Credi che siamo pronti?

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Quattro mesi dopo la partenza dei draghi

Era tardo pomeriggio a Nuova Berk, Hiccup stava camminando per il villaggio, di ritorno da una delle sue solite mansioni da capo,e si sentì soddisfatto notando come tutto il lavoro di quei mesi avesse dato i suoi frutti, e che tutti fossero felici di come le loro nuove abitazioni fossero molto più belle e confortevoli di quelle della vecchia Berk, e di come la nuova isola offrisse molte più risorse sia materiali che alimentari, e con un piccolo, nostalgico sorriso ripensò all'isola che aveva ospitato il suo popolo per 7 generazioni.

«Hiccup!!»
Quest'ultimo si riscosse dai suoi pensieri, e voltandosi notò un giovane con l'elmo dalle grandi corna ricurve che correva verso di lui.

«Hey Moccicoso, che succede?»
Quest'ultimo una volta raggiunto il capo, e dopo una serie di respiri profondi per la folle corsa, finalmente parlò.

«Quelle teste di legno lo hanno fatto di nuovo!» disse più furioso che mai.

«Fatto cosa?» disse con tono annoiato, sapendo già a chi si riferisse.

«Hanno rubato la mia S!»
Hiccup roteò gli occhi per quanto non ne potesse veramente più di quella storia, era già la terza volta che accadeva quella settimana e sembrava che i gemelli non avessero intenzione di smettere.

«Sono andato a cercarla a casa loro, e a casa di Gambedipesce e non ho trovato un bel niente, solo mucchi di ciarpame e di libri di botanica - sembrava davvero sul punto di esplodere - Sono persino passato a casa tua e...- Moccicoso sembrò incantarsi per un attimo, e Hiccup notò uno strano sguardo prendere forma sul suo volto - perché non hai ancora finito di costruire la tua casa?»

Hiccup a quella domanda non seppe come rispondere, aveva iniziato a costruirla,ma per lo più era rimasta la stessa tenda di quando per la prima volta erano arrivati sull'isola

«Cosa? Ah sì...hehe, ecco ho p-preferito concentrarmi sul...sul villaggio prima di t-tutto, sai...un capo deve s-empre pensare prima al s-suo popolo che a se stesso» aveva iniziato a sudare, e Moccicoso lo notò.

«Sai, io invece penso che tu non abbia ancora finito di costruirla, perché non sai ancora se ci sarà abbastanza spazio per te e tutti i marmocchi che avrai con Astrid» disse ridendo a crepapelle.

«Ma che stai dicendo!? Ho solo ritardato gli ultimi ritocchi, tutto qui. E poi non so nemmeno se ci voglio veramente abitare in quella casa, c'è troppa umidità al mattino» disse, cercando di chiudere quel discorso il più in fretta possibile.

Hiccup in quel momento avrebbe preferito rimanere sordo per il ruggito di un TamburoFurente piuttosto che dover parlare di argomenti come questi, specialmente con Moccicoso.

«Beh, se allora è come dici tu, non ti dispiacerà cedermi la tua casa, cosicché io e tua madre possiamo convivere» Hiccup trattenne un conato di vomito, il solo pensiero di vedere Moccicoso e Valka sotto lo stesso tetto lo faceva rabbrividire.

«Sai, lei mi adora» disse con grande mascolinità e baciandosi i bicipiti.

«Certo Moccicoso, questo credo che lo abbiano notato tutti» disse con una sottile punta di sarcasmo, che però Moccicoso non notò.

In quel momento, il giovane Jorgenson, tra una posa mascolina e l'altra, notò una coltre di fumo provenire in lontananza verso l'estremità est del villaggio, e questo poteva significare una sola cosa.

HICCSTRID - Forever And AlwaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora