kids; -arturolò

367 16 30
                                    

19 novembre 2002

-Artù, mi dai un abbraccio?- domandò il più basso al piccolo Arturo, che nonostante avesse otto anni, quindi tre in meno di Nicolò, era già un po' più alto dell'altro. Lui acconsentì e lo fece scivolare tra le sue braccia, per poi stringerlo forte.
Erano scappati nuovamente di casa dopo l'ennesima lite di quartiere. Era sempre Nicolò a convincere l'amico a seguirlo, diceva di volerlo salvare.
-Va meglio Nico?- gli chiese l'altro, continuando ad abbracciarlo. Nicolò si limitò ad annuire, sorridendo rilassato.
Il piccolo cuore di Arturo batteva un po' più veloce del normale, scoppiava dalla gioia di essere insieme al suo migliore amico, l'unico che gli stava accanto sempre.
Si trovavano nel solito vicolo nascosto e buio, però erano certi di stare al sicuro. Faceva tanto freddo, era novembre inoltrato, e nessuno dei due si era preoccupato nel prendere una coperta od una giacca: indossavano solo una felpa sopra la maglia, tremavano.
-Fa f-freddo Artù- mormorò il più basso, balbettando. L'altro cercò di stringerlo di più, di tenerlo al caldo tra le sue braccia, riuscendoci un po'.
-Domani è un anno- sentenziò Nicolò, con tono triste. Un anno dalla morte dell'amore tra i suoi genitori.
-Tu cosa credi che sia l'amore?- gli chiese in risposta il più alto, senza mollarlo. Stavano entrambi troppo bene stretti tra loro.
-Credo che sia il volersi fino alla fine, volersi e mettere l'altro in primo piano, la sua felicità ecco.. secondo te?- spiegò lui, poggiando il capo riccioluto nel petto di Arturo.
-Stesso per me- annunciò lanciando occhiatine furtive verso il piccolo Nicolò, accoccolato beatamente a lui.
-Quindi io ti amo- concluse il riccio, arrossendo leggermente.
Fortunatamente è buio e non mi vede, pensò.
Il più alto sentì il suo cuore fare un tuffo nel vuoto, poi sorrise.
-T-Tu cosa?- domandò, come a cercare una conferma. Il piccolo era veramente felice di aver sentito quelle parole pronunciate dal suo Nicolò.
-Sí ecco, io ti amo- ripeté, girandosi per guardarlo negli occhi, che si confondevano nell'oscurità del vicolo.
Il silenzio regnò tra i due per alcuni secondi, forse minuti, però c'era tutto in quel silenzio. Il più piccolo era senza parole, non se lo sarebbe mai aspettato in quel momento, mai nella vita. Era piccolo d'età, però conosceva il doppio delle cose che i suoi coetanei ignoravano, come l'amore, ma quello vero.
-Beh anche io- bisbigliò in risposta Arturo, sorridendo. Erano entrambi emozionati.
Ed ora? Che si fa? Sì chiese Nicolò internamente, senza distogliere lo sguardo da quello del suo Arturo. Il più alto gli prese timidamente la mano, e fece intrecciare le loro dita.
-L'ho visto fare una volta in un film, dopo però hanno fatto anche un'altra cosa- disse lui, tremando leggermente.
-Cosa avevano fatto?- chiese curioso il riccio. Arturo si avvicinò all'altro e gli lasciò un bacio a fior di labbra, gesto che li fece arrossire entrambi. Erano piccoli e non sapevano cos'altro fare, però era un amore vero e sincero, un amore innocente.
Nicolò rimase un attimo scosso, però poi sorrise.
-I baci se li danno i fidanzati- annunciò lui: aveva già undici anni, andava alle scuole medie, e vedeva i suoi compagni di classe con le rispettive fidanzatine baciarsi in quel modo.
Arturo sorrise, poi strinse la mano dell'altro.
-Allora saremo fidanzati, mi piace darti i baci- rispose, col cuore che batteva molto velocemente. Il più basso sorrise all'innocenza ed alla sincerità dell'altro, ed annuii.
-Va bene- acconsentì Nicolò, senza smettere di sorridere. Arturo, a quel punto, gli lasciò un altro bacio sull'angolo delle labbra, poi lo strinse a sé.
Erano felici insieme.

𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐬 ;; 𝐑𝐚𝐩 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora