Non appena io e Ashton entrammo in cucina vedemmo Ben saltare sopra il tavolo, provocando di conseguenza un leggero tremolio. Notai subito che in una mano stringeva un coniglio bianco, senza vita. Seduto poi su una sedia c'era Calum che, per niente impressionato dall'animale morto di fronte a lui, aveva le braccia incrociate al petto e in faccia un'espressione dubbiosa.
<< dai Calum, non ti chiedo molto >> si lamentò Ben, mentre portava il coniglio davanti alla sua faccia, fino a toccargli il naso << solo un piccolo fuocherello >> lo pregò.
<< un falò per quindici licantropi ti sembra un "fuocherello"? >> chiese ironico Calum, mentre prendeva in mano la carcassa dell'animale. << per di più cuccioli >> aggiunse alla fine.
Ben esitò per qualche secondo, prima di ricominciare a parlare << ma è il compleanno di un mio amico, come vuoi fare una festa senza falò?! >> chiese Ben, mentre si sedeva a gambe incrociate.
Osservai Calum, curioso della sua risposta, ma notai che la sua espressione, da contrariata com'era, cambiò in una pensierosa. Sembrava essersi appena reso conto di qualcosa.
<< chiariscimi un dubbio, come hai avuto anche solo il tempo fisico per poter parlare con i tuoi amici? >> domandò mentre passava il coniglio da una mano all'altra. In un certo senso mi inquietava: passarsi così alla leggera un animale morto tra le mani...
Ben fece la classica espressione di chi è stato colto con le mani nel sacco: << era una cosa progettata >> disse. Notai che continuava a picchiettare il dito ginocchio sinistro; ipotizzai fosse una specie di tic. Una cosa che faceva quand'era sotto pressione o spaventato.
Proprio in quel momento Ben girò la testa nella mia direzione e sorrise, come se io fossi la sua ancora di salvezza in quel momento. Si alzò in piedi e saltò giù dal tavolo fino ad atterrarmi praticamente di fronte, saltando anche sopra lo stesso Calum. Sembrava volasse, in un certo senso. Non appena mi fu davanti si attaccò alla mia gamba, un'altra volta.
<< ciao Michael, come stai? >> chiese, facendo il finto premuroso << Sai accendere un fuoco? >> aggiunse poi, sorridendo innocentemente.
<< l'hai letteralmente scaraventato per terra, per salutarlo, neanche cinque minuti fa e ora lo risaluti, perché? >> domandò Ashton, ricevendo poi un'occhiata da parte mia. Poco prima di entrare in cucina, avevo pensato al rapporto che aveva con Ben e gli avevo chiesto di provare a parlarci civilmente, senza incappare in litigi come avevano fatto fino a quel momento.
<< perché sono un licantropo educato, a differenza tua >> spiegò Ben allo stesso modo di come Sherlock Holmes spiegava le sue deduzioni.
<< e ci credo, io non sono un licantropo >> ribatté il mio miglior amico, portandosi le mani al petto, come ad indicare se stesso.
<< per fortuna >> commentò il bambino, facendogli poi la linguaccia.
Dentro di me pensai che non volevo interromperli, perché da un lato le loro discussioni erano pressoché esilaranti, peccato che in quel momento ero affamato e voglioso di spiegazioni che avrei potuto anche chiedere a Calum, mentre mangiavo. L'unico ostacolo erano loro due.
<< quindi Michael, sai accendere un fuoco? >> mi chiese una seconda volta, cambiando il tono della voce in uno più entusiasta.
<< nha, sono negato in quel tipo di cose >> confessai. Avevo scoperto di questa mia incapacità quando un paio di anni fa andai in campeggio, non per mia volontà, con Ashton e un altro paio di amici. Fui io, per sorte, ad aver avuto l'ingrato compito di accendere il fuoco: sei dita su dieci bendate per dei ramoscelli e dei sassi. Alla fine sono riuscito ad accenderlo, ma grazie all'aiuto di un campeggiatore vicino, lo stesso che mi ha aiutato a bendare le dita.
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The Stupid Little Things ~ Muke
FanficSapevo di non essere un avventuriero o un esploratore, ma per qualche inspiegabile motivo mi ero comunque addentrato, seguendo il mio miglior amico, in una foresta. Presto scoprimmo che quell'avventura non sarebbe semplicemente finita quella sera...