Passato

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Passai la terza settimana a fare ricerche su ciò che era successo dieci anni prima. Iniziai le mie ricerche dall'archivio dei crimini commessi a Central Park. Questa volta coinvolsi anche Lauren, prima l'avevo lasciata in disparte per paura che venisse anche lei presa di mira. Le ricerche durarono qualche giorno, e finalmente trovammo qualcosa. Il caso era stato archiviato con il nome di "Delirio del clown" e non era mai stato trovato il colpevole. Iniziai a leggere a Lauren ciò che c'era scritto: "Verso le 21:00 del giorno venti dicembre 2009 un uomo vestito da clown mostro armato di una pistola e di un'accetta inizia a sparare alla folla raduratasi a Central Park per un festival musicale. L'uomo, dopo aver sparato alle gambe delle sue vittime, le colpiva a morte con l'accetta. Dopo il primo sparo si scatenò il panico nella folla, creando anche diversi feriti. Dal conteggio sembra che i morti siamo circa 23 e che non ci sia stato alcun ferito. Molti sopravvissuti sono ancora sotto shock. Io stesso che ero presente sento ancora quella risata". A quei tempi la polizia era molto diversa, dato che l'archivio non veniva mai controllato i poliziotti mettevano anche considerazioni personali nei rapporti. Senza accorgermene il mio volto aveva perso colore, sembravo quasi un fantasma. Nella mia mente riecheggiava la sua risata, quella risata stridula, maniacale e sovrumana. Tutto ciò però non mi era d'aiuto. Non avevo ancora nessun indizio. A quel punto mi ricordai le parole dell'anziano: "Fossi in lei scaverei più a fondo" e mi venne in mente che non avevo controllato il sottosuolo di New York. Dovevo ancora controllare la metropolitana. Mi precipitai in quei tunnel con una mappa ed una torcia, iniziai ad esplorare. Passavano le ore e non trovavo ancora nulla, passavano i giorni e non trovavo ancora nulla. Questa settimana decisi di dedicarla a Lauren, ormai ero arrivato alla conclusione che sarei morto, quindi sarebbe stato meglio passare il tempo rimasto con la persona che amavo. Ormai era giovedì, la settimana stava per finire. Portai Lauren e Central Park, il luogo dove sarei stato sconfitto, rimanemmo lì per un po'. Insieme visitammo lo zoo, prendemmo un gelato, ci sedemmo su una panchina per osservare le persone. Passavano ragazzi con i loro primi amori, adulti con le loro fidanzate o mogli, anziani con dei fiori che sarebbero stati messi in un vaso davanti ad una tomba. Pensai che se avessi rifiutato quel caso ora non sarei vicino alla morte. Presi Lauren per mano e riprendemmo a camminare. Non vidi però un grosso buco che era davanti a me. Il buco era collegato ad un tunnel molto in profondità per mezzo di uno scivolo. Ero finito nella tana di Phantom Jester

Lo strano caso di Cassie BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora