5)Dᴀɴᴄᴇ

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23.11

Minghao continuava a sognare sempre le stesse cose da ormai 4 giorni.

Scoprì inoltre che i protagonisti dei suoi sogni non erano altro che lui e Jun che ballavano sulla loro canzone, 'My I'.

Ad ogni modo, quel pomeriggio lui è sua madre sarebbero andati dal padre a Pechino, dove si trovava il suo posto di lavoro.
Quindi, una volta chiuse con fatica le valigie, si diressero all'aeroporto.

Appena arrivati, Minghao si perse nella visione degli aerei in decollo e in atterraggio.
Non si ricordava di aver mai preso un aereo, ma dalla prima impressione, non vedeva l'ora di salirci.

La madre lo prese per un braccio e lo portó per tutto l'aeroporto in cerca del loro imbarco.

Una volta trovato, si sedettero in due posti separati.

Minghao rimase al lato, guardando fuori dal finestrino per metà del viaggio.

A trenta minuti dall'arrivo, un ricordo lo travolse in pieno, portandolo nel mondo dei sogni per qualche minuto.

~~

"Hai paura?" gli chiese Junhui stringendogli la mano.

"No! È solo che, non sono mai salito su un aereo." ribattè quindi lui dandogli uno schiaffo sul braccio muscoloso e scoperto.

In risposta, un sorriso affiancato da una risata lasciarono il volto di Jun.
"Jun?" lo chiamó.

"Mh?" mugulò lui.

"Tu mi ami veramente?"

Il ragazzo lo guardò sorridendo.

"Il mio cuore non smetterà mai di battere per te." rispose quindi guardandolo negli occhi.

"Perché poni queste domande?"

"Non lo so." concluse velocemente il discorso abbassando il capo.

Ma lo sapeva benissimo.

Nella sua mente si ricordava di quello scandalo, quello con Wonwoo.

Ma Jun gli aveva sempre ripetuto che non l'amava, e mai lo avrebbe fatto.

Ma non ne era convinto.

In quel periodo lo chiamava di rado, non lo salutava alle prove e agli allenamenti e non gli permetteva di andare a trovarlo nella sua stanza con la scusa della 'privacy'.

Quello scandalo, vero o no, portò Minghao a domandarsi se lui amasse Junhui o no, ripetendosi sempre di sì e convincendosi che i sentimenti fossero ricambiati.

Eppure non ci credeva...

~~

Risvegliatosi dal richiamo della madre, si preparó all'atterraggio allacciandosi la cintura di sicurezza.

Quel suo sogno lo portó a pensare ad un fidanzamento senza amore, ma non lo accettava.

Sentiva che lui e Junhui si amavano e qualcosa li ha spenti, ha spento il loro amore.

'Sia stato questo Wonwoo?'di domandò.

E chi lo poteva sapere se non il lui del passato, quando ancora si ricordava tutto.

Una volta atterrati scesero velocemente dall'aereo, impazienti di arrivare dal padre.
La madre si fece strada tra le persone facendo vergognare Minghao per la tanta maleducazione.
Talmente in imbarazzo che fu costretto a tirarsi la mascherina fino al naso e a indossare gli occhiali.

Uscendo dall'aeroporto di Pechino, Minghao si fermò in una vasta piazza per assistere a un flash mob*, dove la gente ballava felice e senza pensieri nella fredda mattinata autunnale.

*non so bene come spiegarlo, è un raduno dove piano piano, persone apparentemente normali, si mettono a ballare. Ovviamente sono tutti organizzati tramite internet su dove fare questo raduno, la coreografia da imparare ecc. Spero di essermi spiegata, se no esiste wikipedia ;D.

Vedendo quella gente che mano a mano si univa al gruppetto danzante, pensò a se stesso.
Aveva scoperto di saper ballare, ballare anche bene.
Sapeva coreografie per lui mai imparate e soprattutto, si ricordava quella della canzone.
Durante il suo primo ascolto il suo corpo si mosse senza neanche aver avuto indicazioni dal cervello.
La musica guidava le sue braccia in movimenti precisi e puliti, senza nemmeno un'imperfezione.
I suoi piedi tracciavano il pavimento di camera sua senza incrociarsi, pestarsi e senza perdere equilibrio.

Dopo averlo chiesto alla madre, l'ultima gli riferì che ballava dalla sua nascita.
Sin da piccolo, quando partiva una canzone, Minghao non esitava a muoversi a ritmo, tanto che molte volte attirava l'attenzione dei passanti che si fermavano per guardarlo ammaliati.

E nei suoi sogni, rivedeva la sua vita crescere con essa.
Da piccolo e inesperto, a preadolescente insicuro e poi un adolescente in grado di stupire chiunque fino a sfociare nell'uomo sicuro e capace che era in quel momento.

"Minghao? Minghao siamo arrivati!"
La madre lo riportò con i piedi per terra.

"A cosa stavi pensando? Oh, non importa, siamo arrivati!"
Si guardò intorno, notando che davanti a se si ergeva un grosso palazzo.
Lì ci viveva suo padre?

'Sembra un condominio per ricchi.' pensò nella sua mente ancora un po' infantile.

Subito i due genitori corsero ad abbracciarsi per poi rivolgere a Minghao un sorriso a 32 denti.

"Bentornato Minghao, ti ricordi di me?" lo abbracciò il padre inebriandolo col suo profumo.

Esitando, il ragazzo annuì accomodandosi in soggiorno.

Si sentiva a disagio, non si ricordava chi fosse suo padre ma lo doveva sfruttare per ricavare informazioni.

Perciò, imbarazzato, esplorò l'appartamento trovando subito una porta con scritto il suo nome.

Entrò lentamente, come se ci fosse un pavimento di ghiaccio sotto i suoi piedi, ed esploró la sala.

Uno specchio su una parete e sulle altre due sbarre.
Sull'ultima parete era appesa una bacheca con esposti premi di qualsiasi tipo.

"Hai trovato la stanza dei tuoi sogni."
Il padre lo sorprese nel mentre cercava di toccare uno di quei premi dorati e argentati.

"Quelli li hai vinti tu!" esclamò il padre leggendo Minghao nella mente.

"Tutti io?" chiese sorpreso.

"Beh, alcuni sono vinti da te e-" la madre apparve da dietro la porta parlando sopra la voce del marito.

"Che ne dici di vedere la tua stanza Hao?"

Minghao si chiedeva il perchè di quella brusca interruzione.
Però, dopo attente riflessioni, arrivò ad una conclusione.

Il padre stava per citare Wen Junhui, aveva vinto dei premi di coppia con lui.
Poteva dunque chiedergli di più su quel ragazzo ma per non destare sospetti, si limitò ad annuire e seguire la madre.

spazio autrice:

non ammazzatemi, so che questo capitolo non è una meraviglia, ma cercherò di impegnarmi durante le vacanze di Pasqua!

byee

MY I // junhaoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora