dialogo;

53 16 0
                                    

A Felix, la mattina, piaceva camminare per la città, guardare i negozi, le vetrine, le case. Sua tappa fissa era sopratutto il liceo del posto, dove Changbin studiava. Lo osservava, durante la pausa pranzo, quando il moro era da solo a guardare gli altri ragazzi che parlavano nella mensa.

Felix era malinconico ogni volta che lo vedeva lì, da solo, senza neanche qualcuno con cui parlare, Changbin non si meritava questo. Era impotente, non poteva parlargli perchè lui non poteva sentirlo, se non al tramonto, quindi il minore non poteva fare nulla per tirarlo sù di morale o fargli semplicemente compagnia.

Si sentiva in colpa quando vedeva il bullismo che subiva Changbin ogni giorno fuori la scuola.

Bullismo verbale, ma non solo: riceveva calci, pugni, ma quelli più cattivi non erano di certo quelli che usavano la violenza, ma quei ragazzi che guardavano e non facevano niente, giravano la faccia dicendo a sè stessi di fare finta di niente e, nel silenzio, erano complici.

Felix tornava alla riva del fiume sempre distrutto dal dolore, perché non poteva fare niente. Non poteva aiutarlo, ma Changbin faceva di tutto per lui.

«Ehy Felix.»

Felix si girò, subbalzando. Immerso nei suoi pensieri com'era, non si era accorto dell'arrivo di Changbin.

«C-ciao Changbin!»

Si fissarono. Felix si disse che forse era il momento di parlare con Changbin di quello che vedeva ogni giorno.

«Perché ti fai picchiare così brutalmente?»

«Ho altre opzioni?»

Changbin si sedette e l'altro fece lo stesso.
Le mani finirono, di nuovo, l'una sopra l'altra e Felix sussultó, arrossendo.

«Io...non ho altra scelta, Felix. Tanto, l'inferno tra poco finirà.»

I visi erano molto vicini, i due si guardavano negli occhi. Si sà, sono lo specchio dell'anima e quello che vedeva Felix, egli occhi del moro, non gli piaceva: una luce macabra e così intuì.

«Non starai pensando mica di...!»

Changbin non rispose, si alzò e, salutando il ragazzo, se ne andò. Felix lo vide allontanarsi, era deluso. Changbin si teneva una mano sul petto, all'altezza del cuore.

Si sentiva in colpa per aver fatto quel pensiero, ma l'idea di stare per l'eternità con Felix, senza preoccupazioni, lo rendeva così felice. Per un attimo pensò a cosa provasse per l'altro e forse era innamorato.

"Che sia proprio questo, l'amore?" Si chiese, percorrendo la strada di casa dove i lampioni si erano appena accesi per illuminarla.

˚₊· ͟͟͞͞➳❥ 𝐖𝐀𝐁𝐈-𝐒𝐀𝐁𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora