- Notte funesta, eh? - chiese Ron a colazione, ammiccando ad un Harry assonnato.
Sembrava uno zombie. Gli occhiali riuscivano a malapena a celare le profonde occhiaie che si ritrovava, ma il suo incarnato pallido e capelli più spettinati del solito erano una prova che la sua notte fosse stata molto più che funesta.
Eppure era cominciata così bene: bagno caldo e sesso bollente con Malfoy. Come poteva essere finita così disastrosamente? Aveva cercato in tutti i modi di soddisfare quella serpe, ma gli si era rivoltata contro accusandolo di assurdità. Innamorato di lui? Che il cielo lo fulminasse! Chi si credeva di essere? Il suo fidanzato? Lui di certo non gli aveva promesso un bel niente.
Era stato chiaro fin dall'inizio: avevano stretto un patto di sesso, ma Draco, come al solito, aveva rovinato tutto.
Forse la colpa era un po' sua, pensò Harry. Non si era prodigato abbastanza affinché i loro incontri rimanessero un esplicito atto carnale; in un certo senso si era tradito da solo. Ci aveva messo troppo cuore e troppa anima nel possederlo, e forse per questo Draco aveva frainteso i suoi sentimenti.
- Non dirmi che sei rimasto sveglio tutta la notte per leggere quel maledetto libro di pozioni. - proferì Hermione preoccupata.
Harry arraffò un paio di fette di pane tostato dal suo piatto e poi scosse debolmente la mano - Nah, sono andato a letto un'ora dopo che ve ne siete andati. Ma non ho dormito un granché. Ero preoccupato per... Trasfigurazione. Riguardo al tema che abbiamo consegnato. Il mio era veramente pessimo e temo di aver preso un Desolante.
La ragazza assunse un'aria vagamente sospettosa - Da quando in qua Harry Potter passa una notte insonne per un compito andato male?
Lui tentò di risponderle, ma fu interrotto, come di consueto, dall'entrata di Draco nella Sala Grande, seguito ovviamente dai suoi fedeli guardaspalle. Sfilò dietro ad Hermione e Ron con la sua elegante camminata, ma non degnò Harry nemmeno di uno sguardo. Prese posto al tavolo della sua Casa cincischiando allegramente con quella meretrice di Pansy. Ma non appena questa intraprese una conversazione con Millicent, Draco colse l'occasione per mettersi fissare intensamente il Grifondoro negli occhi. Si allentò sensualmente il cravattino sbottonandosi il colletto della camicia, esponendo così la pelle del collo, candida e lucente, di cui, solo poche ore prima, Harry ne aveva leccato ogni centimetro inspirandone l'essenza. Piluccò alcuni chicchi d'uva infilandoseli in bocca lentamente, uno ad uno, succhiandoli tra le labbra umide, provocando così un'immediata erezione al povero Grifondoro.Da quando la serpe, infatti, aveva messo piede in quella sala, lui non era riuscito a togliergli gli occhi di dosso. Si erano visti solo poche ore prima, e, dopo la discussione che avevano avuto nel Bagno dei Prefetti, Harry si era convinto di averne avuto abbastanza di Malfoy e delle sue scemenze, e così gli aveva detto che poteva ritenere sciolto il loro patto. Giurò a sé stesso che tutto quello che aveva provato per quella serpe, o che almeno aveva pensato di provare, sarebbe terminato quella notte. Non l'avrebbe più né pensato né desiderato. Anche se, ora che era riuscito ad allontanarlo con così tanta convinzione, si scoprì a desiderarlo ancora di più.
Ma non poteva averlo. Che diavolo di persona era se si rimangiava la parola così facilmente? Gli bastava così poco per ricredersi? Bastava che Draco gli mostrasse la candida pelle del collo perché lui tornasse ad impazzire dal desiderio?
Quella mattina si era svegliato devastato dai postumi della nottata, distrutto dai suoi pensieri e divorato dalla sua stessa ossessione, ma il Serpeverde pareva fresco come una rosa. Infatti, a giudicare dal suo comportamento, sembrava che tutte le parole sgradevoli e il conseguente allontanamento da parte Harry, non avessero minimamente intaccato il suo buon umore. Anzi. Sembrava quasi rinato. Da quando era entrato in quella sala, non aveva fatto altro che attirare la sua attenzione provocandolo alla luce del sole.Proprio in quel momento, infatti, Draco prese una banana dal cesto della frutta e, dopo averla sbucciata con molta cura, se la appoggiò alle labbra, la succhiò, e se la infilò in bocca lentamente, il tutto davanti agli occhi del povero Harry a cui andò di traverso il boccone di pane tostato.
Cominciò ad annaspare, stringendosi la gola e cercando di tossire; diventò cianotico in pochi secondi, ma i suoi amici, dall'altra parte del tavolo, rimasero inerti guardandolo soffocare. Ginny, che era seduta al suo fianco, si alzò e lo abbracciò da dietro, proprio sotto le costole, dandogli alcune poderose strette per cercare di fargli sputare il mortale boccone. Dopo alcuni tentativi strinse così forte che ci mancò poco che Harry sputasse la cena della sera prima.
- Tutto bene? - gli domandò preoccupata massaggiandogli la schiena con movimenti concentrici.
Il ragazzo tossicchiò un paio di volte e poi le afferrò una mano stringendola tra le sue - Ti ringrazio, Ginny, mi hai salvato la vita.
La ragazza gli sorrise di rimando - Prego. Dovevo ricambiarti il favore.
Si udì un clangore improvviso ed Harry si voltò, solo per vedere Draco sparire oltre la porta della Sala Grande Il suo piatto roteava ancora a terra e la mezza banana abbandonata giaceva sul tavolo.
Venne assalito da una fastidiosa curiosità e ci mancò poco che si mettesse ad indagare, ma quando scorse l'espressione confusa di Pansy si rese conto che non avrebbe certo trovato delle risposte da lei.
STAI LEGGENDO
A mali estremi, estremi incantesimi
FanficStanca dei continui litigi tra Harry e Draco, Hermione somministra loro l'Amortensia nel tentativo di porre fine all'astio che scorre tra i due una volta per tutte. Ma Harry e Draco non si sono mai odiati veramente ed il filtro d'amore che doveva so...