Il cardellino...

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Un cardellino se ne stava rinchiuso nella sua gabbia. Allietando con la sua melodia la giornata della sua  amata padrona, regalandole  dolci suoni  flebili e leggeri  che d’incanto si libravano nell’ aria, disegnando invisibili ghirigori,  creando una rara armonia talmente particolare in tutta quella casa.. La sua padrona  ne era lieta e ben felice di ascoltare questi suoni. Per lei non erano solamente suoni ma frasi d’amore puro. Era solita lasciare la porticina della gabbia aperta, tanto lo  sapeva che il suo cardellino, mai avrebbe preso il volo. Lui infatti ogni tanto usciva dalla sua gabbia d’orata e si posava sulla spalla destra della sua amatissima padrona, che felice lo imboccava direttamente dalla sue  labbra . Al cardellino questo lo  riconosceva come un bacio. Un bel giorno la padrona si accorse che il canto del suo cardellino aveva attirato l’attenzione di tanti volatili che  erano ben felici di ascoltare una simile meravigliosa melodia, loro gli amici,  si rendevano partecipi  aggiungendo cinguettii a questa orchestra naturale. E tutto intorno diventava soavemente dolce e bello.. alla padrona per i primi tempi tutto questo clamore faceva piacere.. anzi ne era orgogliosa che il suo cardellino era ben amato e voluto bene da tutti.

Un bel giorno decise di lasciare aperta la porticina della gabbia e di aprire la finestra,voleva renderlo libero e felice pensava. Cosi se ne andò al lavoro con la tristezza nel cuore. Al suo rientro immaginava già di trovare la sgradita sorpresa, il suo cardellino tanto amato non doveva esserci più, finalmente libero stava svolazzando nel cielo allietando con il suo canto  l’intero creato.. 

Ma con sua meraviglia  rimase sorpresa. Il suo amato cardellino nonostante tutto, lo invitasse alla sua libertà era ancora là in attesa della sua padrona e di quel bacio. Per un po’ ne fu felice ma poi nella sua mente pensò.. allora prese il suo cardellino lo posò sul davanzale della sua finestra dove un bellissimo albero regalava con la sua verdura una deliziosa ombra e con una piccola spinta aiutava il cardellino ha spiccare il volo.” DAI PICCOLO AMICO MIO SEI LIBERO . NON PUOI PIU STARE QUI  VOLA VIA VERSO LA TUA FELICITA’ NON LO VEDI QUANTI AMICI TI AMANO E TI ASPETTANO.. VAI CON LORO. TI CONSEGNO A LORO. SI FELICE VAI! “ così dicendo lo spinse verso il vuoto.. Il cardellino non riusciva ha capire. Cosa stava facendo la sua amata padrona perché lo mandava via.. ma per lui ogni suo desiderio era un dono che doveva regalargli..con un ultimo sguardo velato da goccioline ,aprì le ali e volo via.! Sul davanzale della finestra riparata dall’ombra dell’albero vi si trovava un piccolissimo vaso  da tempo dimenticato . All’interno una piccola piantina cercava di sopravvivere all’arsura di quel sole così caldo opprimente..

Passarono  giorni, mesi, ormai la gabbia  ospitava un altro inquilino.. una altro tipo di volatile.. ma niente era simile come il cardellino. Dalla nicchia della chiesa dove  alloggiano le campane, un cardellino aveva trovato la sua nuova dimora. Era vicino alla casa della sua amata padrona  e poteva vederla,  anche se solamente di nascosto ne poteva sentire le sue parole il suo cantare nelle giornate felice. A lui bastava solamente questo guardarla anche se in  disparte e di nascosto ma guardarla e sentirla cantare. Gli ricordava momenti vissuti e tutti quei piccoli “baci”, ma aveva notato pure che l‘ospite si era impossessato  oltre che della sua gabbia d’orata anche dell’amore della sua padrona, ma non riusciva a dimostrarglielo..

Una mattina  la padrona  si vegliò molto prima del previsto, qualcosa non l’aveva fatta dormire, durante la notte, qualcosa che gli pesava che la rendeva colpevole di una cosa che lei non sapeva spiegare.

Così scese giù in cucina, si preparò una tazza di caffè  dolce fumante  e lo sorseggiò pian piano assaporandone il gusto e l’aroma.. ad un tratto sentì un leggero suono provenire dalla finestra, scostò la tendina  e con suo stupore trasformandolo in meraviglia vide un uccellino , un cardellino dentro il vaso  che si trovava sul  davanzale. 

Si guardarono negli occhi ,un attimo un istante un secondo forse un eternità già passata , vissuta non ha valore il tempo in questi casi.. ma tanto bastò per vedere il cardellino spiccare il volo prendendo questa volta una direzione diversa.. lei lo segui finché   poteva , poi  lo perse di vista.

Allora si accorse di quel vaso.

Non conteneva, più una secca arsa piantina  ma un bel fiore un fiore che stava crescendo  con meravigliosi sfumature, così lo chiese alle sue figlie, se per caso erano loro le artefice di tale rinascita.. ma le risposte erano tutte negative.

 Decise di osservare e di capire cosa erano quei  rumori  che sentiva sul davanzale della finestra al risveglio del sole.. Aspettò.. e finalmente capì.

 allora con estrema gioia, lasciò scivolare la sua tazza di caffè che si frantumò in mille pezzi come un vaso prezioso.. ma il cardellino   guardandola.. spicco il suo volo regalandogli un’ultima melodia. 

Ella si accorse che tutto intorno alla radice del fiore la terra era umida, bagnata. Aveva capito  finalmente il segreto di quel rumore che ogni mattina allo spuntare del sole sentiva. Il suo amato cardellino, innaffiava con le sue lacrime ogni mattina, la piantina che piano rinasceva rigogliosamente, 

regalandole come ultimo dono il fiore..

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