47.

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Yoongi uscì di casa intento a raggiungere quella di Jimin.
Ovviamente il nero non sapeva niente, e Yoongi per questo aveva tanta ansia. Cosa avrebbe fatto se l'avesse visto? Non voleva essere cacciato, voleva parlare con lui immediatamente, spiegargli che, forse, un pochino gli piaceva.

Era arrivato a destinazione, e prima di bussare la porta prese un bel respiro.
Bussò.

-

Jimin era nel soggiorno, sul divano, a leggere un libro. Sua madre non c'era, era andata a divertirsi con qualche sua amica.
"ci vuole un po' di tempo libero per lei" pensò Jimin, orgoglioso che la sua donna avesse finalmente cambiato vita.
Sentì bussare e subito si diresse verso la porta.
Appena aprì, non si immaginava di trovarsi avanti Min Yoongi che lo guardava con un timido sorriso.
Stava per chiudere la porta, ma il grigio la fermò con il piede, implorando Jimin di farlo entrare.
"Jimin, ti prego" disse.
"Cosa vuoi Yoongi?" rispose freddo Jimin, mentre i suoi occhi stavano per riempirsi di lacrime, ma questo sfuggì agli occhi di Yoongi, dato che la faccia del moro era coperta dalla porta ancora non del tutto aperta.
"Voglio parlarti" e in quell'istante la porta si aprì, e Yoongi finalmente vide Jimin per intero.
"Sei bellissimo" sussurrò, sperando che il ragazzo davanti a lui non l'avesse sentito, ma invece fu il contrario.
"Stai zitto" disse arrabbiato.
"Non prendermi di nuovo in giro, sai fare solo questo nella tua vita?" sputò acido, e Yoongi spalancò gli occhi, sentendosi male.
"J-Jiminie" disse, allungando una mano verso il corpo del moro, che scansò.
"Dimmi cosa vuoi e vai via" incrociò le braccia, attendendo una risposta.
"Voglio..." si fermò, abbassando la testa. Jimin attese un po' di tempo, poi Yoongi alzò lo sguardo, incrociandolo con il minore.
Lacrime rigavano il suo volto.
"Yoongi" sussurrò, posando una mano sulla sua spalla.
"Dimmi cosa succede" pregò, accarezzandola e facendo calmare Yoongi.
"Jimin perdonami" singhiozzò, andando verso egli per abbracciarlo, posando la sua testa nell'incavo del suo collo.
Jimin ricambiò l'abbraccio solo dopo un paio di minuti, sospirando.
"Non lo so, Yoongi. Ti perdonerò sicuramente, ma forse ci vorrà un po' di tempo" disse, accarezzando la nuca del ragazzo ancora piangente.
"S-sabato, ti andrebbe di uscire? andiamo, che ne so, in un bar?" disse Yoongi staccandosi.
Era così debole quella sera.
"Certo, alle 20.00? Passi tu?" disse Jimin, lasciandogli un sorriso.
Yoongi annuì, sorridendo a sua volta, per poi salutare il ragazzo e avviarsi verso casa sua, più felice che mai.
Sembrava una ragazzina alle prese con la sua prima cotta.
Però era felice.
Quello era l'importante.

Care. [ Yoonmin ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora