8) Cᴀɴ ʏᴏᴜ sɪᴛ ɴᴇxᴛ ᴛᴏ ᴍᴇ?

350 25 27
                                    

ZERO P.O.V.

I quattro ragazzi tornati dalla Cina suonarono il campanello.

Si erano fermati per alcune ore in un bar per pranzare così che potessero arrivare verso l'una di pomeriggio.

Jeonghan fu subito pronto ad accoglierli tra le sue braccia dopo tanti mesi.

Ma il più ansioso di tutti, Jun, saltò quell'abbraccio precipitandosi nell'abitazione.

Minghao si era appena svegliato e senza una maglietta addosso si diresse verso la sala.

Ma vedendo Jun e gli altri si pentì di avere il petto scoperto.

Diventò rosso e corse via, senza badare all'altro cinese che lo fissava intensamente.

Il suo sguardo era però triste, quasi malinconico.

Vedere il ragazzo che si vergognava nello stare senza maglia in sua presenza lo metteva a disagio.

Erano sempre stati così stretti, la privacy non esisteva più tra di loro.

Tutto era cambiato per così poco.

Il giovane uomo ricomparve poco dopo munito di un maglione blu.

Fronteggiò Jun, cercando di mantenere qualche centimetro di distanza.

Imbarazzato porse la mano nella sua direzione per salutarlo cordialmente, ma il maggiore la ignorò e si sedette sul comodo divano.

"Saltiamo queste presentazioni futili, ti conosco meglio di me stesso. E tu mi conosci, Minghao?"

I compagni rimasero sorpresi dalla serietà di quelle parole.

Junhui era sempre stato un ragazzo timido e dolce, da dove proveniva quel tono di voce?

Anche Minghao notò quella scontrosità che da quanto ricordava, non era mai esistita.

Quest'ultimo si mise a sedere chiedendo agli altri di andare.

"Wen Junhui, ricordo ben poco su di te, eppure sei ovunque nei miei ricordi."

"Quali sarebbero questi ricordi?" sbuffò con tono arrogante.

Lui stesso si sorprendeva di quella sua personalità nascosta.

Non era mai emersa fino a quel momento, cosa gli stava succedendo?

"I ricordi del tempo passato con te, del primo appuntamento, del litigio..." sussurrò le ultime due parole.

E proprio a quel sussurro Jun si demoralizzò.

'Allora se lo ricorda...'

"Junhui, mi tradivi con Wonwoo?"

"No..." cercò di non guardare i suoi occhi magnetici.

"Jun, puoi dirmelo, tra noi è finito tutto ormai, non ti amo più."

Ed ecco che quelle parole colpirono il cuore del biondo.

L'aveva ammesso, era inutile combattere contro quelle parole.

"Minghao, io e Wonwoo stavamo molto tempo insieme, ma non è quello che credi."

"E allora giustifica questa tua assenza!" gridò Minghao non sapendo controllare le sue emozioni.

Nella stanza fece capolino Wonwoo, il diretto interessato di tutta quella faccenda.

"Hao, io e lui- indicò il ragazzo appena entrato- stavamo solamente scrivendo una canzone per te!" cercò di spiegare.

"Tua madre non ti ha insegnato che le bugie non si dicono?" si alzò di scatto.

"La tua ti ha insegnato che non tutti sono dei bugiardi?" ribattè Junhui alzandosi a sua volta.

"Ovviamente, ma mi ha anche insegnato a distinguerli. Mi chiedo come ho fatto a innamorarmi di un tale essere."

Ma Jun non lo voleva perdere, non poteva.

"Minghao, non sto mentendo, credimi." lo supplicò stringendogli una mano.

Ma l'altro non ne volle sapere.

Tirò via la mano e la ripose lungo il fianco.

"No. Wen Junhui, non sono stupido. Faresti meglio ad andartene."

'Mi ha cacciato...dalla sua vita.'

"E cosa ne sarà di quello che c'è stato? Di tutto l'amore che ti ho donato e di tutte le promesse strette? Di tutti i segreti, gli abbracci e del mio io che ho trovato in te?" provò un'ultima volta.

"Segui il mio esempio, dimenticati tutto." rispose freddo.

Wonwoo, che aveva seguito tutta la conversazione, cercò di trattenere Junhui per un braccio ma questo fuggì con le lacrime agli occhi.

La sua meta era la Cina, su quel ponte di Shenzen dove tutto era iniziato e tutto sarebbe finito.

"Minghao, devi credergli, ha scritto una canzone col suo cuore e solo per te. Aspettava il tuo compleanno per fartela sentire ma tu sei esploso e l'hai accusato di false colpe!"

"Perchè mi dovrei fidare di te?"

"Perchè ha ragione." si intromise Jihoon.

"Li ho aiutati anche io e non hai idea di quanto Jun fosse fiero del suo lavoro."

"Ce ne parlava ogni giorno come se fosse il suo tesoro più prezioso." continuò Seungcheol.

Minghao si sentì in colpa per aver detto tutte quelle cattiverie a Jun.

Era così dispiaciuto, aveva spezzato il cuore del ragazzo che tanto lo amava.

Wonwoo estrasse il telefono dai suoi pantaloni per poi riprodurre la canzone in questione.

"Si chiama 'Can you sit next to me', ascoltala."

MINGHAO P.O.V.

Non riusciva a crederci.

Il suo cuore si strinse lasciando agli occhi le lacrime più sincere scese fino a quel momento.

Si rese conto di amarlo ascoltando quelle dolci parole, ricordando di quei momenti passati insieme.

Il cuore riprese a battere alimentato da un forte amore.

'Mi ricordo questa sensazione, quella che provavo quando stavo al suo fianco.'

Il mondo si era ricolorato, i ricordi si erano risvegliati, ma ormai era troppo tardi, cosa poteva fare?

Wonwoo poggiò una mano sulla sua spalla, risvegliandolo da quel sogno.

"Non è troppo tardi ma muoviti Minghao, vai da lui sul ponte di Shenzen." mi intimò.

"Shenzen? Perchè lì?"

"Ogni giorno al tramonto va lì, dove si è svolto il vostro primo appuntamento, dove tutto è iniziato."

Si ricordava di quel primo appuntamento, in una mano quella di Jun e nell'altra un gelato.

"Senza di te non poteva vivere, di tanto in tanto provava a buttarsi ma non ne aveva mai avuto il coraggio. Attendeva con speranza il tuo ritorno. Ma ora che il suo cuore è consumato del tutto cercherà di farla finita una volta per tutte. Perciò corri Minghao, l'ultimo volo è tra qualche minuto, arriverai per il tramonto. Corri!"

-2

wjndflower mi dispiace.

MY I // junhaoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora