«Sebastian, com'è la situazione delle guardie al confine?»
Stavo guardando dei documenti che riguardavano gli ultimi sviluppi che erano avvenuti al confine tra la terra degli elfi e Monry ma le cose sembravano essere rimaste invariate. I prigionieri erano tranquilli, i difensori del Re non avevano avuto problemi a tenerli al loro posto e questo, mi metteva in allerta.
«Dopo l'ultima rivolta sembra che la situazione si sia calmata, sono già tre settimane che non sentiamo di prigionieri impiccati o di guardie aggredite.» Sfogliai per l'ennesima volta le pagine, c'era qualcosa che continuava a sfuggirmi. Seguii con il dito i numeri uno ad uno.
«Pensi che sia normale o che si stiano preparando a qualcosa?» Alzai lo sguardo posandolo su Julius, i suoi occhi azzurri mi guardavano speranzosi, non voleva intervenire, non voleva vedere morti, odiava quello che era successo negli ultimi mesi tanto quanto me. E la cosa che turbava di più entrambi era che non ci era permesso intervenire.
Lui era il Sire e non poteva permettersi di lasciare il palazzo, io ero il suo diretto difensore, il mio posto era al suo fianco.
«Credo che le guardie ci stiano nascondendo qualcosa.», pronunciai con decisione e Julius sospirò facendo vagare lo sguardo per la sua enorme stanza.
Il mio sguardo si posò sul letto king size posizionato al centro, gliel'avevo sempre invidiato. Era l'unica cosa che desiderassi, per il resto lui mi aveva sempre donato tutto ciò che volevo, seppur fossi una persona che durante l'infanzia aveva avuto lo stretto indispensabile per sopravvivere, non mi dava fastidio tutto quel lusso. Ero arrivato soltanto con le mie forze fino alla posizione che ricoprivo ed ero deciso a goderne fino all'ultima goccia.
Però la situazione al confine mi preoccupava sul serio, avrei potuto tentare a convincere suo padre, Elras, a lasciarmi andare ma Julius non voleva che mi avvicinassi a quell'uomo.
Incuteva terrore sull'intero popolo, il suo governo prima di Julius era stato dettato dalle guerre e le carestie, e adesso che la gente aveva trovato una stabilità non l'avrebbe certo persa per una guerra al confine.
«Non so che cosa fare, mio padre continua a ripetere che la situazione è tranquilla, che non ho di che preoccuparmi e che il mio unico pensiero dovrebbe essere governare. Ma lui è un uomo immortale, è abituato a gestire nell'arco di decenni questi conflitti, io invece? Ho il governo soltanto da quindici anni e non so per quanto tempo ancora potrò tenerlo.»
Deglutii alle sue parole, Elras era uno dei mutamorfi più leggendari di Monry, aveva la capacità di trasformarsi in qualsiasi animale volesse, lo stesso potere si trasferiva in un solo figlio, che diventava automaticamente l'erede. Stavolta era toccato al suo primogenito, Julius. Ma era stata una semplice coincidenza, poiché il potere poteva essere trasferito anche al secondo o terzo figlio.
Julius era immortale come il padre, c'era soltanto un modo per ucciderlo e quel modo lo conoscevano soltanto il Re e la Regina. Lui era preoccupato perché ogni 30 anni circa, l'erede seguito dai figli successivi, moriva e il dominio veniva ripreso dal Sire, si diceva che fosse per colpa delle azioni che compivano i figli, ma chi viveva a palazzo e conosceva da tempo Elras sapeva che era una sua decisione ammazzare i figli e riprendere il comando, era un uomo crudele e senza cuore.
«Mio re, farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerti da tuo padre.», mi inginocchiai di fronte a lui ed abbassai il capo, lui accennò una risata e mi posò una mano sulla spalla.
«Sai che non amo tutte queste cerimonie, alzati Sebastian e dimmi come va la situazione su G64», eseguii gli ordini e mi alzai, diedi un'occhiata veloce ai numeri che riguardavano il mondo vicino al nostro e il mio sguardo si incupì, non riuscivo a credere che ancora una volta la situazione fosse quasi al limite.
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15 Parole
Fantasy15 parole è un racconto breve. Tra i regni di Moonry e G64 esiste una tregua che permette ai due mondi di vivere in pace, il Re Julius è contro qualsiasi tipo di guerra, vuole il bene del suo popolo e dei mondi che abitano vicino al suo. Dello stes...