Labirinto

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Mi trovai in uno spiazzo con pareti di pietra. Intorno a me si aprivano diversi tunnel, che si intersecavano fra loro. Presi il primo di fronte a me e, dopo diversi minuti di camminata, trovai una stanza. Sembrava una specie di cucina però l'unico mobile presente era un frigorifero. Al centro della stanza c'era un rilievo fatto di terra, era di forma rettangolare quindi immaginai che si dovesse trattare di un tavolo. Le pareti in questa stanza erano fatte di terra, non più di pietra. Controllati il frigo per scoprire il suo funzionamento nonostante l'assenza di energia elettrica e scoprii che in realtà il frigo era collegato ad una presa. Probabilmente l'energia elettrica proveniva da alcuni lampioni del parco, il che spiegherebbe il loro mal funzionamento. Notai che c'era un altro tunnel dall'altra parte della stanza. Seguendo quella strada mi ritrovai in un'altra stanza simile ad un bagno. In fondo alla stanza c'era un telo che copriva una buca, probabilmente Jester la usava come toilette. Tornai indietro e presi un altro tunnel dello spiazzo. Trovai una stanza, la biblioteca. Le pareti erano scavate, come per creare degli scaffali, su cui erano riposti dei libri. Al centro c'era un tavolo in legno intagliato a mano. Sul tavolo c'erano altri libri e, davanti ad una sedia in legno, un fascicolo. Sulla targhetta c'era un nome "Chester Phane". Aprii il fascicolo. Dentro c'era la biografia di un uomo, Chester Phane, e una lista di crimini da lui commessi. Tra i crimini notai Stalking, Molestie, Omicidio. Presi il fascicolo e uscii da quella stanza. Erano rimasti solo due tunnel. Il primo mi portò in una stanza da letto in cui c'erano solo un cuscino a terra e una coperta impolverata. Poi l'ultimo tunnel. Rimasi affascinato da quest'ultimo, infatti le pareti erano ricoperte di una pietra brillante e la stanza a cui portava aveva delle incisioni sulle pareti e un mosaico sul pavimento che raffigurava un clown. Anche in questa stanza le pareti erano scavate, ma solo all'altezza del petto, e nei ripiani c'erano molte armi. Trovai la pistola che aveva visto Andrew ma era solo una tra le tante. C'erano anche diverse alabarde, ciascuna di forma e dimensione differente, alcune sciabole, scimitarre, katane e spade. Sembrava un museo da quante armi c'erano. Stavo tornando nello spiazzo quando sentii dei rumori. Nel buio vidi gli occhi rossi. Phantom Jester scoppiò a ridere. Poi canticchiò una delle sue poesie
"O mio caro investigatore
Tic toc, passano le ore
So che sei qui, ti vengo a cercare
Spero che non ti farai ammazzare"
Continuò a canticchiarla continuamente, fortunatamente riuscii a scappare. Domani sarebbe stato il giorno finale. Il giorno in cui morirò o vincerò.

Lo strano caso di Cassie BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora