Passerà?

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Mi sveglia alle 9 nel letto di mia madre dove stava ancora dormendo, cercando di fare silenzio tornai in camera per lavarmi e prepararmi "all'appuntamento" se così possiamo chiamarlo, con Esteban; indossai un leggings nero con un top bianco e una giacca di jeans e mi truccai poco, correttore per le occhiaie e del mascara, finito tutto uscì di casa dicendo a mio nonno che sarei uscita col vicino per fare colazione " va bene Bia, Esteban è proprio un bravo ragazzo" mi diede un bacio sulla fronte e mi lasció la carta di credito, anche se sapeva che non l'avrei usata, nel momento in cui salutavo mio nonno qualcuno bussò alla porta, ansia ad aprirla e Esteban mi salutó allegramente " buongiorno" " ehi Bia, vuoi andare a piedi o in macchina?" optai per la macchina, anche perché non sapevo dove voleva andare " va bene la macchina"

In macchina si sentiva l'imbarazzo e non sapendo di cosa parlare gli chiesi dove stavamo andando " ti porto in bar vicino alla spiaggia dove vado tutte le mattina prima di andare a scuola" il viaggio in macchina fu molto rilassante una volta arrivati mi aprì la portiera e mi aiutó ad uscire " perché sei così gentile?" Nessun ragazzo ha mai fatto una cosa del genere, può sembrare una cazzata ma... per contava molto " mi hanno cresciuto da gentiluomo" e mi fece l'occhiolino " cosa vorresti?" Osservai il menù e dopo interminabili minuti di indecisione " tu cosa mi consigli?" Ci pensó e si è poi si alzó per andare alla cassa, tornó dopo pochi minuti con un due frappè e due piatti con dei pancake " ecco a lei signorina" aveva un sorriso cosí bello che ogni volta mi scioglievo " grazie mille, sto letteralmente morendo di fame" " il frappè è alla fragola e cioccolato, io mio preferito" lo assaggiai e rimasi colpita " è la cosa più buona che abbia assaggiato" divorai letteralmente la mia colazione e lui mi guardava divertito " con calma se no ti strozzi ahah"

Dopo la colazione andammo a sederci in spiaggia sulla sabbia " ti va di fare un bagno?" " bhe... io in realtà non so nuotare" abbassai la testa ed ero sicura di essere diventata rossa, lui subito mi alzo la testa e mi guardò negli occhi " tranquilla ti insegno io" acconsenti e lui si levó la maglia è i pantaloni rimanendo in boxer, cose che non mi dispiacque affatto, aveva un fisico fantastico e sembrava un dio greco, aveva un piccolo tatuaggio che si intravedeva dai boxer ma non riuscì a capire cos'era " non ti spogli?" Era diventato rosso e questo suo aspetto mi intenerisce un sacco " oh, mmh... si ora mi spoglio" mi vergognavo molto del mio corpo per gli evidenti lividi e cicatrici causatemi da mio padre; Esteban mi fissò incantato e quando vide le cicatrici subito spostó lo sguardo altrove " andiamo?" Mi chiese con uno sguardo strano " si, andiamo" l'acqua non era fredda entrai fino a metà busto mentre lui si era tuffato... non riuscivo più a vederlo a mi stavo preoccupando "Esteban?" Iniziai a chiamarlo senza ricevere risposta "Esteban?" Lo chiamai sempre più forte finché non sentì qualcosa toccarmi le gambe " mi chiamavi?" " cazzo mi hai fatto prendere un colpo" " tranquilla non ti lascio da sola" mi prese in braccio e iniziò a nuotare più lontano dalla riva fino a quando non riuscì più a toccare " Esteban ho paura" " tranquilla io ti tengo io" ovviamente lui è molto più alto di me, io ero 1.60 mentre lui sarà stato almeno 1.85... avevo le gambe intrecciate al suo bacino " cosa ti è capitato?" Io non capì a cosa si riferiva finché non passo il dito sulle mie cicatrici... " oh nulla, da piccola mi piaceva arrampicarmi" ma i miei occhi mi tradirono lasciando cadere alcune lacrime che lui notó e prontamente fece andare via ma non mi chiese nulla capendo che non volevo parlarne; rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo " sei molto bella sai?" E porto senza volerlo una mano sul mio culo, proprio sopra la prima cicatrice che mi fece mio padre " come te la sei fatta?" continuava a passarci il dito sopra e mi faceva male pensare a come me l'ero fatta
"Ehi tesoro facciamo un gioco"
"Che gioco papi?"
"Un gioco bellissimo, però devi mettere queste"
"Perché?"
"Sarà più divertente"
"Va bene papi"
Mi ha messo due braccialetti freddi dietro la schiena
"Papi che fai ho paura"
Mi strappó il mio bel vestito azzurro che mamma mi aveva comprato e che io indossavo fieramente
"Sei solo una brutta puttanella"
Papà mi ha dato schiaffo e si è levato i pantaloni, non capiva e avevo tanta paura
Prese una cintura
"Piegati Troia"
"Papi ho paura non piace questo gioco" stavo piangendo
"Stai zitta o ti farò male" e mi frustó con la cintura lasciando un segno
"Ehi che hai? Bia calmati, ci sono io" non stavo più respirando dalle lacrime, lui nuoto velocemente alla riva e mi posó delicatamente sulla sabbia " Bia stai tranquilla non è successo niente, sono io, io non ti faró del male, guardarmi per favore" dopo poco che mi teneva stretta tra le braccia mi calmai " potresti portarmi a casa per favore?" " certo" mi prese in braccio e mi riaccompagnó a casa

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