Telefonate e decisioni.

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" Signorina Amelia Martins?"

Molly si maledisse; sapeva che rispondere al telefono sarebbe stato un terribile errore, ma in fondo al cuore sperava che quella volta a digitare il suo numero non sarebbe stato il perfido avvocato.

" Sì, sono io."

" Salve Amelia, posso chiamarla Amelia giusto?"

No, non puoi, viscido verme che non sei altro, pensò Molly.

" Certo signor Bernards."

" Meraviglioso. Comunque, come già lei sa, io rappresento il suo padrone di casa, il signor Edward Pennsky. Sono di nuovo incaricato di informarla che il suo contratto d'affitto sta per scadere e..."

Dall' altra parte del telefono Molly sentì una breve colluttazione, la voce indignata del legale e poi la voce rude e maleducata del suo padrone di casa.

" Allora, ci siamo capiti Miss Morirei-Se-Pagassi-Puntuale? O mi paghi tre mesi di affitto arretrato o sloggi. A te la scelta."

" E tu smettila di cercare di sedurla con la tua voce da avvocato sexy, razza di incompetente! Che ti pago a fare?" Concluse poi diretto all'avvocato.

Molly chiuse la telefonata. Ora era nei guai.

Si sedette a riflettere e decise che l' unica cosa da fare era anticipare i tempi della sua missione per riabilitare il nome della nonna nella sua cittadina natale, l'unico posto dove Molly avrebbe potuto stare, ora che l'avevano sfrattata.

La ragazza sospirò, avvolgendosi intorno a un dito un ricciolo scuro, un gesto che era solita fare non per civetteria, ma quando era pensierosa.

Aveva trafugato un diario per trovare le prove che sua nonna non era pazza, era importante farlo, perché nelle sue condizioni economiche non avrebbe potuto continuare a vivere a Manhattan e l'unico posto dove aveva radici, una casa e tranquillità, era la cittadina natale di Elizabeth. Molly sospirò: aveva già chiamato tutti i negozi del posto per sapere se avevano un lavoro da offrirle, ma come diceva il suo nome, tutti le sbattevano il telefono in faccia. E dire che lei non era certo tipo da arrendersi, quando i suoi zii le avevano proibito di vivere a New York, lei aveva fatto le valigie ed era partita senza parlarne a nessuno. A sedici anni. Dopo tre mesi, aveva conosciuto un ragazzo che studiava da stilista e l' aveva seguito in Francia, in Italia, In Giappone.

Poi aveva finito i soldi e, pur di non tornare dagli zii, aveva trovato un lavoro come impiegata in uno studio legale e aveva scelto quell' appartamento. Ora, tre anni dopo, non aveva più un lavoro, un appartamento e una reputazione rovinata da qualche parte negli Stati Uniti.

Molly si alzò e decise che era ora di sistemare la sua vita.

Esattamente come quattro anni prima, andò a fare le valigie.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 12, 2014 ⏰

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The strange events in the October 1961.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora