È Sabato. Ieri ho avuto quello scontro con la ragazza di Davide. Il mio spirito aggressivo è venuto fuori.
Io non sono una che si espone molto ma quando vengo interpellata in qualche modo non mi tiro indietro.
Mi sono svegliata da cinque minuti e ancora non mi sembra vero che per due mesi non starò seduta su una sedia scomoda.
Mi avvio verso la cucina per aggredire una scatola di cereali e un bicchiere di latte di soya.
Si. Sono vegetariana. fin da piccola mia madre mi ha proposto,diciamo pure obbligato, a mangiare tutto quello che comincia con Bio e finisce con logico.
Il tragitto dalla mia camera alla cucina è davvero troppo lungo per una che si sveglia a mezzo giorno e ha il vizio della pigrizia iniettato nel sangue.
C'è un corridoio per arrivare in cucina e io mi trascino le mie pantofole giganti con "voglia di camminare saltami addosso"
Mi siedo a tavola. Un rettangolo di marmo bianco che ti mette paura ogni volta che ci finisce una macchia sopra. Ti incute timore. Sembra che dica " se mi sporchi ti mangioooooo"
Mia mamma è uscita tre ore fa disponendo in modo omogeneo bigliettini arcobaleno per tutta la casa. Esistono i messaggi ma lei non vuole saperne. Ha anche lei uno smartphone ma pensa che sia un modo più fashion e alla moda per telefonare.
Acchiappo i Kornflakes ai quattro cereali e la busta di uvetta. Prendo una ciotola e c'è li verso dentro. Non ho intenzione di versarci sopra il latte perché mi sembrano tante barchette che affondano e io sono per la pace quindi non voglio fare stragi.
Arriva una chiamata di Dani e rispondo svogliata.
"Amore ( sbadiglio)"
"Ciao Amore"
"Il motivo di questa chiamata" dico dolcemente
"Volevo sentirti"
"Che cosa dolciosa"
"Sono sotto casa tua"
"Dio, adesso cosa devi farti perdonare"
"Nulla. Tua madre è in casa?"
"No. Perché"
"Sto arrivando"
Aveva una voce strana. Febbricitante. Mi metto un vestito stinto e una sciarpa vecchia e un filo di mascara.
"Eccomi" sento da dietro la porta d'ingresso.
Apro. Si è vestito con una specie di smoking e un sorriso raggiante.
"Affascinante"
" Tu sei uno schianto baby"
"Ciao anche te"
"Devo dirti una cosa"
"Dimmi"
Ci sediamo sul divano e lui sembra eccitato.
"Ti ascolto" lo abbraccio
"Ho capito una cosa" pausa "sono pronto" pausa "ho deciso che tu sei la ragazza giusta" lo fermo di scatto
"Dani sono troppo giovane per il matrimonio"
"No scema non intendevo il matrimonio intendevo per far."
"Non ho intenzione di fare sesso con te!" Dico seccata. Mi sposto.
"Io veramente volevo dire fare una cena con i miei genitori ma se non vuoi..."
Mi giro e vedo quel suo viso da cane bastonato. Ritorno da lui mi siedo sulle sue gambe con uno sguardo riconoscente.
"Oddio scusa, mi sento un verme in questo momento e non volevo essere così brusca"
"Tranquilla piccola capisco. Io mi stavo preoccupando che tu non accettassi. I miei sono un particolari"
"Vengo volentieri" in realtà l'ultima cosa che volevo era andare dai suoi genitori che sicuramente sarebbe stati fin troppo accoglienti e avrebbero cominciato con le solite domande sul futuro. Come un colloquio di lavoro. Se passavo potevo avere delle chance di piacerli se no potevo scordarmi Dani. Non mi sono mai piaciute le intermissioni nella mia vita. Nemmeno da parte di mia madre.
"A te andrebbe stasera?"
"Sarebbe perfetto" mento spudoratamente.
"Ora devo andare. A dopo bellezza"
"A dopo" dico con finto entusiasmo.
Quando esce mando un messaggio di aiuto a Cristina.
- stasera dai suoi vieni subito
La risposta arriva subito
- sono lì tra quattro tre due
Suona il campanello.
"Cri!" Urlo quasi incredula.
Indossa un vestito nero che le cade lungo i fianchi e le arriva sopra il ginocchio. È taglio impero e le mette in risalto il seno e i fianchi. Sopra ha un maglione lungo beige e una calzamaglia nera e le doctor Martins ai piedi. È bellissima. Vorrei essere lei. È più alta di me e ha più classe di me.
"Salve gente" esulta lei entrando
"Hai fatto presto. Scommetto che un secondo fa eri in doccia e avevi i capelli bagnati. Giusto?"
"Sbagliato! Ero da mia zia per una mattina di shopping sfrenato"
"Figo"
"Il problema"
"Stasera mi porta a casa sua per cenare con i genitori e suo fratello"
"Il fratello è più grande?"
"Non ne ho idea"
"Sai se è impegnato?"
"Non so nemmeno come si chiama zoccoletta del mio cuore" faccio gli occhi a cuori
"Abitudine" pausa "torniamo a te. Devi vestirti decentemente e truccarti decentemente"
"Tu lo sai che per me risultare anche solo presentabile è una sfida troppo grande? I miei capelli sono crespi e non ne vogliono sapere di essere pettinati. Ho due tette che sembrano due palle da booling e non c'è un vestito che mi vada bene. Aiuto"
"Sono qui per questo" dice sicura di se "entra in doccia e versati tutta la boccetta di balsamo fai attenzione a esagerare"
"Signor si signore"
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Sei un casino...ma ti amo
Romance"Sei uno stronzo lo sai?" in un sussurro "E tu sei bellissima" rispose lui