Il momento di uscire coincide con la fine delle comunicazioni. Quando l’elettricità è venuta a mancare da un pò e da giorni non udite più le grida fuori dal vostro rifugio di fortuna significa che l’infezione ha raggiunto livelli di contagio tali da aver sterminato la maggior parte della popolazione.
Ecco, questo silenzio è il segnale. Ora potete uscire di casa ed intraprendere il viaggio verso un luogo sicuro in cui vivere.
Generalmente la montagna è il posto migliore in questa situazione.
Il luogo deve essere isolato, in un’area fredda e vicino ad una sorgente d’acqua.
I vantaggi del riparo in montagna sono:
• Il freddo
• Il paesaggio difficile da attraversare
• La posizione strategica
• L’isolamento generale
L’ideale è una baita, un rifugio sperduto ma autosufficiente. Nei dintorni troverete sicuramente legna e acqua. Inoltre la neve si può bere, una volta sciolta.
Questo rifugio corrisponde solo a metà della nuova casa in quanto vi rimarrete per i mesi estivi. L’altra metà dell’anno potrete scendere più in basso ed usare un’altra abitazione (passare l’inverno in un rifugio, sommersi dalla neve alta, può essere molto pericoloso).Queste due località vi permetteranno anche di coltivare piante e ortaggi. Nel rifugio invernale, quello più a valle, d’estate cresceranno frutta e verdura. Quello estivo invece, più in alto, vi permetterà di fare crescere tuberi e ortaggi capaci di sopravvivere a temperature piuttosto basse.
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Curiosità: esiste una struttura, lo Svalbard Global Seed Vault, vicino alla cittadina di Longyearbyen, Norvegia, dove dei ricercatori hanno raccontato tutti i semi appositamente contro la perdita botanica accidentale del patrimonio genetico tradizionale delle sementi.
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SURVIVAL GUIDE in caso di apocalisse
De TodoUna guida dettagliata ma semplice per sapere come cavarsela in ogni scenario negli istanti prima, durante e dopo una sempre più probabile apocalisse.