4° Capitolo.

224 8 2
                                    

È andata abbastanza bene, solo che da Starbucks c'era un casino talmente grande che hanno preferito mandare me e Michael a prendere le ordinazioni, Ashton, Calum e Luke hanno fatto un salto al negozio delle Vans. Per tutto il tempo della strada sono stata in silenzio, aspettavo che iniziasse Michael a parlare, ma, da ragazzo timido che è, non ha aperto bocca.

Per tutto il periodo della mia vita in cui sono stata innamorata di ragazzi/ragazzini (anche se Michael non mi piace, ma è compunque un ragazo) avevo usato il metodo parla-solo-se-ti-chiede-qualcosa-lui. E finora, aveva funzionato. Per fortuna, quando abbiamo preso i frappè, lui mi aveva chiesto com'era il mio. Io ho risposto, e lui mi ha chiesto se poteva assaggiare. Ho detto di si e io ho assaggiato un pò del suo. Abbiamo parlato di tutto e di niente, discorsi senza inizio nè fine. Mi era venuto da pensare che era carino, ma nel senso che era un ragazzo dolce e simpatico. Non avrei mai potuto pensarlo, era il mio migliore amico! Poi sono arrivati gli altri ragazzi e abbiamo fatto quattro passi davanti al Tamigi. Poi mia mamma ci aveva chiamato dicendo che dovevamo tornare perché avevamo un ospite.

Ora siamo in macchina. Ash parcheggia dietro casa mia e quando apro la portiera sento delle risatine e la voce di Louis. I ragazzi mi rivolgono uno sguardo interrogativo e io mimo con le labbra un "non ne so niente". Oltrepassiamo il cancello e ci buttiamo sulla dondola esausti. Dopo un paio di minuti entro dentro e vado vicino a mia madre.

《Chi è l'ospite?》

《La ragazza di tuo fratello. Ce la vuole presentare!》capisco che mia madre sarà eccitatissima, sarà una giornata significativa; deciderá se respingere la ragazza di suo figlio o accoglierla in famiglia.

Ritorno dai ragazzi e mi rendo conto che hanno occupato il mio posto, ora c'è Calum.

《Grazie per avermi tenuto il posto!》dico sarcastica e mi siedo sulle gambe di Cal.

《Di niente》mi rispondono.

Sentiamo il cancello cigolare e ci giriamo, ci sono la ragazza e Louis.《Salve...》

《Mamma, papá, nonna, Hazel, questa è la mia ragazza. Hope, questa è la mia famiglia.》Ci dice Louis compiaciuto. La mamma va ad abbracciare mio fratello e Hope e poi si perdono in chiacchere inutili. Sembra abbastanza simpatica.

《A tavola!》ci urla mia nonna da dentro casa. Entriamo tutti e ci sediamo a tavola.

《Mamma, oggi vado da Jess, Jane e Clare, ok?》chiedo.

《Potresti portare i ragazzi...》mi suggerisce lei.

《P-perché, scusa?》balbetto.

《Visto che siete così affezionati...》 propone e mi lancia un occhiataccia.

Sarebbe bello far conoscere i ragazzi alle ragazze, ma quelle che ho con le mie amiche, è un tipo di amicizia diversa, che dura da 12 anni. E non so come reagirebbero! E cosa dovrei dire? 《Ehi ragazze, ho portato i mei migliori amici, che scrivono canzoni, hanno le voci da angeli ma non hanno successo, vengono dall'altra parte del mondo e sono fratelli per me, possono restare pomeriggio?》《Mmh.》

《Chi tace acconsentisce!》canticchia mamma.

---

Siamo pronti per andare alla festa a casa di Jess. Io dormirò a casa sua con Jane e Clare, e se c'è la possibilità rimarranno la notte anche Lucas, Cal, Mickey e Ash.

Entriamo in macchina e ci stiamo una mezz'ora ad arrivare, Jess vive fuori Londra quindi ci stiamo un pò. Appena arrivati suoniamo il campanello, viene Jess ad aprirci. Squadra dalla testa ai piedi i ragazzi e mi sussurra all'orecchio:《Rimangono.》Annuisco e vado verso il salotto. Ci sono molte persone. Mi sembra di non conoscere nessuno,  cosa che mi innervosisce non poco, ma spesso incrocio lo sguardo di uno dei ragazzi o di Clare, che in un modo o nell'altro, è sempre dietro a me.

Verso le 3 del mattino tutti gli invitati se ne vanno e noi iniziamo a prepararci per dormire. Io mi metto il pigiama con le altre ragazze, i ragazzi si mettono in un'altra stanza. Dopo qualche minuto usciamo e i ragazzi aprono i due divani-letto. Li avviciniamo l'un l'altro e ci stiriamo. Siamo tutti stanchi morti e in poco tempo quasi tutti si addormentano.

Penso di essere l'unica sveglia, ormai, ma mentre mi stiracchio noto Michael che ha ancora gli occhi aperti. Vorrei parlare con lui, dirgli cosa pensavo quando abbiamo camminato, chiedergli se anche lui era imbarazzato quanto me.

Prendo il telefono dalla poltrona, e mi rimetto dov'ero prima. Compongo il suo numero e gli mando un messaggio:"Ehi Mickey...scusa se stamattina non aprivo bocca, ma ero molto imbarazzata. Sei il mio migliore amico, non pensare cose strane.  Ma i passanti che ci guardavano come se fossimo fidanzati non aiutavano molto." Premo Invia e aspetto.

Dopo qualche secondo sento un telefono vibrare, non può essere che il suo. Corruga la fronte e cerca tra i cellulari.  L'unico con il display illuminato è il suo, così lo prende e si gira dall'altra parte.

Non vedo più che cosa fa, ma dopo un pò mi arriva un messaggio:"Ehi. Anche io ero imbarazzato, forse più di te. Vieni qui."

"???"

"Qui, accanto a me. C'è spazio."

"Okay..."

Questa cosa mi lascia un pò in imbarazzo, dato che siamo solo amici. Scavalco le ragazze e Calum, che erano tra me e Michael. Noto che le mani di Jane e Cal sono quasi intrecciate e i piedi uno sopra l'altro. Sono solo coincidenze, ma in altre circostanze sarebbe stato dolcissimo.

Mi accovaccio accanto a Michael.  Sono in una posizione scomodissima, così mi stiracchio un pò e poggio la mia testa sul petto nudo di Michael. I ragazzi hanno preferito dormire così, senza maglietta. Chiudo gli occhi sorridendo come un ebete mentre lui giocherella con i miei capelli.

Michael profuma di...mela.

Sto per cadere nel sonno più profondo, quando lui mi sussurra:《Sei la mia sorellina.》

《E tu il mio fratellone.》

《E allora tieni il bacio della buona notte.》mi bacia la fronte

Close as Strangers | Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora