L'Ira di Yum Kaax

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Quando uscì trovò suo fratello che lo fissava intensamente, il magnifico volto sfigurato dalla rabbia.

"Ciao fratello", sorrise Camaxtli, lasciando il corpo di Zayn, che cadde esanime a terra "allora non era solo un capriccio. Ci tieni davvero a quell'inutile umano".

"Non parlare così di lui!", ruggì Yum-Kaax investendo il fratello, infliggendogli numerose ferite. Camaxtli ringhiò di dolore e stupore. Non si aspettava che suo fratello fosse capace di ferirlo.

"Non dovevi toccarlo!", disse furioso, colpendolo ancora.

"Sei arrivato tardi, fratello! Ormai non è più puro!", mentì Camaxtli ridendo crudele.

Il viso di Yum-Kaax si fece, se possibile, ancora più terrificante, tanto che il fratello, per un attimo, vacillò nelle sue convinzioni. Non aveva mai visto il dio in quello stato.

Pensava che fosse debole e delicato. Pensava che l'umano fosse un capriccio. Il dio si guardò intorno, cercando i suoi cacciatori, ma si rese conto che il villaggio fosse deserto.

"Non verranno. Ho dato loro la possibilità di salvarsi dalla mia ira. In definitiva, loro hanno solo seguito il loro dio", ghignò crudele Harry, colpendolo con forza e ferendolo gravemente. Camaxtli mise avanti una mano per fermare il fratello, che si preparò ancora a colpirlo.

"FERMI!", tuonò una voce.

Entrambi si voltarono, per trovare davanti a loro la Madre, che fissò il dio della caccia con rabbia.

"Camaxtli, come hai osato!", disse avvicinandosi pericolosa.

"Madre, io", ma lei lo zittì con un cenno della mano.

"Rubare non solo un sacrificio divino, ma pensare di sporcarlo! Rubare la purezza ad una creatura innocente!".

"Lui mi priva dei miei sacrifici!", urlò Camaxtli, sentendosi vittima di un'ingiustizia "libera le prede dei miei cacciatori!".

"Lui fa ciò che è il suo dovere divino! Segue la sua natura! Non hai tu forse i tuoi cacciatori, non sono forse loro i tuoi figli e non seguono la tua legge, uccidendo gli animali e benedicendo le loro anime prima di offrirtele?".

Il figlio tacque. La Madre si girò verso Yum-Kaax.

"Hai colpito tuo fratello, ferendolo. Non approvo il tuo comportamento, Yum-Kaax", lo rimproverò aspramente. Il dio la fissò rabbioso.

"Lui stava per...per...", i suoi occhi divennero nuovamente oscuri, le emozioni un fiume in piena. La Madre si avvicinò e gli afferrò il viso.

"So che tu conosci per la prima volta l'amore", sussurrò al figlio, la fronte poggiata alla sua "ma devi placare la tua rabbia. Questo non sei tu. Questo non è l'Harry che Lou ama. Perché lui ti ama, ma ancora è giovane e non lo capisce, dovrai spiegarglielo tu. Ora portalo al Tempio".

Yum-Kaax riprese il controllo di sé, tornò nella sua forma umana e guardò il fratello con disprezzo. Camaxtli distolse lo sguardo, furioso per l'intervento della Madre, ma anche ferito dallo sguardo del fratello.

"Camaxtli, tuo padre ti vuole parlare", disse lei atona, facendolo trasalire. Il dio annuì e sparì. La dea si avvicinò al corpo svenuto di Zayn, lo prese fra le braccia, trasportandolo nella sua abitazione, al villaggio.

"Non ricorderai niente, giovane cacciatore. In fondo, hai ritrovato il tuo cuore e non ti meriti il peso di tanta sofferenza. Il ricordo di ciò che è accaduto sparirà dalla tua mente e da quella di chi conosce la tua colpa".

Detto ciò carezzò lievemente il ragazzo sulla fronte. Questo sospirò lieve e poi tornò a dormire. La dea tornò allora dal figlio, che stava avvolgendo il corpo di Lou in una coperta, guardandolo con infinita pena.

"Non lo ha toccato", disse con la voce tremante "non gli ha fatto niente. Il mio piccolo fiore", soffiò carezzando il viso di Lou, macchiato dai lividi che gli aveva procurato Zayn. O meglio, Camaxtli.

"Andiamo al Tempio, tesoro", disse la Madre. Lui annuì ed entrambi sparirono.

"Zayn non ricorderà niente, nessuno ricorderà il suo coinvolgimento. Si è pentito, ma non poteva niente contro tuo fratello, quindi non biasimarlo".

Il figlio la fissò intensamente, poi annuì.

"Sì, Madre", disse solamente. Poi portò lo sguardo sul viso di Lou e, carezzandolo, fece sparire ogni livido ed ogni ferita.

La Madre sorrise ed il dio entrò nel Tempio.

Subito venne raggiunto da Liam e Mark.

"Oh, miei dei, Lou!", esclamò Mark alla vista del figlio privo di coscienza fra le braccia del dio.

"Sta bene, è solo lo shock e i colpi ricevuti".

"Quali colpi?", chiese Liam guardando il corpo di Lou.

"Non ne vedi i segni, poiché l'ho guarito, ma mio fratello lo ha colpito, lo ha terrorizzato ed ha cercato di renderlo impuro".

Mark lo fissò incredulo e atterrito.

"Ma...", disse senza riuscire a dire altro.

"No, è...l'ho fermato in tempo", disse il dio, sentendo una morsa allo stomaco "ma lo ha comunque sfiorato con la propria essenza, contaminandolo", si girò verso Liam "hai sistemato la sala come ti ho detto?".

"Sì, signore, ed ho dipinto i simboli sui nostri corpi".

"Bene. Ora andate nella camera dei sacrifici, recitate le preghiere che ti ho indicato e non entrate nella sala fino a che non saremo noi ad uscire".

"Ma", iniziò Mark, fermato da Liam.

"Alto Sacerdote, ti prego, ascoltalo".

Mark tentennò, ma sempre più chiara si faceva nella sua mente l'idea di chi fosse Harry. Annuì e si recò con Liam nella camera dei sacrifici.

Il dio si incamminò nella grande sala, Lou svenuto ancora fra le sue braccia. Disse qualcosa e la porta si chiuse silenziosa dietro di loro. Tutto si fece buio e per un po' non si sentirono altro che le preghiere di Liam e Mark.

Il Cuore di un dioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora