inferno;

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«Che stai facendo?» chiese Changbin, al ragazzo dai capelli tinti.

«Dormo.»

«Hai gli occhi aperti.»

«Ma almeno ci provo.»

Changbin fece un lieve sorriso e protese la mano verso il ragazzo immobile sulle assi di legno del ponte.

«Alzati, scemo.»

«Ma che è tutta 'sta confidenza?!»

Borbottò, prendendo la mano del moro ed alzandosi. Si spolveró la camicia da notte macchiata, sorridendo amaramente.

«Cercavo di raggiungere Dio.»

Gli occhi di Changbin gli lanciarono uno sguardo gelido, carico di incomprenzione, tipico di chi non sa quanto possa essere forte la fede umana, anche dopo la morte.

«Non esiste, sennò non saresti qui.»

«Secondo me esiste, sai, su questa terra rimangono solo i peccatori, è questo l'inferno. Ce lo meritiamo tutti.»

Changbin, in silenzio, si accomodó sul soffice strato d'erba, il sole era quasi scomparso. Felix si mise affianco a lui, contemplando il cielo, che lasciava spazio alle stelle.

«Sei forte.»

«Non è vero, siamo tutti dei deboli.»

Il moro si girò, non c'era più il ragazzo dai capelli tinti al suo fianco.

˚₊· ͟͟͞͞➳❥ 𝐖𝐀𝐁𝐈-𝐒𝐀𝐁𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora