7° Capitolo.

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HAZEL'S PoV.

Passiamo la notte o comunque buona parte della notte a fare questi giochi stupidi. A volte sento che potrei crollare, e nessuno reagisce. Voglio dire, ho gli occhi lucidi, non ve ne accorgete? Un "come stai?" no eh?

Vorrei un'abbraccio, qualcosa, ma non succede. Vorrei che una volta nella vita mio fratello faccia la parte da fratello maggiore, ovvero che mi dia consigli e tutto il resto, ma no, non siamo cagati per tutta la nostra vita perché la differenza degli anni era troppa. Spiazzerebbe anche me se mi telefonasse e mi dicesse:"Ehi Hazel, vuoi un consiglio?" Penso che mi metterei a ridere.

Comunque mentre pensavo che invitare le ragazze stasera era stata l'idea peggiore della mia vita, il tempo passava e senza rendermene conto eravamo già tutti a letto. Ovviamente la mia mente non ne voleva sapere di addormentarsi, come mi succedeva sempre da tre o quattro giorni a questa parte.

Bene. Mi sono messa pure lontana da Michael. E tra l'altro non abbiamo i cellulari a portata di mano. E questa volta io ho un sacco di spazio. Se mi giro vedo Clare di spalle, che fino a poco tempo fa stava scambiando sorrisi con Luke, ma ora sta dormendo pure lui. Poi ci sono Calum e Jane, e la distanza tra loro è nulla, ma dormono beatamente. L'ultima volta che ho incrociato lo sguardo di Jess sembrava turbata, e Ash ha preferito addormentarsi di spalle. Michael no, è sveglio. Incrocio il suo sguardo ma lo distolgo subito.

Fa male.

E non so perché.

Mi alzo e vado nella mia camera. Sono sicura che incrociare il suo sguardo non aiuti molto. Mi stiro nel letto e mi metto a fissare il muro bianco. Mi viene da piangere. Caccio via le lacrime, ma è più forte di me.

Sento dei passi dietro di me, probabilmente qualcuno sta andando a bere o in bagno. Capita.

Invece no, i passi si avvicinano di più e inizio ad avere un brutto presentimento. Michael no...Sto piangendo a dirotto per lui, e ora viene qua? Oddio, non ora.

Si, è lui. Ho sbirciato un pò quando era di spalle. Ugh. Lo sento sporgersi su di me, forse per controllare se dormo davvero. 《Sono sveglia》 dico, la voce fredda e insensibile.

Michael non apre più bocca dopo la mia affermazione. So solo che ho il suo respiro caldo sul collo e che sta disegnando con le dita disegni astratti sulla mia pelle.

C'è il mio braccio tra me e lui, lo tolgo e mi avvicino ancora di più. Ancora una volta, il suo profumo mi avvolge interamente.

I miei occhi sono attratti dalle sue labbra carnose e rosee. Sono tutto quello che non sono le mie.

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Sono le 6 del mattino, non posso più stare qua. Adesso dormono tutti, non ce la faccio a non muovermi. Ho il cervello nella confusione più totale e devo sfogarmi. Nello scendere dal letto ho quasi svegliato Michael, ne approfitto per sussurrargli che sto uscendo. Lui annuisce e torna a dormire. Mi vesto e dieci minuti dopo sono giá pronta.

Prendo il primo bus che passa e guardo le larghe strade di Londra dal finestrino. Molte persone sono giá sveglie, magari per andare al lavoro. Quando scendo sono in centro. Faccio una breve passeggiata, ma il mio sguardo è da tutt'altra parte. Prima sono passata da una tabaccheria, e mi ero bloccata a guardarla. Ora solo chi ha una sigaretta in mano ha la mia attenzione.

Devo comprare un pacco di sigarette. Lo faccio e, totalmente inesperta, inizio a fumare, o almeno penso si faccia così. Finisco la sigaretta e la butto a terra, ora mi sento meglio. Forse è il modo migliore di sfogarmi.

Non dovrei e non potrei, ma non importa.

Mi fa sentire bene, mi fa dimenticare il casino che si crea nella mia testa ogni volta che sento pronunciare il nome di Michael.

Close as Strangers | Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora