Ricerche

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Dopo quella strana notte ciò che mi serviva era un buon caffè. Appena arrivato al lavoro iniziai a fare ricerche su Cassie Blake, cercando di scoprire qualcosa sulla sua famiglia e magari qualche indizio sul caso. Trovai qualcosa di interessante, infatti la sua famiglia non era originaria di New York anzi, era europea, più precisamente la madre era francese. L'unico parente ancora in vita o reperibile era un suo zio che si trovava appunto in Francia. Chiesi il permesso al capo e comprai due biglietti per Parigi, pensai che sarebbe stata una buona idea portarci anche Lauren. Quando le chiesi di venire mi abbracciò, non le avevo detto che era per il caso che ci stavamo andando. Il giorno dopo eravamo già arrivati. Mi fermai subito nella bottega dello zio misterioso, il negozio vendeva oggetti antichi, appena entrati si notava un enorme arazzo appeso al muro, davanti c'era un lungo bancone, che prendeva tutta la parete sul fondo del negozio. Poi c'erano degli scaffali sparsi qua e là su cui si notavano vari oggetti quali dei coltelli maya, un teschio umano, delle statuine azteche... Il negoziante arrivò poco dopo il mio ingresso. Era un uomo molto anziano, non aveva più capelli in testa, era come i suoi occhi ti vedessero l'anima. L'uomo esordì: "Benvenuto benvenuto, che cosa desidera? Forse una felce millenaria? Una roccia lunare?" Io gli risposi: "Mi spiace ma non sono qui per comprare, sono qui per un caso, lei per caso ha mai sentito parlare di una certa Cassie Blake?". Il sorriso dell'uomo si spense: "La figlia di Marta eh? Cosa le è successo?" "Purtroppo è stata rapita signore. Lei è l'unico parente ancora in vita che ha. Per caso può darci qualche informazione?". L'uomo fece solo in tempo a pronunciare la parola "luna" che qualcosa lo colpì al cuore.
Fra gli scaffali vidi ancora quegli occhi. L'ombra mi lanciò un altro biglietto e se ne andò.
"Non hai voluto ascoltare
io un mese ti posso dare
e se non la troverai
tu con lei morirai".
Poi sempre la stessa firma, "Phantom Jester". Uscii dal negozio di corsa cercando di capire dove l'ombra fosse scappata ma non la vidi più. Mi voltai e il negozio era in fiamme. Con una bomboletta spray qualcuno aveva scritto: "Game start". Caddi in ginocchio e scoppiai in lacrime. Ripreso dallo shock dovetti andare a cenare con Lauren. La portai in un ristorante di cui mi aveva parlato un amico. Parlammo tutta la sera, non ricordo più di cosa, sta di fatto che mi sentivo bene con lei, non pensavo a né Phantom Jester né al caso. Passammo due giorni a Parigi e al ritorno iniziammo a vederci ogni sera. Di questo viaggio devo ricordarmi di due cose. Phantom Jester ed il mio bacio con Lauren sotto la Tour Eiffel

Lo strano caso di Cassie BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora