Primo contatto

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Dopo circa un ora il ragazzo tornò con la foto in mano. Come sempre gli dissi di rimanere a disposizione per eventuali chiarimenti e, prima che se ne andasse, gli domandai se per caso Cassie avesse dei parenti. Lui mi rispose:" No, mi spiace. La madre morì durante il parto e il padre, che era molto più anziano della moglie, morì quando Cassie aveva 19 anni. Non so se avesse altri parenti, lei non me ne aveva mai parlato". A quel punto lo ringraziai e lo lasciai andare. Quella giornata era finalmente finita ma io non morivo dalla voglia di tornare a casa. In quel posto c'era troppo silenzio, avrei preferito di gran lunga rimanere al lavoro. Arrivai a casa verso mezzanotte, entrai da quella porta nera come la pece e mi ritrovai in salotto, dove c'erano solo un divano e una tv. Lanciai il cappotto sul divano e mi diressi verso il bagno. A dividere le due stanze c'era un lungo corridoio con a lato uno specchio con dietro degli armadi. Dopo il bagno andai in camera dove svenni per la stanchezza. La mattina seguente tralasciai il mio giro di pattuglia per controllare Central Park. Con me avevo portato la mia partner, Lauren. Passammo tutta la giornata a perlustrare il parco, ma non trovammo nulla, l'unica cosa che vidi fu il segno lasciato dallo svenimento di Andrew. Altra cosa era il segno lasciato dalle zampe di un cane ma non ci feci caso, pensai che la notte girassero molti randagi nel parco. Ormai il sole stava calando e quindi tornammo entrambi a casa. Arrivato a casa buttai ancora il cappotto sul divano e mi diressi verso il bagno. Stavo attraversando il corridoio quando sentii una risata sovrumana provenire dall'oscurità. Mi voltai di scatto e li vidi, gli occhi rossi che anche Andrew diceva di aver visto. A quel punto dall'oscurità mi arrivò qualcosa che crepò il muro. Controllai cosa fosse e vidi che era un biglietto. Guardai nell'ombra ma gli occhi rossi erano già spariti. Presi in mano il biglietto, le parole erano scritte con lettere ritagliate da un giornale. Il biglietto recitava:
"Ecco qui il mio avvertimento
da oggi ti darò il tormento
la ragazza non cercare
o io ti dovrò ammazzare".
Poi sotto c'era una firma "Phantom Jester". Naturalmente ignorai quel biglietto, ne avevo ricevuti molti nella mia vita. Il giorno dopo avrei fatto ricerche su Cassie, sperando di trovare anche solo un suo segno.

Lo strano caso di Cassie BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora