Juvia & Gajeel - I'll be here for you, always.

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Alvarez spoiler

Gajeel's point of view

Ero sdraiato su una panchina a guardare le nuvole che coprivano il cielo stellato. Faceva un freddo cane quella sera, ma sinceramente non me ne importava. Contavo le nuvole pensando alla mia lei, a Levy, a quanto mi rendesse felice e a quanto volessi passare il resto della mia vita con lei. Ero tranquillo e sorridevo come un coglione guardando le nuvole diventare sempre più scure. Non capivo... Faceva freddo, ma non sembrava una serata da pioggia... Una goccia d'acqua, come per smentire la mia ipotesi, cadde proprio sul mio naso. Seguita da molte altre. Non me lo aspettavo, sì il cielo era nuvoloso, ma le nuvole sembravano innocue, piccole, invece ora erano nere come la mia bellissima chioma e ingombranti. Non ne capivo il motivo...
Mi alzai dalla panchina lentamente, ormai ero fradicio, se dovevo essere bagnato almeno che lo fossi per bene. Mi passai una mano nei capelli lunghi, e una mattinata passati a pettinarli buttata nel cesso. Lo avevo detto al gamberetto che tanto erano una causa persa. Alzai la testa al cielo chiudendo gli occhi e godendomi la pioggia. Non mi era mai dispiaciuta... Si mi dava un cazzo di fastidio, soprattutto perché dopo avrei dovuto lavarmi e ripettinarmi i capelli, anche se lo avrebbe fatto di sicuro Levy, ma la trovavo affascinante e misteriosa. Mi ci rivedevo in lei, come se fossimo fatti della stessa cosa. Ed in un certo senso era vero visto che gli umani sono fatti principalmente d'acqua...
Comunque quella pioggia era strana, era come se la conoscessi e lei mi conoscesse. Quando le gocce mi toccavano il viso e mi rigavano le guance avevo questa sensazione strana, era come se la pioggia mi stesse chiedendo aiuto. Le nuvole piangevano chiedendomi di aiutarle perché io le conoscevo e le amavo. Le amavo quanto potevo amare un amico... Anzi... Una sorella.
A quel pensiero mi alzai di scatto gli occhi sgranati. Juvia! La pioggia era sicuramente causata da lei! Potrei sembrare un coglione ai vostri occhi, ma io volevo un mondo di bene a Juvia e anche se non sembrava mi importava tantissimo di lei. Quindi non ci pensai due volte e cominciai a cercarla. La donna della pioggia causava ormai temporali del genere solo quando era veramente triste e non potevo sicuramente lasciarla sola. Con quella pioggia così insistente non riuscivo a fiutarla, ma guardando il cielo mi resi conto che c'era un punto in cui l'acqua sembrava cadere ancora più forte. Corsi verso quel punto guardandomi intorno. Le luci delle case erano spente, non c'era nessuno per strada. L'unica persona era una ragazza dai capelli blu, seduta al bordo del fiume che attraversava la città, tremante e scossa da dei singhiozzi. Mi avvicinai a Juvia lentamente, si ero corso da lei non pensandoci due volte, ma non sapevo come consolarla. Mi sedetti accanto a lei senza dirle niente posandole una mano sulla sua testa e accarezzandole i capelli. Lei si girò, prima con uno sguardo speranzoso che divenne subito dopo deluso. Non mi offesi, sapevo che sperava che fossi Gray, ma non per questo non le sarei stato vicino.
-Pensavo di piacerti di più!- le dissi ghignando continuando ad accarezzarle i capelli. Lei mi guardò con occhi tristi, ma con un sorriso sincero sul volto.
-Scusa Gajeel... Grazie- feci leggermente pressione sulla sua nuca per portarla al mio petto. La vidi arrossire e non potei fare a meno se non pensare che Juvia era davvero bella. Una bellezza diversa da quella di Levy, ma comunque bella, e chiunque non lo avesse notato era semplicemente o cieco o deficiente.
Lei nascose il viso nell'incavo del mio collo e pianse. Io continuai ad accarezzare la sua testa senza dire una parola. Non ce n'era bisogno. Quando smise di piangere, la staccai da me per poi togliermi la giacca e inglobarla con essa. Posai un braccio sulle sue spalle e lei appoggiò la testa sul mio petto guardando il fiume.
-Cos'è successo?- le chiesi guardando dritto davanti a me infreddolito e completamente bagnato a causa della pioggia che non si era fermata.
-Gray mi ha buttata fuori.- a quella frase mi irrigidì, ecco un buon pretesto per spaccargli la faccia il giorno dopo. -Juvia aveva bisogno di lui e lui invece non ci ha pensato due volte a buttarmi fuori di casa.- continuai ad abbracciarla
trasmettendole il mio calore sapendo che non aveva finito di raccontare. -Juvia ha sognato... Ho sognato Invel... Lo spriggan del ghiaccio.- la strinsi più al mio petto. -Ho sognato di morire un'altra volta vedendo allo stesso tempo Gray trafiggersi davanti ai miei occhi. Mi sono svegliata con la sensazione di non potervi più rivedere, riabbracciare. Sentivo come se avessi ancora quel collare di ghiaccio che mi obbligava a ferire la persona che amavo di più. Sono andata a casa di Gray, volevo che mi consolasse e volevo sentirmi rassicurata. Lui ha aperto la porta per poi richiudermela in faccia gridando di passare domani.-
Sentivo un grande odio montare per il devil slayer. Se avessi potuto ucciderlo senza far soffrire poi il doppio mia sorella lo avrei sicuramente fatto.
-Juvia aveva bisogno di essere consolata, e a lui non è importato.-
Finì quella frase in lacrime e si sfogò contro la mia, ormai fradicia, maglietta.
-Posso consolarti io se vuoi... Non sono Gray, ma ti voglio... Cioè nel senso...- volevo dirle che le volevo bene, ma non sono mai stato una brava persona a parole. Anzi, sono sempre stato un coglione.
-Lo stai già facendo Gajeel... Mi sentivo solo molto sola...-
-Non è così!- le gridai posando le mani sulle sue spalle e guardandola negli occhi. -Non sei sola!  Qui non è come a Phantom Lord. Dove l'unica cosa che dovevi fare era compiacere il master per sentirti parte di qualcosa. A Fairy Tail sei qualcuno. Non sei la donna della pioggia o un membro dei Element Four. Sei Juvia Lockster, e sei una maga fenomenale piena di amici. Non sentirti sola Juvia! Se quel coglione di Gray non ha capito quanto tu sia fantastica vuol dire che non solo è coglione, ma è anche cieco. Lui forse in quel momento non ti ha consolata, ma basta che ti giri e troverai in ogni direzione una persona pronta a farti sorridere. Non. Sei. Sola.- insistetti su ogni sillaba di quelle tre parole. Sapevo cosa si provava a sentirsi solo, e lo sapeva anche Juvia. E non volevo che ritrovasse quel dolore. La bluette pianse, ma con un sorriso dipinto in volto. -E se tu non trovassi proprio nessuno Juvia, cosa poco probabile visto che queste fate sono dappertutto.- rise - Puoi cercare me. E io ci sarò per te, sempre.-
La ragazza mi sorrise radiosa per poi buttarmi le braccia al collo e ridere abbracciandomi. Smise di piovere e le nuvole lasciarono spazio ad un bellissimo cielo stellato. Abbracciai a mia volta la bluette ridendo contagiato per poi alzarmi e tenderle la mano.
-Ti porto a casa.- lei la prese senza indugiare e prese anche l'ombrello aperto che si trovava ai suoi piedi. Io raccolsi la mia giacca bianca che quella squilibrata aveva fatto cadere nella foga dell'abbraccio per poi sorridere contento di aver fatto tornare il buon umore alla mia sorellina. Lei guardò il cielo accorgendosi che non pioveva più:
-Sei la mia famiglia Gajeel.- la guardai per poi vederla sorridere. Ci avviammo insieme verso Fairy Hills e senza farmi scoprire da quella pazza della proprietaria riuscii ad accompagnarla fino alla porta di camera sua. Lei la aprì ed entrò fermandosi però sull'uscio d'entrata. Si girò verso di me per poi chiedermi di entrare. Ero sorpreso, ma quando mi spiegò che non credeva di riuscire a dormire da sola non glielo feci ripetere ed entrai togliendomi la giacca, le scarpe, i pantaloni e la felpa. Restando in boxer e maglietta. Mi lanciai di pancia nel letto a due piazze della bluette mentre quest'ultima entrava in bagno con dei vestiti. Appoggiai la testa su uno dei tanti strani peluche, mi misi sotto le coperte e chiusi gli occhi.
Li riaprii solo quando sentii qualcuno mettersi accanto a me sotto le coperte.
-Gajeel?- chiamò il mio nome la squilibrata guardandomi, io la guardai avvicinandomi a lei per poi posare una mano sulla sua vita e una sulla sua nuca per poi spingerla verso di me. Lei mi abbracciò di rimando e restammo così tutta la notte. Abbracciati mentre parlavamo delle prossime missioni, di Levy, di Gray, di Fairy Tail, di tutto e di niente. Le confidai tutte le mie paure, tutti i miei segreti, tutti i miei sentimenti. E lei fece lo stesso. Prima di addormentarci mi allontanai un po' da lei per poterla guardare negli occhi e darle la buona notte. Juvia però prima che potessi dire qualsiasi cosa si mise a sedere e mi incitò a fare lo stesso. Mise la mano a pugno davanti a me con solo il mignolo aperto.
-Prometto di esserci sempre,- disse la ragazza con voce solenne -prometto di proteggerti e di aiutarti in ogni caso. Prometto di non dimenticarmi mai di te, soprattutto quando sarò triste o quando mi sentirò sola.-
Mi guardò con un'espressione seria e io allora risposi:
-Prometto di proteggerti, di farti sorridere e ridere quando ne avrai bisogno. Prometto di esserci, sempre. Prometto di non dimenticarti, soprattutto quando dovrò sacrificarmi per qualcuno o quando amerò. Prometto di consolarti e di spaccare il culo a Gray.-
Rise alla mia affermazione, e io strinsi il suo mignolo con il mio sorridendo. L'abbracciai e mi lasciai cadere con lei tra le braccia nel letto. Rise di nuovo per poi sbadigliare sonoramente, erano le cinque, tra un po' saremmo dovuti andare alla gilda.
-Buonanotte fratellone- mi disse lei chiudendo gli occhi.
-Buonanotte sorellina- le dissi posando un bacio casto sulla sua fronte. -Io ci sarò per te, sempre- le dissi queste ultime parole per poi cullarla tra le mie braccia e addormentarmi.

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