Era un giorno come un altro in centrale, ero appena tornato dal mio solito giro di pattuglia della mattinata quando alla mia scrivania si presentò un ragazzo. Era di statura media, capelli neri, occhi azzurri, indossava una maglia a maniche corte e un paio di jeans, era un abbigliamento tipico dei ragazzi della sua età. Notai però un particolare, aveva una fasciatura al braccio destro, sulla benda si intravedeva del sangue. Sembrava aver appena finito di piangere, probabilmente per il dolore della ferita. Non avevo idea di cosa mi stesse per accadere. Dopo una pausa di silenzio il ragazzo iniziò a parlare: "Mi chiamo Andrew Coleman, ho 23 anni e abito qui a New York. Sono venuto per denunciare un rapimento". Rimasi colpito dalla sua presentazione, ma non da come si presentò, ma dal suo tono. Nonostante gli occhi gonfi di lacrime aveva un tono solenne. Dopo un'altra pausa iniziai a parlare: "Sì, certo. Mi può raccontare cosa è accaduto?" lui mi guardò negli occhi e per la prima volta in anni di lavoro sentii una fitta al cuore, un dispiacere enorme per quel ragazzo. A quel punto lui iniziò a raccontare: "È successo tutto ieri sera. Io e la mia ragazza, Cassie Blake, eravamo appena usciti dal lavoro. Lavoriamo entrambi per la Wolfman Enterprices, l'azienda produttrice di giocattoli sulla settima strada. Ci siamo diretti in auto verso Central Park. Arrivati sul posto siamo subito andati verso il lago, dove ci siamo conosciuti, e ci siamo seduti su una panchina a parlare di quanto tempo fosse passato da allora. Ad un certo punto, mentre prendevo l'anello dalla mia tasca, notai qualcosa nell'ombra, sembravano degli occhi rossi, ma probabilmente mi sarò sbagliato. Sta di fatto che una figura si è avvicinata a noi, c'era poca luce quindi sono a mala pena riuscito a vedere la canna della pistola che aveva in mano. Presi Cassie per mano e cercai di portarla il più lontano possibile ma lei insistette nel rimanere vicino al lago. Non aveva notato la figura con la pistola. Fu troppo tardi quando mi accorsi che Cassie era stata presa. Ho provato a salvarla, ma invano, perché il rapitore, o la rapitrice, non sono riuscito a capire se fosse una donna o un uomo, mi ha sparato al braccio. Poi nulla, sono svenuto per il dolore e mi sono svegliato in una stanza di ospedale". "Si è accorto se per caso ci fosse stato qualcun'altro al parco quella sera?" "Purtroppo no, come le ho già detto c'era poca luce". "Capisco. Ha per caso una foto della sua ragazza?" "Certo. Se vuole vado a casa a prenderla e gliela porto subito". A qual punto il ragazzo si alzò, mi strinse la mano ringraziandomi e se ne andò. Devo correggermi, quello non fu un giorno come un altro, sapevo che qualcosa di strano stava per accadere.
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Lo strano caso di Cassie Blake
Mystery / ThrillerRacconto giallo con elementi fantasy. Luke Cameron è un poliziotto da diversi anni ormai. La vita per lui è qualcosa di monotono.Tutto però cambierà quando un ragazzo si presenterà alla sua scrivania con un caso da risolvere...