Settembre 2016
Il college è proprio come l'avevo immaginato, sono stato settimane a fantasticare su come sarebbe apparso ai miei occhi questo luogo così diverso da casa mia, se sarebbe stato uguale a come lo descrivevano nei libri o nei film e mi chiedevo in che modo, io che da scuola non facevo altro che scappare, fossi finito a voler fare una vacanza studio di mia spontanea volontà. "Quando crescerai cambierai si spera" diceva sempre mia madre quando venni bocciato perché ogni giorno saltavo la scuola, chissà cosa cercavo... e adesso eccomi qua, a trascinare la mia valigia piena di sogni per le stradine curate di questo grande college londinese.
Seguo un ragazzo dai capelli rossi e la pelle chiara che parlando velocemente con il suo marcato accento inglese, mi spiega a grandi linee l'organizzazione settimanale delle giornate qui dentro, illustrandomi dove si trova la mia camera e portandomi nella mensa, dove adiacente si trova una grande sala comune con divanetti e tavolini a cui molti ragazzi sono seduti a chiacchierare.
Mi lascia solo lì dentro e se ne va, ma io non ricordo nemmeno dove ha detto che si trovi la mia camera e mi rigiro confuso la chiave elettronica tra le mani, dirigendomi poi verso il bar, dove ordino un espresso che già so sarà nient'altro che acqua colorata.
Noto una ragazza al bancone scambiare due parole con il barista in inglese per ordinare e poi conversare al telefono in italiano, così mentre finisco di bere il mio caffè, attendo che smetta di parlare al telefono, per chiederle se lei è più informata di me su questo college.
Saluta più volte il suo interlocutore e poi ripone il telefono nella tasca della felpa e voltandosi e alzando lo sguardo incrocia i miei occhi: rimango per un attimo interdetto dal colore blu intenso che le sue iridi hanno, non ho mai visto occhi così belli, che su quel viso dai lineamenti delicati, con una spruzzata di lentiggini sul naso, appaiono due fanali che illuminano tutto il volto.
-Ciao- esclamo. -Sono appena arrivato, ti ho sentita parlare in italiano e ho pensato che anche tu stessi qui per la vacanza studio- spiego. Lei alza lo sguardo e mi porge la mano destra. -Piacere Lucrezia- si presenta. -Si io sono qui da metà agosto circa, ci resterò per quattro mesi- afferma spostandosi una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.
-Piacere Niccolò- dico a mia volta porgendole la mano che lei prontamente stringe. -Io starò solo per tre settimane, ho scelto il soggiorno più breve- la informo mentre bevo l'ultimo sorso del mio caffè.
-Immagino che tu abbia capito poco e niente dalle spiegazioni di ciuffo rosso- insinua ridendo, ed io annuisco raccontandole di quale aria di sufficienza e tono scocciato usasse quel ragazzo per illustrare le cose.
-Non ci fare caso, io ormai ci ho fatto l'abitudine, mi faccio sempre spiegare le cose da altri se sono una novità. Ma ora che sono qui già da due settimane mi sono ambientata abbastanza bene e se vuoi posso spiegarti io un paio di cose- si offre sempre mantenendo quel sorriso solare sul suo viso.
-Mi saresti di enorme aiuto- rispondo gettando il bicchiere del caffè nella spazzatura.
Così lei inizia a spiegarmi con calma come si svolge la vita all'interno del college, gli orari per le lezioni, il pranzo, la cena, come funziona la mensa e le varie gite guidate che faremo con l'organizzazione del soggiorno studio.
La osservo di sottecchi, mentre parla e mi indica i vari luoghi importanti in questo college. Non riesco a decifrarla, sembra tremendamente estroversa, non si è fatta problemi a rendersi disponibile nei miei confronti, ma non credo affatto che lei sia una persona così. I suoi occhi mi dicono altro, le poche volte che li incrocia riesco a leggerci tanta timidezza, che stranamente riesce a mascherare.
-Imparare ad ambientarsi per ritrovare la camera ti assicuro che per i primi due giorni sarà complicato- scherza. -Però guarda- dice indicandomi i cartelli che incontriamo lungo le stradine curate del college. -Questi ti aiuteranno molto, anche se alcuni non sono molto chiari- spiega.
-Tu che lettera hai del complesso delle camere?- chiede. Prendo la chiave elettronica e gliela porgo. -Tieni, nemmeno me lo ricordo- confesso sorridendo, lei prende la chiave e alza lo sguardo incontrando i miei occhi. -Ma tu dove hai la testa Niccolò?- esclama nel modo più spontaneo del mondo inclinando la testa come per studiarmi attentamente. Sorrido istintivamente e mi porto una mano tra i capelli sistemando il ciuffo. -Ovunque tranne che dove serve veramente- rispondo. Lei si limita a fissarmi, poi mi ridà la chiave. -Comunque sei nel complesso F, pochi metri lontano dal mio che sono nel G. Andiamo così ti faccio vedere.-
La seguo in silenzio, la strada è breve dalla mensa. -Ecco qui, la chiave ti servirà per aprire sia questa porta principale, sia quella della tua camera- dice indicandomi la porta a vetri della piccola palazzina.
-Se ti serve qualsiasi cosa, magari qualche altra informazione o la strada per tornare a mensa stasera, mi trovi lì- dice indicando la palazzina adiacente a questa. -Bussa alla finestra alla destra della porta principale- spiega.
-Grazie veramente, penso che mi hai salvato la vita- -Ti devo un favore- continuo.
Lei ride spostandosi i capelli dal viso. -Tanto in tre settimane sai quanti favori puoi restituirmi?- scherza.
-Se vuoi ti offro una sigaretta e ci scambiamo quattro chiacchiere dopo cena, così già me ne tolgo uno- propongo sorridendo.
-In verità sto cercando di smettere- precisa. -Però ti posso fare compagnia- aggiunge sorridendo a sua volta.
-Affare fatto- esclamo soddisfatto. Lei mi saluta e fa per andarsene, però poi si volta a guardarmi. -Ah mi stavo dimenticando di dirtelo: stasera c'è il party di benvenuto, non so se ciuffo rosso te lo ha detto. Io è la seconda volta che lo faccio- mi informa alzando gli occhi al cielo.
-No non mi ha detto niente- dico. -Vabbè tanto dopo ci troviamo a cena, ti faccio vedere com'è- ribatte lei.
-Non so quanti favori dovrò restituirti dopo oggi Lucrezia- dico sorridendo.
-La vacanza è lunga Niccolò- si volta e se ne va.HOLA
Viste le numerose richieste, rieccomi qui.
A presto❤️
Love Aly, xoxo.
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FRAMMENTI | Ultimo
Fanfiction"Pochi minuti dopo la porta a vetri si apre e la vedo: indossa un vestitino azzurro e delle converse bianche ed è come un'apparizione. La osservo mentre lei ancora non si è accorta di me, il suo viso è rilassato e i capelli biondi sono sciolti sulle...