Seduta sul sellino della moto di Daniele, no di Davide, quella che Davide ha prestato a Daniele o comunque una maledetta moto in cui era seduta abbracciata a Davide in lacrime.
Piangevo. Ho pianto tantissimo. Forse tutte le lacrime che avevo in corpo. Appena uscita da casa loro, dopo la cena infernale, Davide ha preso la moto e mi ha fatto sedere senza fiatare. Da via Goldoni al Tevere fino all'angolo prima di casa mia che ha svoltato esattamente....adesso.
"Lena tutto bene?" Dopo mezz'ora penso che tu abbia capito che non va tutto bene
"No. Non va tutto bene" rispondo sincera. La prima volta che parlavamo senza scannarci
"Cosa ha fatto quel coglione?"
"È geloso" tolgo il casco e mi tornano in mente i nostri baci e tutto. Mi siedo sugli scalini davanti al portone.
"Geloso come?" Si siede vicino a me è mi abbraccia. Qui si che Dani sarebbe geloso.
"Geloso e basta. Perché parlavo con te perché non era tutta sua perché non lo so" un singhiozzo
"Oi non piangere. Tornerete insieme. Lui capirà" dice stringendomi di più
"Se hai finito con ste stronzate compassionevoli sarebbe meglio" un singhiozzo e un sorriso
"Stronza" dice sorridendo "non sono bravo con le parole vero?"
"No per niente AHAHAHA" dico ridendo e ingoiando due o tre lacrime
"Cosa posso fare?" Stavolta sempre dispiaciuto. Lui è alto. Più di Daniele. Ha un tatuaggio sul braccio. È una cosa bellissima.
"Spiegami il tuo tatuaggio" rispondo cambiando argomento. È un serpente con due parole in una lingua straniera. Non è italiano o spagnolo o francese o tedesco deve essere orientale
"Lo sai che non si spiegano i tatuaggi piccola?" Dolcemente ma strafottente
"Non mi chiamare piccola" la frase non è uscita molto convinta anzi ero tipo smielata.
Si alza e io mi alzo. Noto che è due spanne più alto di me. Nel mio metro e sessantotto mi sento una puffa.
"Mi abbracci Lena e basta" ha ripreso con quel soprannome
"Ok. Ma non raccontarlo a nessuno. Non sono una che abbraccia"
Ne ho bisogno però. Non dire che ho bisogno di abbracci. Non lo dico nemmeno a te che ne ho bisogno del tuo abbraccio penso.
Si avvicina e lo abbraccio maldestramente stando sulle punte. Lui mi alza e io mi ritrovo in aria su di lui. È molto alto cazzo molto più di Dani,non per fare confronti ma Davide ha diciotto anni.
"Davide" mi libero un attimo dall'abbraccio "tu ci stai provando con me? Oppure ti faccio solo pena? No perché sai non ti conosco..."
"Intanto Lena e basta non si chiede a un ragazzo che ci sta provando se ci sta provando è come chiedere a un malato di cancro : <come stai?><intendi a parte il cancro terminale? Bene grazie>" cazzo è pure intelligente
"Ok. Tu ci stai provando con la ragazza...ex...scusa ex di tuo fratello"
"Stai attenta ai dettagli ragazzina"
"Sfotti?"
"Sempre più sveglia"
Mi accascio sulle scale e mi tornano in mente tutte le immagini. Io e Dani al cinema. Io e Dani al parco. Io e Dani in camera mia. Io e Dani. Porca troia cervello stai zitto.
"Sai cosa ti servirebbe baby?"
"Si lo so. Mi servirebbe dimenticare tutto questo e prendere a calci in culo il tuo fratellino"
"Hai presente quelle belle sbronze colossali? Ecco questa è la sera giusta. Ti porto in un posto stupendo. Ti piacerà vedrai"
Mi guarda come se volesse un si e un bacetto come quando la mamma di viene a dare il bacio della buona notte.
"Umh. Pat. Pat. Si. Dove sarebbe questo posto?"
"Sorpresa. Da vieni o no?"
"Va bene. Ho bisogno di alcoohl"
Probabilmente mi dimenticherò di questa serata velocemente
"Davide posso salire su a cambiarmi?"
"Perché devi cambiarti? Comunque vai. E non chiamarmi Davide sempre tuo nonno. Dav"
"Ci metto un attimo. Emh. Dav"
"Ok"
Salgo le scale il più velocemente possibile. Prendo le chiavi e Apro la porta. Entro. Corro. Camera. Togli vestito. Metti pantaloncini. Metti top nero che scopra la pancia. Togli tacchi metti Vans. Togli ombretto e aggiungi matita. Ritocca rossetto. Slega i capelli. Togli collana. Fatto. Attacco un biglietto con scritto "dormo dall Ste (mia cugina) ti chiamo domani mattina"
"Eccomi" esco dal portone
"Hai impiegato sei minuti e quarantatré secondi. Male. Malissimo"
"Vaffanculo" lui si avvicina e mi abbraccia. Un abbraccio affettuoso,senza pretese. Poi si stacca e comincia a squadrarmi. Mi fissa.
"Lena e basta vestita da animale della notte. Mi piace"
"Non sono un animale della notte"
"Si che lo sei"
"Come lo sai?"
"Due anni fa ti ho vista al Sant'Agostino. Eri sexy. Mi sono innamorato di te in quel momento"
"Tu mi devi la spiegazione del tatuaggio"
"Saliamo oppure stiamo qui a parlare del tempo?
"Saliamo e quindi sei innamorato di me?"
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Sei un casino...ma ti amo
Romance"Sei uno stronzo lo sai?" in un sussurro "E tu sei bellissima" rispose lui