piccola Lily, l'ultima arrivata da soli pochi mesi nella famiglia Taylor.

Negli ultimi cinque anni ne erano cambiate di cose, e in modo così veloce che Summer non se ne rese quasi conto.

Nel novembre del 1975, il ventuno per la precisione, uscì finalmente A night at the opera, l'album al cui avevano lavorato i Queen a Rockfield Farm. Alla fine, dopo altri numerosi litigi tra il batterista e gli altri tre, nel lato B dell'album si era guadagnata un posto anche I'm in love with my car, mettendo di buon umore Roger tanto che quella sera portò fuori tutti a festeggiare in un locale, offrendo di tasca propria da bere, senza badare a spese e dandosi alla pazza gioia ordinando uno degli champagne più costosi del listino.
Summer aveva solamente assistito alla scena ridendo come non mai per l'entusiasmo del fidanzato, dovendosi astenere dal bere - a malincuore - a causa del piccolo che portava in grembo, ma rendendosi utile come autista al ritorno, dato che i quattro musicisti non si erano regolati con lo champagne ed erano particolarmente allegri.

Non molto più tardi dal loro ritorno a Londra, i Queen erano dovuti partire in tour, questa volta senza la piacevole compagnia della più giovane dei fratelli Deacon dato che la data della scadenza del parto si avvicinava sempre di più.
Come previsto, Roger aveva fatto casini su casini per posticipare il tour, non volendo lasciare Summer a casa da sola in quella fase della gravidanza.
«Roger, ce la posso fare. E poi non sono sola, Mary verrà a farmi visita tutti i giorni, me l'ha già detto. Per qualsiasi cosa ti chiamerò. Non preoccuparti e vai a divertirti in giro per il mondo.» lo aveva rincuorato Summer accarezzandogli una guancia, come si fa con un bambino un po' capriccioso - che in fondo era una descrizione che calzava a pennello al batterista.

𝐕𝐈𝐍𝐘𝐋 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 - Roger TaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora