2)I ʟᴏᴠᴇ ʏᴏᴜ

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11.12

Dopo alcuni giorni che a Minghao sembrarono eterni, lui e la madre poterono finalmente tornare a casa.

"Minghao! Vieni a mangiare forza! Devi riacquisire peso."

Attirato dal profumino proveniente dalla cucina, il ragazzo si precipitò fuori dalla sua camera e raggiunse la madre.

Era lì da un giorno e qualche ora, eppure non riusciva ancora a orientarsi.

Girò svariate stanze ritrovandosi più e più volte nello stesso bagno fino a trovare la mamma sulla soglia della porta mentre rideva.

Sedutosi al tavolo, un brontolio risuonó nel piccolo stomaco che, a quanto gli diceva la madre, era stato nutrito da flebo per quasi un mese.

Ancora non gli avevano spiegato la causa del suo coma...

Una volta appoggiato il piatto davanti al ventunenne, la madre gli ribadí di prendere le pastiglie.

Sapevano di limone amaro e a Minghao non piacevano.
Servivano per ricordare di più, Minghao le avrebbe prese più che volentieri nonostante il gusto pessimo.

Voleva ricordarsi di Wen Junhui.

Il suo volto, la sua voce, il ruolo che precedentemente occupava nella sua vita...qualsiasi cosa.

Ma nella sua mente restava archiviato solo e soltanto il nome e il cognome.

"Mamma, dimmi cosa è successo." le chiese lui.

"Forse è troppo presto..." provò a posticipare la madre.

Eppure Minghao continuò a fissarla, senza distogliere lo sguardo dal suo.

"E va bene..."

Lui allora ghignó per la vittoria.

"Eri in Corea per...per lavoro assieme a tuo padre," cominciò la madre.

Ma già sospettava di lei, la quale aveva esitato nell'iniziare la frase.

"E un giorno, mentre attraversavi distrattamente la strada, sei stato investito."

Eppure c'era di più, lo sapeva.

"E che lavoro facevo?" chiese con fare innocente.

"Lavoravi...lavoravi con tuo padre...volevi diventare un avvocato e lui ti trovò un posto nel suo ufficio...sì, questo è quel che facevi."

"Mamma," cominciò lui.

"Mh?" muguló la nominata.

"Raccontami la verità."

"È questa la verità." lo ammoní lei.

"Hai esitato, voglio tutta la verità. Chi ero prima dell'incidente?"

La madre sbuffó.

"Potresti avere un trauma se cercassi di ricordare troppo in fretta. Riposati, ne riparleremo quando ti ricorderai qualcosa."

Sbuffando si trasferì dal salotto a camera sua, pestando i piedi sul pavimento dalla frustrazione.

Si stava chiedendo cosa gli nascondeva di così importante la madre.

Voleva sapere, sarebbe impazzito da lì a breve.

Quindi si coricó nella sua stanza per dormire, o meglio, per riflettere.

JUNHUI P.O.V.

'Mi dispiace, mi dispiace così tanto...perchè ti ho lasciato andare...?' pensava Wen Junhui, camminando per le strade di Shenzhen, il suo paese natale.

MY I // junhaoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora